Presidenza Scuola di Medicina: eletta la prof.ssa Maria Triassi

Sessantuno preferenze su settantacinque elettori, designati dai sette Dipartimenti che afferiscono alla Scuola di Medicina della Federico II. Con questi numeri il 16 novembre la prof.ssa Maria Triassi, Ordinario di Igiene, epidemiologia e medicina preventiva, è stata eletta alla Presidenza della Scuola. Subentra al prof. Luigi Califano, Ordinario di Chirurgia maxillo-facciale e plastica, che a settembre aveva conteso lo scettro di Rettore a Matteo Lorito e che dopo due mandati consecutivi non poteva più candidarsi. Triassi entrerà in carica tra qualche settimana, presumibilmente ad inizio dicembre, dopo che sarà stato emanato il decreto di nomina del Rettore. Si è votato al Policlinico federiciano. “In un momento così difficile e delicato – commenta la docente – reputo che sia stato un successo l’affluenza di tanti colleghi alle urne. Non era scontato ed ho interpretato questa circostanza come un segnale di affetto e di condivisione che mi sprona e mi conforta alla vigilia di un impegno così importante”. Sono numerosi gli obiettivi che Triassi ha indicato alcune settimane fa nella lettera di candidatura inviata ai 750 professori di Medicina dell’Ateneo federiciano. “Sicuramente – dice a poche ore dalla votazione – bisogna superare la carenza di organico che affligge la Scuola. Urgono, poi, adeguamenti strutturali perché molti edifici necessitano di lavori importanti. Ce ne sono di fatiscenti ed è essenziale che siano riportati quanto prima ad una condizione di decoro e di buon funzionamento”. Una parte non trascurabile del programma verte ovviamente sulla didattica. “Spero di poter dare anche un contributo – dice la professoressa di Igiene – alla modernizzazione delle attività didattiche. Abbiamo bisogno di utilizzare sempre di più strumenti tecnologici avanzati e manichini affinché i nostri laureati siano professionisti bravi e validi. La pandemia in corso sta evidenziando, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia importante disporre di medici bravi e preparati”. 
Da qualche tempo, complice la grave carenza di dottori che ha messo in ginocchio la sanità campana e l’ha resa estremamente fragile di fronte alla pandemia di Covid, si è aperto un dibattito circa l’opportunità di abolire il numero chiuso per i Corsi di Laurea di area sanitaria, da Medicina a Scienze infermieristiche. Ci si interroga sulla necessità di consentire ad un numero maggiore di giovani, rispetto a quello di oggi, di intraprendere gli studi di Medicina o di Professioni sanitarie. Triassi non è convinta della soluzione proposta da più parti. “Certamente – riflette – il tema della carenza di organico esiste ed è serissimo, basti vedere l’età media dei medici che lavorano negli ospedali. È mancato il necessario ricambio generazionale. Non credo, però, sia dipeso dal numero chiuso. Ritengo che quanto accaduto sia il risultato di molti anni di blocco delle assunzioni. Tanti colleghi giovani sono andati all’estero o nelle strutture private perché non avevano modo di entrare nel pubblico”. 
Il nuovo Presidente si trova anche a gestire, insieme con il Direttore dell’Azienda Policlinico, la questione dei posti letto Covid. Sono pressanti le richieste da parte di medici ospedalieri affinché la struttura federiciana partecipi in misura maggiore alla gestione dell’emergenza ed accolga più pazienti di quanto faccia ora. Triassi, però, frena: “Mettiamo a disposizione un centinaio di posti e non sono pochi. Oggi il Policlinico ha il carico della cronicità, accoglie soggetti che non trovano posto nelle strutture di riabilitazione esterne e si rivolgono a noi. Non possiamo abbandonare le malattie normali, tra virgolette, per affrontare solo il Covid”.
 
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