Parassitosi dell’uomo: “oggi circa ottocento laboratori nel mondo usano le nostre tecniche”

“Lo presentiamo oggi, anche per le contingenze relative alla pandemia, ma in realtà è attivo già da circa due anni. Siamo partiti a febbraio 2020 e da allora abbiamo svolto già numerose attività. Alcune decine di nostri giovani –  borsisti, ricercatori, dottorandi – hanno lavorato sul campo in Afghanistan, Perù ed in varie altre parti del mondo. Inviamo i nostri apparecchi diagnostici indispensabili a identificare in tempi brevi, ed in situazioni logisticamente non facili, i parassiti, per impostare le strategie necessarie a prevenire e curare le malattie”. Il prof. Giuseppe Cringoli, Presidente della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, ordinario di Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali, fa il punto sul primo Centro Collaboratore della Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) della Federico II, l’unico dedicato alla diagnosi delle parassitosi intestinali dell’uomo a livello internazionale. L’Ateneo è stato designato nel 2020 e il Centro è stato collocato presso i Laboratori di Parassitologia e Malattie Parassitarie del Dipartimento di Veterinaria e del Centro Regionale Monitoraggio Parassitosi (CREMOPAR). Il battesimo ufficiale risale al 24 gennaio, quando sono state presentate le attività presso il Centro Congressi della Federico II, in via Partenope. “La nostra – dice il prof. Cringoli – è stata una importante assunzione di responsabilità, che è nata nell’ottica di un progetto all’insegna del no profit e dello spirito di servizio verso il territorio. Un progetto che viene da lontano perché il Cremopar ha realizzato già alcuni anni fa strumenti per la diagnostica di qualità. Oggi circa ottocento laboratori nel mondo usano le nostre tecniche. Su queste basi fummo contattati, come Ateneo, dall’Oms, che ha poi perfezionato il discorso coinvolgendo anche il Ministero dell’Università”. La scelta dell’Oms, sottolinea il prof. Aniello Anastasio, Direttore del Dipartimento, “di allocare alcune attività presso di noi ed al Cremopar ci permette di offrire prestazioni di qualità e di grande importanza sociale in un contesto internazionale. Premia un discorso che ha portato Veterinaria, in sinergia con l’Istituto Zooprofilattico Meridionale e con l’Asl territoriale, a realizzare un polo come il Cremopar che permette di affrontare criticità relative al mondo della sanità, non solo animale”. Il Direttore elogia “la caparbietà del gruppo di parassitologia che ha superato situazioni logistiche relative alla struttura di Veterinaria le quali certamente non sono il massimo. Paghiamo un deficit strutturale che cercheremo di risolvere nel corso dei prossimi anni, per migliorare la vita degli studenti che ci frequentano, dei ricercatori e dei docenti e per valorizzare sempre più le grandi competenze delle quali disponiamo”. Le parassitosi intestinali rientrano tra le Neglected Tropical Diseases, ovvero le malattie tropicali trascurate che minacciano oltre 1,7 miliardi di persone delle comunità più povere ed emarginate di tutto il mondo e causano elevata mortalità e morbilità, soprattutto nei bambini di età prescolare e scolare. Gli obiettivi del Centro federiciano sono principalmente tre: implementare le metodiche diagnostiche in ambito parassitologico per il monitoraggio delle parassitosi intestinali nell’uomo; effettuare corsi di formazione sulla diagnostica parassitologica nei paesi tropicali e subtropicali e nei migranti nei paesi occidentali; supportare i programmi di controllo delle parassitosi intestinali in 87 Paesi endemici mediante lo sviluppo e l’aggiornamento costante di un portale basato su un sistema informativo geografico per valutare l’impatto delle misure adottate dall’Oms e dalle altre autorità internazionali per la eliminazione, in termini di morbilità, delle parassitosi intestinali.


Fabrizio Geremicca 

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