SCIENZE. Palumbo alla guida del Centro di Metodologie Chimico-Fisiche

E’ passata al prof. Giovanni Palumbo la guida del Centro Interdipartimentale di Metodologie Chimico Fisiche (CIMCF) della Federico II. Docente di  Chimica Organica alla Facoltà di Scienze, Palumbo, che è stato dal 2001-2006 Direttore del  Dipartimento di Chimica Organica e Biochimica, ha assunto il doppio incarico di Direttore e di Direttore Scientifico. Il Centro, cui afferiscono i Dipartimenti di Chimica Organica e Biochimica e nel quale lavorano oltre 150 persone tra docenti e ricercatori, “svolge un’importante funzione, offrendo servizi ed apparecchiature a numerosi Dipartimenti, e didattica ai Corsi di Chimica, Chimica Industriale, Scienze Biologiche e Biotecnologie”, spiega il Direttore che è in carica dal primo novembre. Nomina che cade in un momento di forte crisi per l’Università durante il quale il Centro dovrà prendere una strada nuova ed ampliare i suoi rapporti con i soggetti esterni all’Università per trovare forme alternative di finanziamenti. “Dobbiamo muoverci- avverte Palumbo- per non morire e poter continuare a svolgere le nostre attività di ricerca, mantenendo le nostre apparecchiature, che hanno dei costi molto alti anche per la sola manutenzione”. Le strade che il Direttore indica allora sono due: “da un lato svilupparsi verso l’esterno e creare una rete di servizi utilizzabili da strutture sul territorio, come enti locali o aziende private; dall’altro lato attivare una serie di corsi per formare tecnici specializzati nell’utilizzo delle nostre apparecchiature”. Quindi offrire servizi di analisi ambientali, di farmaci o sostanze alimentari e nel contempo inaugurare dei  corsi aperti ai privati. “Già negli anni scorsi si sono tenuti dei corsi per gli studenti di Restauro del Suor Orsola- spiega il Direttore- che avevano bisogno dell’uso di alcune nostre apparecchiature.  Adesso, però, la nostra intenzione è di fornire corsi aperti a tutti”. In programma allora ci sono una serie di corsi per diplomati e laureati triennali, della durata di circa sei mesi, al termine dei quali verrebbe rilasciato un attestato di abilitazione ad uno o più macchinari, tra i quali quello per la risonanza magnetica nucleare, la spettroscopia ottica, la modellistica computazionale o lo spettrometro di massa.
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