Completato il riassetto ordinamentale con tre nuovi grandi Dipartimenti, un nuovo Polo didattico e la scomparsa delle Facoltà; a “L’Orientale” si lavora sulla riorganizzazione amministrativa, delle strutture e sui provvedimenti attuativi della legge 240.
Ne parliamo con il dott. Giuseppe Giunto, Direttore Amministrativo e futuro Direttore Generale dell’Ateneo.
La sua nomina è coincisa con la fase cruciale di una Riforma epocale per le Università, ritmi serrati e grandi cambiamenti, come è andata?
“E’ stato un periodo ricco di impegni ma molto stimolante, abbiamo lavorato sodo per rimettere in carreggiata l’Ateneo, ed i primi risultati sono positivi, ma la messa a punto dell’organizzazione ha bisogno dei suoi tempi poiché non coinvolge la singola struttura o ufficio ma l’intero Ateneo. Adesso c’è la fase di assestamento, il 2012 sarà un cantiere aperto, l’organizzazione amministrativa dovrà essere monitorata giorno per giorno per poter intervenire in caso di criticità”.
La scomparsa delle Facoltà ed il ridimensionamento del numero dei Dipartimenti, da 9 a 3, comportano anche interventi sull’utilizzo del personale con mansioni e compiti già acquisiti, quali soluzioni?
“Considerando l’arricchimento delle funzioni delle nuove strutture dipartimentali, sia dal punto di vista quantitativo che di competenze, visto che si occuperanno di didattica e ricerca, cercheremo di far fruttare al meglio la qualità del personale costituendo all’interno degli stessi dipartimenti due uffici amministrativi, uno con competenze più strettamente contabili, l’altro denominato ‘Affari generali’ con competenze più generaliste e di supporto alle attività di didattica e di ricerca. Ho avuto modo di riscontrare con piacere che il personale ha acquisito molte professionalità, questo ci aiuta perché c’è veramente bisogno di tutti, d’altronde in questi periodi di trasformazione ci possono essere opportunità per tutti, è l’occasione per ripensare al proprio modo di essere e di interagire e far emergere quello che si ha dentro”.
A L’Orientale, Lei era l’unico dirigente rimasto ed è diventato Direttore Amministrativo, ci sarà un nuovo bando per colmare questa carenza?
“La complessità della struttura porta alla necessità di avere altre figure dirigenziali, ma l’intervento va inserito nella generale programmazione del personale”.
Uno dei provvedimenti attuativi della legge 240 è il decreto legislativo sulla contabilità universitaria, cosa cambierà?
“L’attuale contabilità, espressa in termini di competenza finanziaria (la classica contabilità pubblica), diventerà economica patrimoniale, che è la classica contabilità civilistica con adattamenti per il raccordo alla contabilità dello Stato italiano, che rimane strettamente pubblicistica. Questo indurrà una trasformazione profonda negli assetti organizzativi che dovranno essere coerenti con il nuovo modo di pensare la contabilità. Sarà un’altra bella sfida per le nostre realtà intrinsecamente complesse”.
Tutto questo entro quando?
“A regime con il 1° gennaio 2014, ma è fortemente gradito da parte del Ministero l’avvio con il 1° gennaio 2013”.
Si tratta di uno stravolgimento anche normativo?
“Fortunatamente anche nell’Amministrazione vale il principio di Lavoisier: ‘nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma’. Sostanzialmente in questo campo è difficile che ci siano invenzioni completamente nuove che non abbiamo dei connotati, magari coniugati, che provengano dal lontano passato”.
Ora che siete tra gli Atenei virtuosi, sotto la quota del 90% e con premialità sull’FFO, la gestione diventa più semplice?
“Siamo stati bravi ad attuare quella che è la legislazione vigente, in quei parametri siamo riusciti, ma presto ci saranno delle evoluzioni”.
Di che tipo?
“Si parla da tempo del fatto che il rapporto con l’FFO con la quota del 90% dovesse essere superato. Dal momento che dalla fine del 2011 moltissimi Atenei risulteranno oltre il 90%, immagino che quei processi e quei discorsi che durano da un certo tempo adesso troveranno attuazione. Quando il problema riguardava pochi si andava avanti e se ne discuteva solo, adesso che il problema riguarda la grande maggioranza, compresi quelli che si mettevano le stelline e le medagliette al petto, immagino che ci sarà maggiore attenzione. Credo che non tarderà molto questa novità, sono sensazioni che vengono da una conoscenza antica del sistema universitario”.
Quindi l’attenzione resta alta?
“Viaggiamo a vista, dobbiamo stare attenti, le situazioni sono ancora in evoluzione, a livello di sistema e non a livello nostro. Noi le scelte le abbiamo fatte con forza, decisione, meditazione e grande condivisione”.
