Grande successo per la cinque giorni di orientamento organizzata dalla Scuola Superiore Meridionale dal 2 al 6 settembre scorsi. Ben 134 studenti iscritti all’ultimo anno di scuola provenienti da tutta Italia hanno animato con entusiasmo luoghi del sapere che potrebbero diventare presto casa per i prossimi anni. Dal Complesso dei Santi Marcellino e Festo – dov’è avvenuta l’inaugurazione alla presenza dei professori Arturo De Vivo, Giuseppe Recinto e Matteo Lorito, Rettore della Federico II – passando per San Pietro Martire, fino al TIGEM e agli scavi archeologici di Cuma, teatri delle visite guidate, delle tante lezioni magistrali e seminariali che hanno declinato il tema dell’evento “Le risorse dell’incertezza”.
Per i partecipanti un primo approccio al mondo della Scuola e dell’università per stimolare al meglio interessi e inclinazioni e compiere la scelta giusta al momento dell’iscrizione. E pure per prendere confidenza con una delle peculiarità della Meridionale: la residenzialità; lo stare assieme. “La Scuola attrae studenti che vogliono fare una scelta forte e puntano a risultati d’eccellenza”, ha detto Lorito durante la giornata di apertura. E infatti l’obiettivo della Scuola “è puntare su una formazione orizzontale e trasversale, che superi le tradizionali barriere dei saperi dell’ordinamento universitario per privilegiare l’interdisciplinarità”, ha proseguito Recinto.
Sul perché del tema scelto si è espresso invece De Vivo, che ha parlato di “un argomento non banale che restituisce il senso della complessità contemporanea. L’idea è dare un contributo metodologico nell’affrontare il mondo che ci circonda”.
I veri protagonisti sono stati senz’altro loro: gli studenti. Galvanizzati, eccitati, vitali. Ateneapoli è riuscito ad intervistarne qualcuno durante l’Ice cream break nel chiostro di San Pietro Martire nel pomeriggio del 4 settembre. “Di tutta questa splendida avventura – spiega Federica Manzoni, diciassettenne iscritta al Righi di Fuorigrotta appassionata di Lettere – mi ha colpito il modo così spontaneo con cui si sono creati legami con ragazzi e ragazze mai visti prima”. Alla Scuola la studentessa ci è arrivata grazie ad un amico: “eventi come questi ce ne sono pochi, ho capito subito di doverlo cogliere al volo e partecipare”. Sui seminari e i docenti: “sono rimasta estasiata dalla passione che ci mettono. E devo dirlo: me l’hanno trasmessa tutta. Questa settimana di orientamento ha dissolto diversi dubbi sulla scelta che farò, è stata molto utile”.
Accanto a Federica c’è Alfredo Cerrone, 17 anni, sempre dal Righi, sezione biotecnologie. Volto sveglio, chiacchiera facile, al giovane è piaciuta moltissimo la residenzialità: “Sedersi lì, assieme, ogni sera; capire che ognuno di noi ha un proprio modo di immaginare, memorizzare. Sono venute fuori cose assurde e divertenti. Di sicuro, nelle differenze, ci accomuna l’amore per lo studio e una curiosità immensa”. Poi una battuta sulle lezioni: “sto prendendo appunti così, tornato a scuola, potrò fare il figo con i miei compagni”. Leonardo Morrone, dal Galilei di Mondragone, racconta subito il suo sogno: “Voglio diventare un genetista ricercatore, mi affascina tantissimo l’immensa potenzialità del codice della vita. Stamattina durante la lezione al TIGEM mi sono emozionato”. Ma la cinque giorni di orientamento è stata piena anche di persone: “accompagnatori, colleghi, docenti. Un ambiente fantastico in cui mi sono trovato davvero bene”.
Chiude la testimonianza di Marco Mignone, iscritto allo Sbordone, sezione scientifica: “In testa ho l’ingegneria biomedica, mi piacerebbe molto portare avanti questo percorso. Da quello che ho visto, iscriversi alla Scuola significherebbe sposare un’esperienza completamente diversa dal solito e la cosa mi stimola moltissimo, soprattutto dopo aver assistito alle lezioni. Sono state bellissime. Porterò con me quella di Matematica del prof. Marco Pozzetta, sul Teorema di Bayes”. L’ultimo atto è avvenuto il 6 settembre nella splendida cornice di Villa Ferretti, a Bacoli, con le lectio della prof.ssa Paola D’agostino sul tema “Identità incerta dei Musei? Le risorse del territorio” e del prof. Aldo Zollo su “Il puzzle del vulcano dei Campi Flegrei: il contributo della Scienza nella gestione multi-rischio dell’emergenza”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.13-14 – 2024 – Pagina 9