Il fatto: due studenti si presentano all’appello di aprile per sostenere l’esame di Storia del ’900. Hanno conseguito la laurea triennale in Storia nella sessione di febbraio e si sono poi immatricolati a marzo alla Specialistica, cominciando però da prima a seguirne i corsi. Ma non hanno seguito quello del prof. Francesco Barbagallo e il docente non ha ritenuto opportuno nemmeno ammetterli a sostenere l’esame. “Tornate l’anno prossimo”, ha detto loro, “dopo che avrete seguito il corso”, secondo quanto raccontano gli studenti.
“Non ho ritenuto opportuno ammetterli all’esame – conferma il prof. Barbagallo, che è Presidente del Corso di Laurea Specialistica – ma ho ammesso quelli che hanno seguito il corso, anche se si sono immatricolati a marzo. Per quanto mi riguarda la frequenza è obbligatoria e credo che l’università debba essere soprattutto un luogo di apprendimento e di studio, altrimenti diventa un esamificio. Il Nuovo Ordinamento doveva servire proprio ad incentivare la frequenza; se invece si ripropongono queste modalità non sono disposto ad assecondarle. Gli esami seguono i corsi, non c’è alcun diritto a sostenere l’esame prima dell’inizio del corso”.
Ma la frequenza obbligatoria non sembra prevista da nessun regolamento del Corso di Laurea e il compito del docente dovrebbe essere quello di testare l’effettiva preparazione dei ragazzi in base al programma d’esame stabilito.
“Non è una questione di frequenza” sostiene in un secondo momento il prof. Barbagallo, “ammetto a sostenere l’esame anche i non frequentanti, purché da quando si sono iscritti sia passato il tempo di svolgimento del corso”.
Peccato che questo criterio, per quanto ragionevole, sembri non essere univoco: nello stesso appello di aprile, secondo alcuni studenti, sono stati ammessi altri immatricolati a marzo, che avevano però seguito almeno qualche lezione del corso, e uno di loro, immatricolatosi sempre a marzo, nella data di aprile ha semplicemente registrato il voto dell’esame che quindi aveva probabilmente già sostenuto prima ancora di quella data.
“Non ho ritenuto opportuno ammetterli all’esame – conferma il prof. Barbagallo, che è Presidente del Corso di Laurea Specialistica – ma ho ammesso quelli che hanno seguito il corso, anche se si sono immatricolati a marzo. Per quanto mi riguarda la frequenza è obbligatoria e credo che l’università debba essere soprattutto un luogo di apprendimento e di studio, altrimenti diventa un esamificio. Il Nuovo Ordinamento doveva servire proprio ad incentivare la frequenza; se invece si ripropongono queste modalità non sono disposto ad assecondarle. Gli esami seguono i corsi, non c’è alcun diritto a sostenere l’esame prima dell’inizio del corso”.
Ma la frequenza obbligatoria non sembra prevista da nessun regolamento del Corso di Laurea e il compito del docente dovrebbe essere quello di testare l’effettiva preparazione dei ragazzi in base al programma d’esame stabilito.
“Non è una questione di frequenza” sostiene in un secondo momento il prof. Barbagallo, “ammetto a sostenere l’esame anche i non frequentanti, purché da quando si sono iscritti sia passato il tempo di svolgimento del corso”.
Peccato che questo criterio, per quanto ragionevole, sembri non essere univoco: nello stesso appello di aprile, secondo alcuni studenti, sono stati ammessi altri immatricolati a marzo, che avevano però seguito almeno qualche lezione del corso, e uno di loro, immatricolatosi sempre a marzo, nella data di aprile ha semplicemente registrato il voto dell’esame che quindi aveva probabilmente già sostenuto prima ancora di quella data.
