“Un Ateneo di eccellenza è tale per la qualità della sua ricerca che si riflette sicuramente sulla qualità ed efficacia della didattica. Le due cose vanno di pari passo”. Comincia così la disamina del prof. Pierluigi Caramia, docente di Sistemi Elettrici per l’Energia al Dipartimento di Ingegneria, Prorettore alla Ricerca e Innovazione, che delinea un quadro degli studi in atto all’Università Parthenope. Tanti i temi, attuali, che il docente illustra.
“Nonostante la dimensione media del nostro Ateneo, così classificato in base a parametri ministeriali, le attività dei nostri ricercatori coprono molteplici settori e tematiche – comincia – Tengo a ricordare che la nostra Università partecipa a progetti di ricerca di eccellenza, come quello che porta alcuni dei nostri studiosi in Antartide. È recente, poi, la partecipazione alla Comet Interceptor, missione che vede la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea con quella giapponese, per lo studio di una cometa dinamicamente nuova”. Ha una sua peculiarità, poi, “il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi, primo in Campania nell’area Management ad avere avuto il riconoscimento dal Ministero come Dipartimento di Eccellenza. Ed è stato anche selezionato per un progetto di collaborazione con il Mit di Cambridge che si rivolge a soli nove poli innovativi nel mondo”. Tante sono, poi, le tematiche innovative su cui il docente si sofferma. Parte con la transizione energetica: “oggi, di grande attualità. Muoversi nella direzione di un’economia sostenibile ci porta anche a dover utilizzare tecniche di risparmio energetico, il che comporta cambiamenti strutturali sia nelle modalità di produzione che di utilizzo dell’energia da parte nostra”. Sul tema, con focus sul risparmio energetico e fonti rinnovabili: “Il gruppo di fisica tecnica, Ingegneria, ha sviluppato sistemi innovativi per l’utilizzo di energia geotermica a bassa entalpia in opere di fondazione. Questi sistemi innovativi sono integrati anche in sistemi di condizionamento degli ambienti e tutto il lavoro è stato valorizzato dalla presentazione di brevetti industriali”. Nella transizione da fonti fossili a rinnovabili, “nel futuro, sarà importante l’uso di vettori energetici e l’idrogeno è una delle soluzioni più promettenti. Sempre al Dipartimento di Ingegneria ci sono studi sull’utilizzo dell’idrogeno sia per la generazione di energia elettrica sia per la mobilità. Lo stesso gruppo si interessa di sviluppo e realizzazione di sistemi di accumulo: nei nostri laboratori è stato anche registrato un brevetto internazionale”. Il docente ricorda ancora un dispositivo di conversione di energia dalle onde del mare brevettato da ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie e la partecipazione, da Ingegneria, ad un progetto europeo sulle smart grids, le reti intelligenti, e ad un altro progetto riguardante le macchine Tokamak, macchine al cui interno si cerca di riprodurre i processi che hanno luogo nel sole e nelle stelle. Sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile: “Da molti anni l’area chimica e dei materiali di Ingegneria si occupa di trattamento e valorizzazione dei rifiuti. Altri studi finalizzati ad una gestione efficiente ed efficace dei rifiuti sono condotti dal Dipartimento di Studi Economici e Giuridici, in riferimento alla realtà della Campania”. Ancora in questo settore: “Al Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici si conducono studi su modelli simulativi di valutazione integrata economico-climatica e sono stati sviluppati modelli per il monitoraggio ambientale ponendo le basi per uno smart environment. Al Dipartimento, è in atto anche un progetto dedicato alle smart technologies nei settori fashion, art and food, in collaborazione con l’Università di Lille”. Connesse alla vocazione dell’Ateneo sono, naturalmente, tutte quelle attività che riguardano il mare: “Ad Ingegneria, settore elettromagnetismo, hanno sviluppato soluzioni innovative volte al monitoraggio dell’inquinamento marino da microplastiche. A Scienze e Tecnologie è stato ingegnerizzato un drone dedicato alle indagini geofisiche marine e per la ricostruzione di fondali marini e paesaggi archeologici sommersi”. Fiore all’occhiello è “il centro campano per il monitoraggio e la modellistica marina e atmosferica”. Settore biomedicale: “Nei nostri laboratori sono stati messi a punto dispositivi elettromedicali in grado di misurare battiti cardiaci, riconoscere gesti effettuati dalle mani e identificare persone a distanza, senza bisogno di contatto. In collaborazione con il Policlinico di Napoli e il Campus Biomedico di Roma sono stati sviluppati nuovi sensori in fibra ottica per il monitoraggio della temperatura durante le procedure di termoablazione dei tumori”. Informatica: “Da Scienze e Tecnologie, in collaborazione con enti internazionali come la Nasa, ci sono ricerche su temi di intelligenza computazionale, machine learning e high performance computing. Ad Ingegneria, invece, ci si concentra sulle tematiche della cyber security”. Conclude il prof. Caramia: “Progetti di ricerca e sviluppo nazionali e internazionali creano istanze con la società e il mondo del lavoro in termini di progresso e qualità per l’Ateneo”.