Gennaro Varriale
Ne parliamo con il dott. Giuseppe Giunto, Direttore Amministrativo e futuro Direttore Generale dell’Ateneo.
La sua nomina è coincisa con la fase cruciale di una Riforma epocale per le Università, ritmi serrati e grandi cambiamenti, come è andata?
“E’ stato un periodo ricco di impegni ma molto stimolante, abbiamo lavorato sodo per rimettere in carreggiata l’Ateneo, ed i primi risultati sono positivi, ma la messa a punto dell’organizzazione ha bisogno dei suoi tempi poiché non coinvolge la singola struttura o ufficio ma l’intero Ateneo. Adesso c’è la fase di assestamento, il 2012 sarà un cantiere aperto, l’organizzazione amministrativa dovrà essere monitorata giorno per giorno per poter intervenire in caso di criticità”.
La scomparsa delle Facoltà ed il ridimensionamento del numero dei Dipartimenti, da 9 a 3, comportano anche interventi sull’utilizzo del personale con mansioni e compiti già acquisiti, quali soluzioni?
“Considerando l’arricchimento delle funzioni delle nuove strutture dipartimentali, sia dal punto di vista quantitativo che di competenze, visto che si occuperanno di didattica e ricerca, cercheremo di far fruttare al meglio la qualità del personale costituendo all’interno degli stessi dipartimenti due uffici amministrativi, uno con competenze più strettamente contabili, l’altro denominato ‘Affari generali’ con competenze più generaliste e di supporto alle attività di didattica e di ricerca. Ho avuto modo di riscontrare con piacere che il personale ha acquisito molte professionalità, questo ci aiuta perché c’è veramente bisogno di tutti, d’altronde in questi periodi di trasformazione ci possono essere opportunità per tutti, è l’occasione per ripensare al proprio modo di essere e di interagire e far emergere quello che si ha dentro”.
A L’Orientale, Lei era l’unico dirigente rimasto ed è diventato Direttore Amministrativo, ci sarà un nuovo bando per colmare questa carenza?
“La complessità della struttura porta alla necessità di avere altre figure dirigenziali, ma l’intervento va inserito nella generale programmazione del personale”.
Uno dei provvedimenti attuativi della legge 240 è il decreto legislativo sulla contabilità universitaria, cosa cambierà?
“L’attuale contabilità, espressa in termini di competenza finanziaria (la classica contabilità pubblica), diventerà economica patrimoniale, che è la classica contabilità civilistica con adattamenti per il raccordo alla contabilità dello Stato italiano, che rimane strettamente pubblicistica. Questo indurrà una trasformazione profonda negli assetti organizzativi che dovranno essere coerenti con il nuovo modo di pensare la contabilità. Sarà un’altra bella sfida per le nostre realtà intrinsecamente complesse”.
Tutto questo entro quando?
“A regime con il 1° gennaio 2014, ma è fortemente gradito da parte del Ministero l’avvio con il 1° gennaio 2013”.
Si tratta di uno stravolgimento anche normativo?
“Fortunatamente anche nell’Amministrazione vale il principio di Lavoisier: ‘nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma’. Sostanzialmente in questo campo è difficile che ci siano invenzioni completamente nuove che non abbiamo dei connotati, magari coniugati, che provengano dal lontano passato”.
Ora che siete tra gli Atenei virtuosi, sotto la quota del 90% e con premialità sull’FFO, la gestione diventa più semplice?
“Siamo stati bravi ad attuare quella che è la legislazione vigente, in quei parametri siamo riusciti, ma presto ci saranno delle evoluzioni”.
Di che tipo?
“Si parla da tempo del fatto che il rapporto con l’FFO con la quota del 90% dovesse essere superato. Dal momento che dalla fine del 2011 moltissimi Atenei risulteranno oltre il 90%, immagino che quei processi e quei discorsi che durano da un certo tempo adesso troveranno attuazione. Quando il problema riguardava pochi si andava avanti e se ne discuteva solo, adesso che il problema riguarda la grande maggioranza, compresi quelli che si mettevano le stelline e le medagliette al petto, immagino che ci sarà maggiore attenzione. Credo che non tarderà molto questa novità, sono sensazioni che vengono da una conoscenza antica del sistema universitario”.
Quindi l’attenzione resta alta?
“Viaggiamo a vista, dobbiamo stare attenti, le situazioni sono ancora in evoluzione, a livello di sistema e non a livello nostro. Noi le scelte le abbiamo fatte con forza, decisione, meditazione e grande condivisione”.
Gennaro Varriale