“Non posseggo i requisiti minimi per lavorare in uno studio”

Dieci anni di Università, inseguendo una laurea che pare non debba arrivare mai. E’ la condizione di alcune centinaia di studenti di Architettura, fuori corso storici, iscritti alla Tabella XXX. Storie personali, difficoltà, incertezze, responsabilità. Dietro ognuna delle vicende degli studenti di lungo corso si celano trascorsi particolari. Giuseppe Barone racconta ad Ateneapoli la sua condizione di quasi trentenne alle prese con gli ultimi esami e le difficoltà di un primo approccio con la realtà professionale.
Dieci anni in attesa della laurea. Come può accadere? “Noi del vecchio ordinamento abbiamo subito le difficoltà di una Facoltà completamente disorganizzata. Ricordo bene che, quando mi ero iscritto da poco, accadeva anche di perdere 6 mesi per gli esami grafici. Il fatto è che quel tipo di Facoltà, se avevi una qualche difficoltà, non ti aiutava affatto. Nessuno che ti orientasse, un rapporto discontinuo con i docenti. Poi, ovviamente, ogni storia è un caso a sé. A me è accaduto finanche di perdere ben 4 mesi per un complementare. Il filo rosso che lega tante carriere universitarie che si protraggono ben oltre i tempi stabiliti, ad Architettura, è però proprio il fatto che ci siamo trovati in una Facoltà completamente disorganizzata”.
Come vede il suo futuro lavorativo? “In questi mesi sto facendo pratica in uno studio, provo a guadagnare tempo in attesa della laurea, per la quale mi mancano ormai solo due esami. La cosa che più mi spaventa è che, dopo tanti anni, non posseggo gli strumenti minimi per lavorare in uno studio”. 
Cosa intende dire? “La prima cosa che mi hanno chiesto è se fossi in grado di effettuare un computo metrico. Sono rimasto di sale. Ho superato l’esame di Estimo, in Facoltà, e mi hanno bombardato di nozioni di microeconomia, molte delle quali non mi serviranno a nulla. Non mi hanno insegnato però la cosa più importante, ovvero come si realizza un computo metrico. Non solo questo, peraltro”. 
Vada avanti “Mi chiedono, allo studio. Sai fare un capitolato d’appalto? Risposta negativa. Sai usare Autocad? Altra risposta negativa. Dovrò frequentare un corso post lauream, uno di quelli a pagamento, come fanno molti dei miei colleghi, i quali si sono laureati con il vecchio ordinamento. Questi corsi costano migliaia di euro”. 
Con la riforma universitaria Architettura è cambiata molto. Invidia i suoi giovani colleghi o preferisce, nonostante tutto, il vecchio ordinamento? “Sembra ormai più un liceo che una Università e questo mi piace poco. Però vedo anche che i nuovi iscritti sono seguiti meglio, hanno un rapporto molto più costante con i docenti. Sono quasi accompagnati per mano a sostenere gli esami. Temo che anche loro usciranno dall’Università senza saper fare granché. Rispetto a me, però, potranno permettersi 3 o 4 anni di puro tirocinio. La differenza sta tutta lì e non mi pare da poco”. 
(Fa.Ge.)
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