“Siamo forti nella ricerca applicata”

Cambia profondamente l’organizzazione del primo anno delle Lauree Triennali del Dipartimento di Ingegneria. Sono: Ingegneria civile ed ambientale per la mitigazione dei rischi, Ingegneria gestionale, Ingegneria informatica, biomedica e delle telecomunicazioni. Parla di questa novità molto importante per gli studenti che si accingono ad immatricolarsi o che già lo hanno fatto il prof. Stefano Aversa. Cinquantanove anni, ordinario di Geotecnica, insegna  ad Ingegneria civile ed ambientale ed a luglio è stato eletto all’unanimità, con una cinquantina di preferenze, pari al numero dei votanti, Direttore del Dipartimento. “I miei colleghi ed io abbiamo notato – dice – che molti studenti al primo anno di corso – forse perché cominciano un po’ più tardi a seguire, forse per il salto dalla scuola all’Università – hanno sofferto della logica semestrale e della struttura del tre più due, laurea di primo e secondo livello, che impongono ritmi molto serrati e prevedono i primi esami già tra dicembre e gennaio. Tanti ragazzi arrivano senza adeguata maturazione e certe volte mostrano alle prove conclusive del primo semestre una preparazione, mi si passi il termine, arrangiata. Magari superano pure l’esame, ma non maturano le materie di base”. Per porre rimedio, “abbiamo organizzato diversamente il primo anno delle Triennali. Prevediamo corsi annuali, ma erogati in tre periodi. Il primo da inizio ottobre a fine novembre, poi ci sono le prove intercorso per verificare il livello di apprendimento. Se lo studente la supera, non dovrà più portare all’esame quella parte di programma. Se la prova intercorso va male, può ripeterla una volta”. Continua Aversa: “Dopo l’Epifania, dal 9 gennaio a fine febbraio, teniamo un secondo ciclo del corso annuale al quale segue una seconda prova intercorso, con i medesimi criteri della prima. Da marzo a maggio si svolge la terza tranche del corso e poi cominciano gli esami, al netto di quella parte di programma già sostenuta, se naturalmente si è data dimostrazione di avere appreso con profitto, durante le prove intercorso”. Sottolinea: “Tutto ciò per guidare ed accompagnare gli studenti ad un percorso più virtuoso, con l’aiuto molto forte dei colleghi delle materie di base. Così lo studente può maturare i concetti delle materie di base che non sempre ha. La logica dei semestri può essere molto penalizzante. Basta un imprevisto, per esempio una influenza di una settimana, e ci si ritrova in affanno perché si perde una parte di lezione importante”. Poiché questa nuova procedura potrebbe creare a sua volta problemi, aggiunge il docente, “è previsto un tutoraggio molto più attivo ed eventualmente qualche corso di recupero per chi non dovesse entrare in questa logica”. Non è l’unica novità importante relativa al primo anno delle Triennali. “Abbiamo posticipato la seconda parte di Analisi Matematica al secondo anno. Inoltre, in due dei tre Corsi di Laurea – ad Ingegneria civile sarebbe stato più complicato perché c’è una tradizione consolidata – abbiamo ridotto il numero di esami. Abbiamo tolto un esame. I crediti, ovviamente, restano invariati”.
Gestire al meglio il cambiamento in atto, monitorare i risultati ed eventualmente apportare correttivi sarà dunque uno degli obiettivi del mandato da Direttore di Dipartimento del prof. Aversa. “Ovviamente – puntualizza – sarà un lavoro da svolgere in squadra, con tutti gli altri colleghi impegnati nella didattica e che hanno contatti quotidiani con gli studenti”. Non meno importante, sottolinea, “sarà lo sforzo affinché la nostra proposta didattica sia conosciuta meglio di quanto accada oggi. Diciamoci la verità, per moltissimi ragazzi Ingegneria a Napoli è ancora e solo la Federico II. Quei colleghi hanno tradizioni e qualità indiscusse e lo so bene, perché anche io ho fatto parte di quella squadra, ma ritengo che ci sia spazio per aumentare gli studenti che vengono da noi, anche in considerazione del fatto che proponiamo una offerta un po’ diversa da quella dell’Ateneo federiciano. La nostra laurea in Gestionale, per esempio, punta molto alla energetica. Ingegneria civile ed ambientale per la mitigazione dei rischi può interessare a chi non si accontenti di una classica formazione da Ingegnere civile, ma voglia qualcosa di più specifico in quel settore. Sono una particolarità anche i nostri tre Corsi di Laurea di secondo livello in successione con i precedenti. Ingegneria civile e per la tutela dell’ambiente costiero, per esempio, è unico in Italia ed in sinergia con Scienze e Tecnologie. Abbiamo sviluppato un progetto culturale molto particolare che affronta questioni come l’erosione ed il risanamento dei costoni. Oppure Ingegneria della sicurezza dei dati e delle telecomunicazioni, che forma specialisti in un settore sempre più rilevante. Anche la laurea di secondo livello in Gestionale ha una sua particolarità, si differenzia da analoghi Corsi presenti sul territorio”.
In media negli ultimi anni si sono immatricolati circa 80 studenti alla Triennale in Gestionale ed altrettanti alla Triennale del settore dell’Informazione. Una ventina ad Ingegneria civile di primo livello. “Durante il mio mandato – prosegue il Direttore del Dipartimento – vorrei incrementare questi numeri. Abbiamo una sede molto bella al Centro Direzionale e potremmo accogliere più studenti di quanto accada ora. Per riuscirci, però, bisogna che ci si faccia conoscere di più di quanto abbiamo fatto e ci si apra maggiormente al territorio. Dobbiamo dialogare con più costanza con l’ordine professionale e con le associazioni degli industriali e dei costruttori. Non siamo moltissimi, perché al Dipartimento afferiscono una sessantina di professori, e quindi non sarà semplice, però possiamo provare”. Tra le informazioni che il prof. Aversa vorrebbe si conoscessero meglio, in particolare, c’è quella relativa alla qualità della ricerca. “Siamo forti nella ricerca applicata – rivendica – ed i nostri docenti hanno un ottimo punteggio. Due dei sette Garanti nazionali della ricerca lavorano in Dipartimento: Elio Iannelli e Luciano Raimondo. Ci sta una bella mole di ricerche finanziate. Siamo in alcuni settori al di sopra dei Politecnici ed abbiamo rapporti di collaborazione nazionali ed internazionali molto sviluppati”.
Fabrizio Geremicca
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