Gianluca Del Mastro: un docente di Papirologia eletto primo cittadino

Un docente universitario eletto sindaco. È il prof. Gianluca Del Mastro,  insegna Papirologia e Filologia al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Vanvitelli, il quale ha vinto le recenti elezioni amministrative a Pomigliano d’Arco in sella ad una coalizione composta da nove liste, tra le quali quella del Partito democratico e del Movimento 5 stelle.
Continuerà ad insegnare oppure lascerà temporaneamente l’Ateneo?
“Proprio stamane (7 ottobre) ho due lezioni. Almeno per il momento concilierò i due impegni. Poi dobbiamo vedere più avanti se sarà ancora possibile. Fino a quando il carico di lavoro di sindaco non sarà gravoso al punto da impedirmi di dedicare un po’ di tempo anche alla docenza ed agli esami, vado avanti. In questo momento, per esempio, sono a Pomigliano, ma più tardi andrò a Santa Maria Capua Vetere per i corsi”.
È alla sua prima esperienza politica?
“Come presidente della Fondazione Ville Vesuviane ero già impegnato nella politica territoriale con i sindaci. Avevo relazioni anche con la Regione e con Bruxelles. Dal punto di vista della politica militante è la mia prima esperienza, ma tengo a precisare che resto un candidato civico alla guida di una coalizione ampia”.
Come hanno accolto in Ateneo la notizia della sua candidatura e poi della sua elezione?
“Sono stato in stretto contatto con il neo Rettore Gianfranco Nicoletti che mi ha dato subito il suo sostegno e voglio per questo ringraziarlo. Mi ha sempre incoraggiato con grande forza e per me è stato importante il calore dell’Ateneo. Ho anche sentito il Rettore della Federico II appena eletto Matteo Lorito che mi ha fatto gli auguri. Lo conosco da tempo perché esercita la sua attività di docente in quella che è a tutti gli effetti una villa vesuviana a Portici. La sua telefonata, quando dalle urne ho avuto la certezza che sarei stato sindaco, mi ha fatto davvero piacere”.
Gli studenti che le hanno detto?
“Li incontrerò oggi per la prima volta dopo le elezioni. In precedenza, durante la campagna elettorale, ne ho visti alcuni durante gli esami e c’è chi mi ha fatto gli auguri, ma certamente non ho parlato con loro della mia esperienza politica. Avevamo molto da dirci relativamente alla Papirologia ed alla Filologia”.
La sua formazione universitaria le è stata di aiuto durante la campagna elettorale?
“Sicuramente è stata fondamentale perché sono stato abituato dalla docenza a stare davanti alle persone, a parlare e ad avere un approccio empatico. Ho cercato di riversare queste abitudini sviluppate nel contatto con gli studenti   nel rapporto con le persone in campagna elettorale. La Filologia classica, poi, insegna connessioni logiche tra oggetti e persone, è una disciplina che ritengo molto formativa per un amministratore. Lo studio di un po’ di Filologia sarebbe utile a tutti per capire relazioni e connessioni”.
Quale è stato il suo percorso all’interno dell’Università?
“Mi sono laureato alla Federico II e lì ho frequentato anche il dottorato. Ho alcune esperienze all’estero. Per dieci anni sono stato ricercatore alla Federico II e da due anni sono docente alla Vanvitelli. Dove – mi preme rimarcarlo – ho trovato un Dipartimento straordinario, quello di Lettere e Beni culturali diretto dalla prof.ssa Maria Luisa Chirico. Una docente che pure ha svolto esperienze politiche ed amministrative e che mi ha dato una mano anche dal punto di vista psicologico nell’affrontare questa avventura a Pomigliano. È stata una campagna elettorale bella, durante la quale ho conosciuto tante persone e tante realtà, ma non sono mancati alcuni attacchi gratuiti che mi hanno fatto male. In queste occasioni di sconforto la prof.ssa Chirico è stata preziosa ed importante”.
 
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