Durante il dibattito che ha preceduto la consegna delle pergamene, si è parlato di mercato del lavoro campano e delle relative possibilità di inserimento per giovani che aspirano a ruoli dirigenziali. “Ho sempre pensato a come curare i picchi di eccellenza – ha detto Edoardo Cosenza, Assessore regionale ai lavori pubblici e protezione civile, ex Preside della Facoltà di Ingegneria della Federico II – Da Preside, pensai di organizzare molti corsi in inglese e curare i Master. In Regione faremo il massimo sforzo possibile per rendere più efficiente la macchina politica, anche se c’è da dire che, in Campania, mancano i luoghi di dirigenza. Dunque, è difficile convincere i più bravi a restare. Il grande problema è far ritornare le direzioni a Napoli”. Tra gli interventi, anche quelli di esponenti del mondo delle professioni e delle imprese, che purtroppo hanno fatto intravedere un panorama tutt’altro che roseo. “Tutto sta andando fuori, – ha affermato l’ing. Luigi Vinci, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli – Di conseguenza non possiamo tenere qui i nostri laureati e renderli mediocri”. Secondo la prof.ssa Annamaria Lamarra, direttrice del Centro Linguistico di Ateneo (CLA), presso il quale gli allievi hanno svolto il corso di inglese, “dal punto di vista dell’internazionalizzazione siamo ancora molto indietro”. “Nel nostro Paese, c’è un’emergenza linguistica molto forte, – ha continuato – l’insegnamento dell’inglese dovrebbe cominciare dalla scuola elementare ma non c’è”. Pare, poi, che, dal canto loro, le aziende abbiano molta difficoltà nella ricerca delle eccellenze. “Non riusciamo a trovare giovani tecnici con una formazione di base adeguata, – ha detto chiaramente l’ing. Angelo Pansini, direttore operativo Selex Sistemi Integrati SpA – Abbiamo, perciò, deciso di adottare tre istituti tecnici (uno di Qualiano, uno di Giugliano e l’altro di Castellammare), dove i nostri ingegneri tengono alcune lezioni”. La medesima problematica è stata esposta dal vice Presidente di Strago SpA, azienda che si occupa di sistemi di monitoraggio geotecnico, l’ing. Angelo Mannara. “Portiamo avanti la nostra azienda in Campania e, purtroppo, la provenienza rappresenta un handicap – ha detto Mannara – Lo scorso anno, ho provato a selezionare giovani diplomati. E’ stata una tragedia: non sapevano fare niente e, devo dire, che ne erano anche consapevoli”.