“Tra le 40 Cattedre italiane premiate, la nostra è una delle poche focalizzate su territori nord-africani e mediterranei”

Si distingue per il ruolo strategico nella promozione di modelli di sviluppo innovativi e sostenibili nell’ambito dell’area mediterranea e dei territori della regione MENA (Middle East and North Africa) la cattedra Unesco del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi, coordinata dal prof. Marco Ferretti, di recente insignita, come tutte le altre ‘sorelle’ italiane, del Sigillo di Merito del Ministero per l’impegno nella creazione di programmi capaci di rispondere con prontezza e autonomia alle sfide dell’apprendimento e della ricerca in un mondo in continua evoluzione economica, sociale e tecnologica.
“La nostra cattedra Unesco – l’Ateneo ne attiva anche un’altra, quella, altrettanto prestigiosa, in Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile (Dipartimento di Scienze e Tecnologie) del prof. Pier Paolo Franzesenon è solo un progetto accademico, è una missione per creare ponti tra l’innovazione e territori che ne hanno bisogno. Vogliamo dimostrare che anche in contesti economici difficili è possibile creare opportunità, sviluppare competenze e favorire l’imprenditorialità come motore di crescita”, sottolinea il prof. Ferretti.
La Cattedra, attiva dal 2021, nasce da un percorso di ricerca e collaborazione internazionale avviato già nel 2016 con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.
Tutto è iniziato con un’esperienza accademica: “Quando una delle mie dottorande è andata a studiare al MIT. Non immaginavo che quella sarebbe diventata la chiave per lanciare un progetto che avrebbe cambiato il nostro approccio all’innovazione”, racconta Ferretti. L’obiettivo non era semplicemente quello di trasferire modelli di successo da ecosistemi consolidati come quelli di Cambridge o della Silicon Valley, ma comprendere come adattarli a contesti con risorse e opportunità diverse. La sfida è stata affrontata attraverso il REAP (Regional Entrepreneurship Acceleration Program), un programma che promuove l’imprenditorialità su scala locale.
“Abbiamo iniziato a ragionare su come valorizzare le conoscenze acquisite dal MIT e dalle nostre ricerche per supportare lo sviluppo economico in territori con minori risorse. L’idea centrale è stata quella di creare connessioni tra l’università e il mondo delle imprese, affinché l’innovazione potesse diventare un motore di crescita”, spiega il docente. Nel corso degli anni, la Cattedra ha lavorato con università di Tunisia, Marocco, Egitto, Giordania e Iran. “La maggior parte di questi Paesi possiede delle caratteristiche molto interessanti in alcuni settori, come l’artigianato, l’agricoltura, l’agroindustria. Cerchiamo di aiutare questi territori affinché possano mettere insieme i Corsi di studio che fanno all’università, con la capacità di creare imprese non solo agricole, ma che siano uno stadio successivo, un’attività imprenditoriale più avanzata”.
Un’analisi che nasce dalla consapevolezza delle sfide che molti paesi nord-africani e mediterranei stanno affrontando, come la crisi economica generata dalle rivolte della Primavera Araba, che ha ridotto le opportunità di lavoro pubblico. “La pubblica amministrazione, un tempo grande datore di lavoro, non è più in grado di assorbire nessuno. Così abbiamo pensato di offrire alle persone più istruite, che non erano abituate a fare attività d’impresa, gli strumenti per valorizzare il loro territorio creando imprese in grado di sfruttare le risorse locali”.
Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è poi l’empowerment femminile. “Uno dei focus richiesti dalle Nazioni Unite riguarda le pari opportunità di formazione ed educazione per le donne, cosa sulla quale noi investiamo tantissimo. Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale, specialmente in paesi dove l’imprenditorialità femminile è ancora un concetto nuovo”.
Il Sigillo di Merito ricevuto dalla Cattedra UNESCO non è dunque solo un premio al lavoro accademico svolto, ma anche un segno tangibile del successo della cooperazione internazionale: “Tra le 40 Cattedre italiane premiate, la nostra è una delle poche focalizzate su territori nord-africani e mediterranei. Questo si inserisce in una visione che riflette gli obiettivi delle Nazioni Unite, orientati a ridurre il divario tra il nord e il sud del mondo. Il nostro operato si concretizza nell’offrire alta formazione e promuovere l’innovazione tecnologica come strumento per raggiungere questo equilibrio”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 36

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