Consigli sui test: per i quesiti di Chimica nessuna sorpresa, avvantaggiati gli studenti dei Licei

Nessuna sorpresa per quel che riguarda la Chimica. Gli studenti che si candidano all’ingresso ai Corsi di Laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria che dovranno rispondere ai quesiti, rispettivamente otto e dodici, presenti in questa sezione dei test, possono dormire sonni tranquilli. Almeno per la perfetta corrispondenza delle domande con i programmi indicati nel decreto ministeriale. Lo assicura il professor Antonio Dello Russo, docente di Chimica e Propedeutica Biochimica, delegato all’orientamento di Medicina dell’Università Federico II. Prevedibili, dunque, le domande. Il professore lo ha sperimentato nella più che decennaIe esperienza ai corsi di preparazione alle prove di ammissione. Il 95 per cento delle simulazioni proposte agli studenti si ritrovano nei test. Ma, attenzione, possono spaziare su tanti argomenti: dalla struttura dell’atomo alle molecole più grandi, ai lipidi. “Riescono a fare bene coloro i quali provengono da scuole in cui la disciplina non è stata considerata solo di supporto ad altre. E quindi gli studenti dei licei, sia classici che scientifici. Ma soprattutto chi ha studiato in maniera diligente”, afferma Dello Russo. Una dote necessaria: “la perspicacia” nell’applicazione delle nozioni. Un esempio di domanda: “quale di questi composti ha maggiore solubilità in acqua? Gli studenti devono saper rispondere che è la molecola polare. Insomma, si tratta di un concetto applicativo di quanto hanno studiato”. La Chimica, in ogni caso, non presenta forti asperità. Si tratta, piuttosto, “di acquisire un linguaggio e interpretare dei fenomeni naturali”. Ma occorre anche “prepararsi per fare i ‘conti della Chimica’, ovvero utilizzare concetti matematici, di stechiometria”. Gli studenti alle prime lezioni universitarie “incontrano cose diverse da quelle del liceo ma subito si adeguano”. Il problema vero “è quando arrivano con un concetto sbagliato in testa: bisogna scardinarlo e sostituirlo con quello corretto. Come attrezzarsi? “Studiare con attenzione il libro del liceo, perché se non si sa che cosa è un gene è inutile passare alle simulazioni. Eventualmente seguire un corso di preparazione. Poi occorre imparare l’applicazione, elaborare le tipologie delle domande e capire come bisogna rispondere”. Ripetizione di argomenti che poi sarà utile come base per affrontare la preparazione degli esami una volta ammessi. Il consiglio? “Pensare prima all’esame di Stato. Successivamente al test di ammissione”. Con una sottolineatura: “i quesiti più complicati sono quelli di Logica ed Ermeneutica”. Il tempo occorrente per la preparazione? “Credo che tre settimane per prepararsi in tutte le discipline siano sufficienti. Con una specifica: occorrono otto ore al giorno. Naturalmente se lo studente è diligente, se sa utilizzare bene il suo tempo. Altrimenti una settimana in più”. L’impegno dev’essere consistente. La prova va affrontata “in maniera tranquilla, senza panico. Leggete con attenzione le domande e trovate, in qualche angolo dei vostri neuroni, la risposta giusta. Quando si è indecisi, però, meglio non rispondere a caso”.
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