“Federica”, un modello da esportare

Venerdì 13 marzo, al Centro Congressi federiciano, per il ciclo “Come alla Corte di Federico II”, c’è un appuntamento fuori programma: la presentazione di Federica, il portale dell’Ateneo per l’apprendimento on line.
A parlare di “Federica: le Frontiere del Web Learning” è il prof.Renato Mannheimer, Presidente Ispo (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione), collaboratore del Corriere della Sera e volto noto dei programmi giornalistici della RAI. Fanno gli onori di casa il Rettore Guido Trombetti,  il Presidente del CSI (Centro di  Ateneo per i Servizi Informativi) Giuseppe Marrucci e il Responsabile Scientifico del progetto Mauro Calise.
“L’incontro serve a far meglio conoscere Federica. Il mio unico merito è avere ospitato il progetto all’interno del CSI. Il vero grazie va agli artefici di questo prodotto e agli oltre 100 docenti che l’hanno riempito di contenuti – afferma il prof. Marrucci, ammettendo che è ancora tanto il lavoro da fare – Siamo all’anno zero, dobbiamo coinvolgere tutti i docenti della Federico II, chiedere loro di aiutarci a crescere”. “Avere una veste uniforme per l’intero Ateneo è un grande risultato – sostiene il Rettore –  Abbiamo messo in rete materiale organizzato, certificato e aperto a tutti. Ci siamo riproposti di garantire un minimo di partenza, rimandando a interventi successivi ulteriori sviluppi”. “Siamo orgogliosi di aver creato una realtà importante nel panorama italiano, una piattaforma con caratteristiche innovative. È aperta non solo agli studenti ma a tutti coloro che abbiano voglia di imparare – asserisce il professor Calise – Il nostro è un contenitore che coniuga accessibilità e  autorevolezza. Nel web si può trovare di tutto ma a orientare la ricerca deve essere chi da secoli offre la guida al sapere, ossia l’università”.
Federica è il frutto di 5 anni di sperimentazioni che raccoglie e mette gratuitamente a disposizione materiali di studio e risorse per l’approfondimento di più di 100 corsi delle 13 Facoltà d’Ateneo. Le sintesi di 2.000 lezioni possono essere viste on-line ma anche scaricate sull’I-POD. Vi si trovano 20mila immagini, 1.600 documenti, 300 video, 600 podcast, 3000 links a fonti scientifiche indicate dai docenti. Molte delle lezioni sono disponibili anche in formato podcast enhanced, cioè in sequenze di slides visionabili anche su lettori mp4. Inoltre ci si può collegare a Federica persino dagli smartphone o dai browser presenti sulla Playstation o sulla Wii di Nintendo.
Il contributo della Regione è stato indispensabile per la realizzazione del progetto. “Con questa esperienza la Campania ha creato un modello da esportare – afferma con orgoglio l’Assessore Nicola Mazzocca – Ad essere innovative non sono tanto le singole tecnologie adoperate, quanto la filosofia di integrare diversi oggetti in un quadro didattico. L’idea centrale del progetto non risiede tanto nell’efficienza e nell’accessibilità della piattaforma tecnologica, bensì nel sistema integrato di formazione in continuo ampliamento”.
La più recente opportunità offerta on-line è la Living Library, una biblioteca in rete per orientarsi tra riviste, e-book e banche dati selezionati da esperti di tutte le discipline, preziosa per fare ricerche in tutti i campi: le risorse sono archiviate per Facoltà e per tema e, oltre alle informazioni, si può accedere anche alla documentazione relativa. La seconda novità è Federica 3D, una piazza virtuale in cui sono raccolte tutte le Facoltà ed in cui compare il personaggio di Dante ad accogliere il visitatore.
“È la prima 
iniziativa del genere sul territorio
nazionale”
“Ho accettato di fare alcune riflessioni su Federica perché è una realtà che mi ha molto colpito. È la prima iniziativa di questo genere sul territorio nazionale – asserisce il prof. Mannheimer, ricordando di aver iniziato ad insegnare a Napoli 30 anni fa – Allora disponevamo di un grosso computer ma non avremmo mai immaginato gli attuali approdi”. Il professore sottolinea che Federica va al di là della funzionalità didattica e dell’integrazione dei saperi: “È uno strumento rivoluzionario che dà grande libertà. Come in tutte le rivoluzioni, accresce il potere di chi ne usufruisce”. Le nuove tecnologie hanno trasformato sia il modo di ragionare, sia la quotidianità. Il Web, in particolare, ha mutato l’approccio ai contenuti di studio: “Noi docenti dobbiamo avvicinarci alle nuove modalità di comunicazione degli studenti; insegnare utilizzando le possibilità offerte dalla tecnologia di associare video, scrittura e immagini in modo sincronico. Le lezioni accademiche erano tutt’altro che questo. Mantenere l’attenzione degli studenti è essenziale, la tecnologia è un mezzo in più nelle mani di chi insegna e di chi apprende”.
