Una nuova edizione della Master Class dedicata all’Edizione scientifica della documentazione a registro medievale e all’analisi computazionale della loro scrittura si è tenuta il 3 maggio presso l’Archivio di Stato e in contemporanea in streaming sulla piattaforma Microsoft Teams. Il convegno curato dal gruppo del Laboratorio dei Documenti sul Web del Dipartimento di Studi Umanistici, coordinato dalla prof.ssa Antonella Ambrosio, si inserisce all’interno della più ampia attività di ricerca ‘SS. Pietro e Sebastiano monastery project’. Si presenta, inoltre, come epilogo del tirocinio intramoenia per gli studenti di Paleografia e Diplomatica per i Corsi di Studio in Scienze Storiche (Magistrale) e in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale (Triennale).
Il progetto in questione, avvalendosi della collaborazione con il Laboratorio foto/grafico del Dipartimento e dell’Archivio di Stato, che ha fornito l’accesso alla documentazione storica e supporto scientifico, è stato definito dalla prof.ssa Ambrosio come “un percorso formativo stimolante basato sul concetto chiave del learning by doing, in cui gli studenti, accompagnati dai tutor, si sono cimentati nell’esercizio pratico di codifica e di annotazione di documenti del Tardo Medioevo, in particolare di registri di amministrazione e libri contabili, adoperando le più avanzate tecnologie nel campo della diplomatica e della paleografia digitale, e affiancando a ciò lezioni e laboratori a cura di esperti come Giuseppe Consolo (Federico II), Mario Tartaglia (Fondazione San Bonaventura Napoli), Vera Isabella Schwarz Ricci (CNR)”.
Documenti e intelligenza artificiale, lezione del prof. Vogeler
La docente ne ha enfatizzato anche il taglio “interdisciplinare e fortemente improntato all’internazionalizzazione”. La Masterclass finale ha visto, infatti, la partecipazione dello studioso tedesco Georg Vogeler, a capo del Centro di Digital Humanities dell’Università di Graz, in Austria, con la quale l’Ateneo ha un accordo internazionale. Relatore di “altissimo prestigio che ha elargito ai partecipanti una lezione sul trattamento dei documenti storici attraverso l’intelligenza artificiale intitolata: From archival objects to historical data in the Age of AI: human checks on automated and quantitative procedures”. Un’occasione importante per arricchire ulteriormente la formazione accademica degli studenti, soprattutto tenendo conto che “non sono ancora disponibili in Ateneo corsi base di Digital Humanities”.
Al discorso del prof. Vogeler è succeduto poi “un confronto concreto sul lavoro svolto dai tirocinanti, già analizzato in precedenza dal docente, basato appunto sulla creazione di un’edizione scientifica digitale di un documento d’archivio del Quattrocento, precisamente una forma ibrida tra inventario di beni e catasto del Monastero domenicano femminile dei SS. Pietro e Sebastiano, la quale sarà pubblicata online sul portale internazionale DEPCHA (Digital Edition Publishing Cooperative for Historical Accounts)”. Si è trattato di un compito “complesso e sfaccettato che si è riusciti a portare a termine grazie all’impegno profuso dagli studenti e grazie anche al solido lavoro di squadra messo a punto”. Trattandosi di un argomento in continua evoluzione come quello delle tecnologie digitali, si assiste infatti, anno per anno, alla “formulazione di pratiche sempre più ardue e all’avanguardia che è giusto conoscere e applicare attraverso una sinergia proficua tra il corpo docente e i discenti”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n.08 – 2024 – Pagina 19