Dagli ultimi Campionati Nazionali Universitari (Cnu) de L’Aquila sono passati quasi tre anni, era il 2019. Negli occhi, oggi, ancora il luccichio di alcune delle medaglie vinte dai ragazzi del Cus Napoli per le arti marziali. Tra gli altri, gli argenti di Salvatore D’Arco e Francesco Nasti così come i bronzi di Aldo Nasti e Marco Rosi, tutti e quattro nel Judo; per il Taekwondo l’oro di Angelo Adda, i secondi posti di Marco D’Aniello, Roberta Desiderio, Serena Napolano. Le 15 medaglie totali portate a casa dal Karate, tra le quali gli ori di Gabriele Petroni, Giuseppe Izzo Costabile, Francesca Mangiacapra, Biagio Nettore e Emanuele Sarnataro. Da allora, è successo di tutto. Un tutto che ha significato stop all’edizione del 2020 causa Covid. Così come nel 2021. Ora, però, è tempo di togliere nuovamente le scarpe (o indossare quelle adatte) e sentire sotto i piedi la consistenza del Tatami: dal 13 al 22 maggio, a Cassino, si disputeranno per la 75esima volta i CNU primaverili (19 discipline in totale). Ma chi saranno i prescelti per rappresentare Partenope nei teams di Judo, Karate e Taekwondo? Lo si saprà molto presto: le selezioni si terranno rispettivamente il 22 aprile per i primi due e il 28 aprile per l’ultimo.
In vista di questi importanti appuntamenti, i Maestri hanno raccontato ad Ateneapoli quali caratteristiche fisiche e mentali debbano avere gli atleti, e soprattutto l’attesa, il fermento in vista di un evento che manca da tanto. “Io muoio dalla voglia di tornare a respirare l’aria della competizione, i CNU sono spettacolari per possibilità di socializzazione, confronto – racconta Gennaro Barone, dal 2018 Maestro di Taekwondo per il Cus Napoli e, da atleta, sei volte vincitore su otto partecipazioni alla rassegna nazionale – siamo stati fermi tre anni a causa dei vari picchi e solo ora stiamo riprendendo le gare con il supporto della Federazione. Credo che anche i ragazzi vorranno testarsi quanto prima”. Sulle selezioni: “Cerchiamo atleti di livello, che abbiano già una buona conoscenza dello sport e siano tosti da un punto di vista caratteriale. Gli universitari spesso vengono sottovalutati, ma la qualità, soprattutto per le cinture nere, è da nazionale, meno su quelle verdi e blu. Sul numero di ragazzi ci stiamo ancora confrontando, ma di solito ne chiamiamo due per ogni categoria (quattro maschili e quattro femminili, ndr)”. Dello stesso avviso Salvatore Tamburro, icona del Cus Napoli per il Karate, del quale è Maestro dal 2006, che invita ad evitare facili fraintendimenti sul proprio sport, “vera attività di squadra. Certo, sul tatami si è soli, ma le ore trascorse in palestra sono riempite da tutti i membri di uno staff, che sostengono gli atleti permettendogli di allenarsi ad alta intensità”. E il Karate, come qualsiasi altra disciplina che sfoci nell’agonismo, è un luogo dove assorbire “stili di vita. Con la Federazione, da tempo, ho messo su un progetto che si chiama ‘Cinture bianche’, con il quale tentiamo di portare il Karate nelle scuole elementari. Perché no, quei bambini potremmo ritrovarli tra le fila degli universitari un giorno, perché l’obiettivo è trasmettere valori”. E per l’appuntamento del 22 aprile – le selezioni della rappresentativa – gli studenti già fremono: “Mi stanno chiamando in tanti, hanno voglia di gareggiare. Addirittura sono stato contattato da ragazzi che si sono laureati, chiedendomi se ci fosse la possibilità di partecipare pur non avendo più lo status di universitario”. E tra vecchie e nuove conoscenze, l’idea è di cercare “i vincenti, coloro che ci permettano di rispettare le tradizioni, ovvero stare sul podio. Siamo legati, nel numero, alle categorie (sei femminili e sei maschili più due specialità, ndr), ma non c’è dubbio, vogliamo i più bravi”. La rappresentativa di Judo, invece, sarà selezionata e allenata dal Maestro Massimo Parlati. E allora: l’attesa cresce, il ritorno sul tappeto si avvicina!