“Ciriello non ti pago”

“Ciriello non ti pago”. E’ la scritta apposta su t-shirt, fac-simili di banconote da 100 euro e striscioni. Messaggio più che chiaro degli studenti de L’Orientale i quali, dopo essersi visti recapitare i bollettini della seconda rata delle tasse con aumenti salati, hanno richiesto a gran voce un incontro con il Rettore prof. Pasquale Ciriello e il prof. Amedeo Di Maio, Preside della Facoltà di Scienze Politiche e presidente della Commissione che si è occupata del nuovo sistema di tassazione alla base delle contestazioni. “Fino al semestre scorso, appartenevo alla quarta fascia di reddito. Ora, con l’entrata in vigore del nuovo sistema e avendo dichiarato solo pochi euro in più, passo in terza fascia di contribuzione con un aumento di 212 euro. Per il momento, ho deciso di non pagare. Sono convinta che il calcolo dell’ISEE sia un ottimo sistema ma forse si stanno commettendo troppi errori…”. Questa è la testimonianza di Silvia, studentessa di Scienze Politiche, simile a quella di diversi altri studenti ai quali i professori Ciriello e Di Maio rispondono definendo il tutto “un errore”, invitando tutti coloro che abbiano riscontrato aumenti simili a recarsi in segreteria studenti con la documentazione appropriata per chiarire lo sbaglio. 
Il confronto con i ragazzi del 27 marzo – al quale hanno partecipato, oltre a Ciriello e Di Maio, anche il prof. Domenico Silvestri, Preside  della Facoltà di Lingue e il Direttore amministrativo dell’Ateneo Claudio Borrelli – è avvenuto solo nel pomeriggio a Palazzo del Mediterraneo dopo una mattinata di mobilitazione partita con un’assemblea pubblica a Palazzo Giusso. Assemblea che comincia tra la delusione dei numerosi studenti presenti (il cortile è gremito) per l’assenza delle istituzioni precedentemente invitate ad intervenire. Non c’è alcun docente che spieghi loro le motivazioni del provvedimento, la diversa divisione in fasce del reddito. E così gli studenti procedono con una raccolta di firme per il blocco momentaneo del pagamento della seconda rata, il cui termine è stato posticipato al 30 aprile. ”Vogliamo il ripristino del sistema di tasse precedente – dicono i ragazzi dell’organizzazione studentesca SaboM.A.V., dove ‘sabo’ sta per ‘sabotare’ e ‘M.A.V.’ è il modulo usato per i pagamenti elettronici – Siamo stati presi in giro! Questa decisione è un decreto rettorale, imposto dal Rettore il quale, nella sua decisione, non ha assolutamente preso in considerazione la componente studentesca. A questo punto, stiamo valutando anche se è il caso di intraprendere vie legali, perché non è giusto cambiare il sistema di tassazione nel mezzo dell’anno accademico quando abbiamo già pagato una prima rata, secondo quanto prevedeva il precedente sistema”. E qualcuno parla anche di “conguaglio” visto che “il nuovo sistema ha funzione retroattiva. Ciò significa che, oltre alla seconda rata, bisognerà versare una differenza calcolata sulla prima”. L’assemblea, in diretta anche su www.radioazioni.tk, lascia ampio spazio alle opinioni dei ragazzi presenti, compreso qualcuno che si discosta un po’ dall’opinione regnante del non pagare le tasse. “Si è parlato di adottare vie legali – dice una ragazza che ha contribuito ad allungare la lista delle firme raccolte – ma occorrono sessanta giorni per il ricorso al TAR e tra, sessanta giorni, sarà già scaduto il termine di pagamento delle tasse. In questo modo ci ritroveremo a pagare anche una mora!”. “E’ giusto pagare le tasse – dice una studentessa di SaboM.A.V., che riscuote molti consensi – ma bisognerebbe riguardare la divisione in fasce creando un sistema più ampio, e aumentare il tetto della prima”. Da qui vengono fuori altri problemi. “Perchè dovremmo pagare di più? All’Orientale, non è garantito alcun servizio: non c’è una mensa, non ci sono alloggi per i fuori-sede, le aule sono così piccole che quando si arriva in ritardo si è costretti a seguire la lezione seduti a terra, la biblioteca e gli altri laboratori chiudono alle 17:00…”.
I ragazzi partecipano in massa al corteo fino a Palazzo del Mediterraneo, per un confronto reclamato con Ciriello. “Perchè non avete aspettato fino all’anno prossimo per mettere in pratica questo cambiamento? Io mi sono iscritto all’Università cosciente di quanto avrei dovuto pagare!”. Queste ed altre le accuse dei ragazzi. “Abbiamo ragionato – spiega il prof. Di Maio – senza alterare gli equilibri  preesistenti nel modello precedente. Con l’ISEE dovrebbe essere  un calcolo più equitativo che tiene conto delle proprietà mobiliari e immobiliari, dei componenti della famiglia… Non so se ci sono stati problemi nelle implementazioni… Coloro che hanno riscontrato aumenti esagerati, del tipo 500 euro, hanno sicuramente dichiarato un reddito per cui la tassazione deve crescere”. “Il sistema – ribadisce il Rettore – ha dimostrato che non può dar luogo ad errori. Chiunque avesse riscontrato grossi aumenti, può recarsi domani stesso in segreteria studenti”. Gli animi non si placano: i ragazzi continuano a chiedere che il cambiamento sia posticipato al prossimo anno, intanto vogliono aprire un tavolo di contrattazione. A poco più di un mese al termine ultimo del pagamento della seconda rata, le proteste, dunque, continuano con il Rettore che conclude l’assemblea dicendo: “sono sempre stato aperto a qualsiasi tipo di confronto. Fino a quattro anni fa non avreste nemmeno potuto organizzare un incontro del genere in Facoltà per carenza di sedi, l’avreste fatto in un cinema o altrove….”
Maddalena Esposito
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