Il Rettore d’Alessandro Vicepresidente della CRUI

Il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro è il nuovo Vicepresidente della Crui. La nomina è arrivata in seguito a un’assemblea, tenutasi lo scorso aprile, durante la quale la Conferenza dei Rettori delle Università italiane ha eletto i nuovi membri della Giunta. Il comparto delle Università italiane non statali, che hanno sede soprattutto al centro–nord e che portano nomi prestigiosi come Luiss, Bocconi, Cattolica e San Raffaele, sarà quindi rappresentato dal Rettore di un Ateneo del Sud, il professor d’Alessandro, appunto: “rappresentare la CRUI da Vicepresidente fa un bell’effetto. È un incarico che mi trasmette chiaramente la sensazione che la mia università ha una storia, fatta di un percorso lungo centocinquanta anni. Questa scelta della CRUI è un riconoscimento importante non solo per l’università, ma per la città intera”. A questo punto, occorre rimboccarsi le maniche e proseguire lungo quel cammino tracciato dal lavoro di tutte le università, comprese quelle del Meridione: “l’obiettivo della CRUI è quello di far sentire al paese l’utilità, la presenza e la vicinanza dell’università al paese e ai giovani. Questa è la nostra comunicazione, che in realtà è quella che fanno già tutti gli Atenei”. Il nuovo incarico del Rettore potrà essere d’aiuto alle università del Sud, soprattutto perché avranno la possibilità di “sapere che tutti i diritti di cittadinanza sono nostri come degli altri. Io credo che non ci siano figli di un Dio minore, ma neanche quelli di un Dio maggiore”. Questo, però, non riduce le responsabilità degli atenei, anzi: “le nostre università devono dimostrare di essere estranee a quella mentalità più presunta che reale del sud, cioè quella dell’assistenzialismo. Devono essere dei motori, cioè non qualcosa da assistere, ma qualcosa che è capace di mettere in moto il territorio. Tutto questo, in realtà, già c’è, ma bisogna dimostrarlo sempre di più. Naturalmente, dove ci sono dei problemi da risolvere, vanno risolti”. Altro aspetto fondamentale per la crescita del sistema università è la corretta comunicazione tra il mondo accademico e tutto quello che ruota intorno ad esso: “è molto importante che il nostro territorio capisca fino in fondo cos’è un’università. Spesso si fa confusione tra l’università intesa come comunità di persone che crescono insieme e quella vista come un esamificio. La certificazione di un titolo è cosa ben diversa dalla crescita comune. È questo uno dei temi affrontati dalla CRUI, perché l’obiettivo principale è la formazione concreta. Credo che le sette Università della Campania già lavorino positivamente in questo senso. Un po’ diverso, invece, è il discorso delle università a distanza, che sono molto efficaci se inserite in sistemi specifici, ma che da noi finiscono per svolgere funzioni diverse”.
Proprio il confronto diretto con il territorio è uno dei principali obiettivi del Suor Orsola che, in un futuro prossimo, si insedierà ulteriormente nel cuore di Napoli: “abbiamo acquisito un piccolo palazzo in via Chiaia. I lavori già sono stati appaltati, ma non si sa ancora di preciso quando partiranno. Sarà un modo per far sentire la nostra presenza nella città. Avremo un pianoterra di Front Office, tre piani che saranno destinati ai laboratori di ricerca per i Big Data e un ultimo piano di rappresentanza dove potremo tenere piccoli eventi e anche presentare nuovi prodotti”. Grazie a questa struttura, quindi, ci sarà la possibilità di raccogliere una quantità di dati ampia e complessa: “potremo manovrare dati di qualsiasi tipo per capire i flussi e i comportamenti delle persone e quindi per fare delle valutazioni”. La nuova struttura coinvolgerà tutti i membri dell’università: “anche gli studenti avranno la possibilità di lavorare su questi prodotti per creare degli spin-off, tenendo conto del fatto che gli stessi dati hanno un valore economico”. 
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