“L’approccio al progetto”, il passaggio più complesso per le matricole

“L’unica novità è il numero di immatricolati che accoglieremo. Saranno 250, più che in passato, con uno sforzo da parte di tutti noi docenti. Per il resto, l’offerta didattica resta sostanzialmente invariata”. La prof.ssa Roberta Amirante presenta alle matricole il Corso di Laurea in Architettura quinquennale, del quale è Presidente. 
Quali sono gli ostacoli del primo anno?
“In passato lo scoglio è sempre stato rappresentato dalla Matematica, anche alla luce delle lacune con le quali approdano spesso all’università gli studenti. Da qualche anno, però, direi che non è più così, soprattutto in virtù del grande sforzo di adeguamento dei programmi che hanno compiuto i colleghi i quali insegnano la disciplina in questione”.
Quindi?
“Io continuo ad insistere che la cosa più nuova è l’approccio col progetto. Credo che la cosa più impegnativa sia capire che si articola in tante discipline. Insomma, il passaggio più complesso è la dimensione progettuale. Il laboratorio di Composizione è alla fine il vero impegno. Relativamente alle altre materie, gli studenti del primo anno incontrano talvolta ridondanze, si imbattono in argomenti che hanno svolto già a scuola, sia pure con un approccio differente. Il progetto è completamente nuovo”.
Chi si immatricola il prossimo anno ad Architettura quante possibilità ha di lavorare poi nel settore che ha scelto?
“Veramente non è una domanda alla quale oggi qualcuno possa rispondere. Certamente studiare bene, trarre profitto dai laboratori, interpretare la propria esperienza universitaria con la stessa serietà che si dedicherebbe ad un lavoro, significa porre buone basi”.
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