Deepfake: come riconoscere i falsi e arginarne la diffusione

Sono nati per serie e complesse applicazioni nel campo scientifico ma è il loro utilizzo a volte scellerato nel campo della comunicazione che desta timore e merita provvedimenti. Stiamo parlando dei ‘deepfake’, ovvero le rielaborazioni di immagini attraverso sofisticati software che partendo da video e foto reali ne creano dei nuovi falsi. I falsi video girano sul web spacciati per reali e vengono usati per scopi non sempre nobili, come orientare l’opinione pubblica attraverso false notizie durante le campagne elettorali, o diffamare personaggi pubblici. 
Ma quando sono nati e cosa sono i deepfake lo può spiegare meglio il prof. Angelo Ciaramella, docente di Scienze Matematiche e Informatiche all’Università Parthenope. “Risalgono al 2016 i primi esempi di tecnologia in grado di sviluppare questo meccanismo. È una tecnica che si basa sulle ‘generative adversarial networks’ la quale permette di costruire informazioni false partendo da dati reali”. L’idea che sta alla base delle deepfake, quindi, è “usare…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 23 ottobre (n. 15-16/2019)
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