Non tutti sono però grandi utilizzatori di Internet, come ammette il Rettore: “Faccio lezione col gesso, un sistema ancora più arcaico dei lucidi, eppure i ragazzi sono contenti lo stesso. Sono da sempre nemico delle università telematiche e, tuttavia, è dovere di ogni università come la nostra diventare anche telematica”.
Mannheimer è entusiasta del ricorso alla tecnologia informatica perché consente una comunicazione rapida ed efficace ma soprattutto perché permette di eliminare due ostacoli all’apprendimento: i limiti di spazio e di tempo. “Oggi lo studente può acquisire e ripassare le lezioni ovunque si trovi e in qualsiasi momento della giornata. Inoltre, ha la possibilità di ‘tornare indietro’, di ripetere le lezioni. La possibilità di costruire il proprio palinsesto muta il senso della didattica e le dà un potere maggiore rispetto al passato”. Un altro elemento straordinario è che per navigare su Federica non occorra alcuna password: “Che l’accesso non sia limitato agli studenti è un fatto di democrazia straordinario e mi fa piacere che ad offrire cultura a chiunque sia proprio l’università”.
Alla domanda se il repentino sviluppo dell’e-learning porterà alla fine della didattica tradizionale, Mannheimer risponde di no: “Mi sembra più probabile che i nuovi strumenti affianchino quelli pre-esistenti. È entusiasmante l’integrazione tra il tradizionale e l’innovativo. Per esempio, poter usufruire della lezione sul pc o sul telefonino rende più interessante confrontarsi con il docente sulle scoperte fatte sul web”.
Moltissimi sono i docenti pronti a testimoniare con la propria presenza il pieno appoggio a Federica.
Tra i tanti, il Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la vita Luciano Mayol, il Preside di Sociologia Gianfranco Pecchinenda, il Preside di Farmacia Giuseppe Cirino. In rappresentanza delle 13 Facoltà d’Ateneo, siedono nelle prime file i professori Enrica Amaturo, Emilia D’Antuono, Paola Izzo, Leonardo Pace, Salvatore Panico, Mario Rusciano, Clelia Iasevoli, Carla Masi Doria, Roberta Amirante, Laura Bellìa, Paolo Donadio, Valentina Della Corte, Francesca De Cesare, Giovanni Paolella, Vincenzo De Simone, Guido Barone, Antonio Saccone e Vincenzo Pavone. 
“Non vogliamo
emulare you-tube, 
ma indicare un
percorso di studio”
“Oggi sono esattamente 20 anni dalla prima proposta per il Web al Cern di Ginevra. La coincidenza è di buon auspicio. È importante ricordare che realtà ormai familiari, come il web o i browser, sono esiti ultimi della ricerca di base”, fa notare il Preside di Scienze Roberto Pettorino, laddove il prof. Renato Musto mette in guardia i colleghi dall’inutilità di utilizzare le  nuove tecnologie senza una reale trasformazione delle modalità didattiche: “Spero che Federica stimoli i docenti a spratichirsi con la comunicazione multipla. C’è il rischio altrimenti che sull’I-POD si finisca per ripetere la lezione cattedratica”.
Il dott. Raffaele Valentino giudica ottimi i contenuti on-line ma non condivide la scelta di utilizzare software coperti da copyright, mentre la giornalista Francesca Ferrara chiede “perché non certificare l’utilizzo della piattaforma a chi voglia poi sostenere gli esami dal vivo?”. “Ci penseremo”, è la risposta del Rettore. Le potenzialità e le implicazioni di Federica sono infatti ancora da esplorare. Quali saranno i prossimi sviluppi della piattaforma?, chiediamo alla prof.ssa Rossana De Rosa, Direttore tecnico del progetto: “Stiamo pensando a percorsi di approfondimento realizzati da importanti docenti stranieri e all’implementazione del 3D con video di grandi studiosi. Avremo una library di materiali multimediali offerti dalla RAI. Si tratta di interviste, non di documentari, perché non vogliamo emulare you-tube, ma indicare un percorso di studio. Già a ottobre lanceremo alcune delle novità. L’obiettivo primario però è accrescere il  numero dei corsi on-line. Stiamo procedendo al reclutamento dei nuovi docenti”.
Manuela Pitterà
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