Didattica: nuovi Corsi di Laurea alla Federico II dal prossimo anno

Una Triennale in Biologia in lingua inglese; lo sdoppiamento della Magistrale in Archeologia e Storia dell’arte, con una laurea in Archeologia e un’altra in Storia dell’arte; una Magistrale trasversale a diverse discipline in collaborazione con le Università di Innsbruck (Austria) e Palacky (Repubblica Ceca). Sono le novità, sotto il profilo delle proposte didattiche, dell’Ateneo Federico II per il prossimo anno accademico. Ne parla ad Ateneapoli il prof. Francesco Palumbo, che insegna a Scienze Politiche ed è il delegato del Rettore alla didattica.
“I nuovi Corsi di Laurea – riferisce – sono ad un livello avanzato del percorso necessario affinché possano essere attivati già nel prossimo anno accademico. Sono stati approvati dal CUN, il Consiglio Universitario Nazionale. L’ultima tappa sarà il via libera da parte dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il decreto conclusivo dell’iter dovrebbe arrivare a maggio”.
Lo sdoppiamento della Magistrale in Archeologia e Storia dell’arte: “nasce anche dalla volontà di assecondare le esigenze più specifiche dell’archeologia, che nel nostro Ateneo vanta una grandissima tradizione”. La Triennale in inglese in Biologia: “va nel solco dell’apertura internazionale e dello sforzo di attrarre studenti anche da altri Paesi che hanno caratterizzato negli ultimi anni diverse nuove iniziative didattiche”.
La Magistrale, anch’essa in inglese, in collaborazione con l’Austria e con la Repubblica Ceca: “nasce – spiega Palumbo – grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea e nell’ambito delle attività dell’alleanza Aurora. Sarà incardinata nel Dipartimento di Scienze Sociali ed avrà lì la sua sede amministrativa. Si avvarrà, però, del contributo di diversi altri Dipartimenti: Architettura, Scienze Politiche, Studi Umanistici. Sarà dunque un Corso di Laurea caratterizzato da competenze trasversali”.
Quanto alle modalità di frequenza, va avanti il docente, “erogheremo lezioni in presenza, in aula. Chi vorrà e ne avrà la possibilità, potrà trasferirsi a Napoli e seguire. Ci sarà però anche l’opportunità di frequentare le lezioni a distanza”. Questo nuovo percorso, spiega il prof. Palumbo, prefigura il futuro delle Università europee, che potrebbe essere quello dello European Degree: “Sta cominciando a prendere forma il progetto di un titolo di studio valido in tutti i Paesi che hanno aderito al Consiglio d’Europa. Matura l’idea di definire comuni criteri di accreditamento che possano essere riconosciuti e dare al sistema universitario europeo una veste di unicità, nel rispetto di standard di qualità comuni, che devono essere molto elevati”. A marzo 2024 la Commissione Europea ha pubblicato un progetto dedicato allo European Degree.
Sono intanto in partenza – informa il prof. Palumbo – gli studenti della Federico II i quali hanno aderito all’Erasmus italiano”. Prevede borse di studio fino a 600 euro mensili per trascorrere in altri Atenei del Paese almeno 3 mesi e fino ad un massimo di 6 mesi, frequentando i corsi e sostenendo gli esami previsti da percorsi di studio che promuovano l’interdisciplinarietà e la flessibilità dell’offerta formativa. La Federico II ha stipulato convenzioni con diverse Università: Padova, Pavia, Pisa, Basilicata, Bari, Catania, Cagliari, Sannio. “Siamo l’Ateneo che ha avuto la partecipazione più elevata di studenti all’Erasmus italiano. Hanno presentato domanda più di 150 iscritti alla Federico II. Quelli in partenza sono 58”.
Due terzi, circa, dunque, hanno rinunciato. Secondo Palumbo, però, non è un dato anomalo: “Riscontriamo un fenomeno analogo anche in relazione all’Erasmus verso altri Paesi. Alcuni rinunciano se non ottengono la sede che avevano individuato come prima scelta. Per citare un esempio, vorrebbero andare tutti a Barcellona. Se non ci sono abbastanza posti, alcuni decidono di non partire. Altri optano per sedi diverse e partono lo stesso”.
Ritorna all’Erasmus italiano: “Poiché abbiamo ricevuto moltissime domande, ci sforzeremo di ampliare il numero delle convenzioni con gli altri Atenei, affinché in occasione dei prossimi bandi i nostri studenti possano fruire di un ventaglio più ampio di opportunità”. C’è stato naturalmente anche un certo numero di iscritti degli Atenei convenzionati con quello federiciano i quali hanno scelto di venire a trascorrere tra 3 e 6 mesi di studio nella più antica Università del Mezzogiorno. “Non saprei quantificare in questo momento quanti verranno – dice il docente – ma sicuramente non sono pochi”.
Conclude: “Credo molto in questo progetto, perché è importante che ragazze e ragazzi di poco più di venti anni vivano un’esperienza in un’altra Università e in un’altra città. Sono opportunità di crescita personale e di maturazione. Non mi rammarico del fatto che un certo numero dei nostri laureati Triennali si iscrivano alle Magistrali in altri Atenei. Sono esperienze significative e poi uno studente può trovare in un’altra Università un particolare percorso che noi non abbiamo. Come, d’altronde, un ragazzo che si è laureato a Palermo, a Milano o a Roma può trovare una proposta di Magistrale qui alla Federico II che manca nel suo Ateneo”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 4

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