“Nonostante la dimensione media del nostro Ateneo, così classificato in base a parametri ministeriali, le attività dei nostri ricercatori coprono molteplici settori e tematiche – comincia – Tengo a ricordare che la nostra Università partecipa a progetti di ricerca di eccellenza, come quello che porta alcuni dei nostri studiosi in Antartide. È recente, poi, la partecipazione alla Comet Interceptor, missione che vede la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea con quella giapponese, per lo studio di una cometa dinamicamente nuova”. Ha una sua peculiarità, poi, “il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi, primo in Campania nell’area Management ad avere avuto il riconoscimento dal Ministero come Dipartimento di Eccellenza. Ed è stato anche selezionato per un progetto di collaborazione con il Mit di Cambridge che si rivolge a soli nove poli innovativi nel mondo”. Tante sono, poi, le tematiche innovative su cui il docente si sofferma. Parte con la transizione energetica: “oggi, di grande attualità. Muoversi nella direzione di un’economia sostenibile ci porta anche a dover utilizzare tecniche di risparmio energetico, il che comporta cambiamenti strutturali sia nelle modalità di produzione che di utilizzo dell’energia da parte nostra”. Sul tema, con focus sul risparmio energetico e fonti rinnovabili: “Il gruppo di fisica tecnica, Ingegneria, ha sviluppato sistemi innovativi per l’utilizzo di energia geotermica a bassa entalpia in opere di fondazione. Questi sistemi innovativi sono integrati anche in sistemi di condizionamento degli ambienti e tutto il lavoro è stato valorizzato dalla presentazione di brevetti industriali”. Nella transizione da fonti fossili a rinnovabili, “nel futuro, sarà importante l’uso di vettori energetici e l’idrogeno è una delle soluzioni più promettenti. Sempre al Dipartimento di Ingegneria ci sono studi sull’utilizzo dell’idrogeno sia per la generazione di energia elettrica sia per la mobilità. Lo stesso gruppo si interessa di sviluppo e realizzazione di sistemi di accumulo: nei nostri laboratori è stato anche registrato un brevetto internazionale”. Il docente ricorda ancora un dispositivo di conversione di energia dalle onde del mare brevettato da ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie e la partecipazione, da Ingegneria, ad un progetto europeo sulle smart grids, le reti intelligenti, e ad un altro progetto riguardante le macchine Tokamak, macchine al cui interno si cerca di riprodurre i processi che hanno luogo nel sole e nelle stelle. Sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile: “Da molti anni l’area chimica e dei materiali di Ingegneria si occupa di trattamento e valorizzazione dei rifiuti. Altri studi finalizzati ad una gestione efficiente ed efficace dei rifiuti sono condotti dal Dipartimento di Studi Economici e Giuridici, in riferimento alla realtà della Campania”. Ancora in questo settore: “Al Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici si conducono studi su modelli simulativi di valutazione integrata economico-climatica e sono stati sviluppati modelli per il monitoraggio ambientale ponendo le basi per uno smart environment. Al Dipartimento, è in atto anche un progetto dedicato alle smart technologies nei settori fashion, art and food, in collaborazione con l’Università di Lille”. Connesse alla vocazione dell’Ateneo sono, naturalmente, tutte quelle attività che riguardano il mare: “Ad Ingegneria, settore elettromagnetismo, hanno sviluppato soluzioni innovative volte al monitoraggio dell’inquinamento marino da microplastiche. A Scienze e Tecnologie è stato ingegnerizzato un drone dedicato alle indagini geofisiche marine e per la ricostruzione di fondali marini e paesaggi archeologici sommersi”. Fiore all’occhiello è “il centro campano per il monitoraggio e la modellistica marina e atmosferica”. Settore biomedicale: “Nei nostri laboratori sono stati messi a punto dispositivi elettromedicali in grado di misurare battiti cardiaci, riconoscere gesti effettuati dalle mani e identificare persone a distanza, senza bisogno di contatto. In collaborazione con il Policlinico di Napoli e il Campus Biomedico di Roma sono stati sviluppati nuovi sensori in fibra ottica per il monitoraggio della temperatura durante le procedure di termoablazione dei tumori”. Informatica: “Da Scienze e Tecnologie, in collaborazione con enti internazionali come la Nasa, ci sono ricerche su temi di intelligenza computazionale, machine learning e high performance computing. Ad Ingegneria, invece, ci si concentra sulle tematiche della cyber security”. Conclude il prof. Caramia: “Progetti di ricerca e sviluppo nazionali e internazionali creano istanze con la società e il mondo del lavoro in termini di progresso e qualità per l’Ateneo”.
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