Biblioteca Umanistica operativa a fine maggio
“La nuova Biblioteca umanistica sarà accessibile e operativa per la fine di maggio”. A garantirlo è il prof. Massimo Marrelli, Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali. “Il trasloco sarà concretamente in atto nel mese di maggio, tranne nei giorni in cui il complesso della Biblioteca sarà aperto alle visite per il Maggio dei Monumenti”, spiega il professore. “La Commissione che se ne occupa mi ha riferito che l’appalto delle operazioni di trasloco è stato più lungo del previsto a causa di ulteriori adempimenti burocratici, perché tra le imprese partecipanti al bando di gara ci sono state quattro offerte anomale alle quali si è dovuto rispondere con le modalità previste”. Anche una volta assegnato definitivamente l’appalto, bisogna poi considerare che il trasferimento in sé non è comunque un’operazione da niente: si parla di diverse migliaia di volumi da trasferire dalle Biblioteche di Lettere, di Scienze Politiche e di tutte le altre Facoltà coinvolte, da ricollocare munendo ogni libro dell’apposita targhetta magnetica antitaccheggio. Ma tutto il resto è pronto, assicura il prof. Marrelli: “mancano solo i libri”, che saranno trasferiti più in fretta possibile, “compatibilmente con i termini di legge”, facendo di tutto per rispettare gli impegni assunti, dato che la Biblioteca avrebbe già dovuto essere terminata per la fine di marzo.
Biblioteca a parte, il Polo nei giorni precedenti è stato occupato a preparare la giornata scientifica che si sta tenendo mentre andiamo in stampa, il 6 maggio: un momento importante per presentare le linee di ricerca di tutti i Dipartimenti e per premiare i giovani ricercatori, spiega Marrelli. Ma il tema dell’incontro è soprattutto, continua il prof. Marrelli, “come valorizzare le Scienze Umane: in giornata verrà firmato un protocollo d’intesa sul caso specifico dei Campi Flegrei come ‘Distretto culturale’, valorizzando anche l’importanza culturale del mito, in intesa con la Soprintendenza”.
Biblioteca a parte, il Polo nei giorni precedenti è stato occupato a preparare la giornata scientifica che si sta tenendo mentre andiamo in stampa, il 6 maggio: un momento importante per presentare le linee di ricerca di tutti i Dipartimenti e per premiare i giovani ricercatori, spiega Marrelli. Ma il tema dell’incontro è soprattutto, continua il prof. Marrelli, “come valorizzare le Scienze Umane: in giornata verrà firmato un protocollo d’intesa sul caso specifico dei Campi Flegrei come ‘Distretto culturale’, valorizzando anche l’importanza culturale del mito, in intesa con la Soprintendenza”.
Studenti e Allegato A
Se bisogna ancora vedere i dettagli dell’applicazione del Nuovissimo Ordinamento nelle diverse Facoltà, almeno a livello di ateneo gli studenti possono tirare un sospiro di sollievo riguardo alle preoccupazioni nate in queste settimane sull’allegato A. Il testo allegato alla legge della riforma che prevede la possibilità di test d’ingresso e ulteriori prove valutative è stato infatti in qualche modo “riscritto” dalla Federico II, escludendo che possano venire applicati sbarramenti all’entrata (oltre ai Corsi di Laurea a numero chiuso già esistenti sulla base di motivazioni specifiche) e test valutativi dei ragazzi con connessi corsi di recupero. Una possibilità che aveva messo in allarme diversi studenti, da quelli di Lettere che hanno clamorosamente bloccato il Consiglio di Facoltà a quelli di Sociologia, Economia e di alcune Facoltà scientifiche. E che è però svanita con l’ultima riunione del Senato Accademico di aprile. “In precedenza avevamo incontrato la prof. Amaturo, che si è occupata di esaminare nello specifico la questione dell’Allegato – raccontano gli studenti del Collettivo di Lettere – Abbiamo chiesto poi di parlare con il Rettore che ci ha assicurato l’aggiunta di una frase nel testo dell’Ordinamento Didattico di Ateneo, dove si specifica che i test di ingresso saranno completamente anonimi e i risultati utilizzati solo come dati aggregati, per compilare statistiche. E di fatto la frase è stata inserita, come abbiamo potuto verificare nella successiva riunione del Senato”. Il problema adesso, spiega Valentina del Collettivo di Lettere, “è controllare che venga applicata questa modifica anche a livello di Facoltà. A Lettere ad esempio la preoccupazione continua, perché alcuni docenti vorrebbero inserire soglie di sbarramento e corsi di recupero”.
Viola Sarnelli
Viola Sarnelli