“Studiare come a scuola”, il segreto

“Studiare come a scuola. Ogni settimana, senza accumulare ritardi. In fondo, il segreto per portare avanti un buon Corso di Laurea è questo”. Parole del prof. Antonio Lavaggi, il Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’architettura, il percorso che prevede una uscita dopo tre anni, con la laurea junior, di primo livello, e offre l’opportunità a chi lo desideri – lo fanno tutti, o quasi – di intraprendere poi la laurea di secondo livello, il più due. Il titolo di studio triennale consente di sostenere l’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo degli architetti (settore junior) e di svolgere alcune attività: arredamenti, allestimenti, progetto di edifici di dimensioni contenute, perizie, consulenze. I consigli del prof. Lavaggi ritornano nel vademecum per le matricole realizzato dal Corso di Laurea. Raccomanda la frequenza assidua e attiva a tutti i corsi e i laboratori, di studiare durante i corsi senza rimandare la preparazione al momento dell’esame e di sostenere appena possibile l’esame di Istituzioni di Matematica e Geometria. “Da sempre – sottolinea il prof. Lavaggi – i ritardi rispetto alla durata del Corso di Laurea sono attribuibili soprattutto agli esami cosiddetti scientifici: Istituzioni di Matematica e Geometria, Teoria delle strutture e Tecnica delle costruzioni. Esami che, tra l’altro, sono tra di loro propedeutici”. Proprio per consentire agli immatricolati di studiare nello stesso periodo in cui frequentano, sottolinea il docente, “le lezioni si svolgono 4 giorni a settimana. Le compattiamo in maniera da lasciare uno o due giorni a settimana completamente liberi per studiare”. Un consiglio ulteriore a chi si iscriverà al primo anno: “Se volete trarre profitto da questa Facoltà, dovete essere profondamente motivati ed è necessario che affrontiate con attenzione e generosità le attività proposte dal Corso di Laurea. Studiare da architetto comporta un impegno che va ben al di là del rapporto con l’Università, è un’attitudine ed una passione da coltivare con impegno quotidiano”.
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