Proseguiamo la nostra piccola inchiesta fra difficoltà e successi degli studenti del primo anno. Marco Di Lorenzo, matricola ad Ingegneria Meccanica, sostiene di aver scelto questi studi per dovere: “Il mondo del lavoro si è ristretto molto e Ingegneria offre maggiori possibilità di inserimento”. Fino ad ora ha sostenuto solo un esame: Algebra Lineare e Geometria. “I primi anni non ci sono molte materie di interesse pratico e, a dire il vero, dopo un po’ volevo rinunciare agli studi. Poi ho deciso di provarci ed ho superato almeno questo esame, per mettere un po’ di pace al cervello. Gli altri esami non li ho dati per mancanza di applicazione. Però su duecento persone solo in dieci hanno dato tutti gli esami regolarmente. È una corsa agli armamenti”. Il primo anno di Ingegneria è in assoluto uno dei più pesanti, nei due semestri si susseguono a stretto giro i corsi di Fisica e Analisi, mancare uno dei due pregiudica il cammino dell’intero anno. “Le propedeuticità ci stanno dando molti problemi e il secondo anno è ancora peggio. Ho impiegato più tempo del previsto per dare Algebra e dopo non sono più rientrato nei tempi. Adesso spero di rimettermi in corsa entro settembre”, racconta Aniello Izzo, primo anno di Ingegneria Meccanica. Anche Antonio Lepore, che ha realizzato un desiderio maturato a scuola iscrivendosi ad Ingegneria, ha trovato difficoltà: “All’inizio ho seguito poco e non molto bene. Ho dato Algebra e Disegno, ma ad Analisi non mi sono nemmeno accostato, l’ho rimandato per prepararlo al meglio, seguire Analisi II senza la prima parte è impossibile”. Fabio Roca, passione per i motori fin dal liceo, non è riuscito a stare al passo. Anche per lui, fino ad ora, il bottino è magro: un solo esame. “È difficile studiare giorno per giorno, mi sono reso conto dell’impegno necessario per andare avanti solo dopo un po’ di tempo. Ora spero di dare almeno i due esami di Fisica”. Nicola Chiariello, matricola ad Ingegneria Elettrica, considera un successo aver dato due esami su quattro, ma sono quelli giusti: Analisi e Fisica: “Mi sono concentrato sugli esami che per me erano più importanti. Gli altri con il tempo si possono recuperare”. “Non sono entrata ad Architettura e mi sono iscritta ad Ingegneria con la speranza di sostenere degli esami da convalidare in seguito. Ma questa Facoltà è più difficile di quelle a numero chiuso”, dice Lavinia Lepore, matricola ad Edile che non è ancora riuscita a dare nessuno esame, nemmeno gli OFA – “quelli non li ho ancora fatti per colpa mia, perchè arrivo tardi, sbaglio orario o non confermo le risposte. Ma il resto è comunque molto impegnativo e i professori giustamente sono molto esigenti”. Prosegue: “Ho provato a fare Geometria, ma ho approfondito cose che non servivano e non l’ho superato. Per dare Analisi, invece, dovremmo saper dimostrare una quarantina di teoremi. Se dovessi fare solo questo non ci sarebbero problemi ma in un semestre ti trovi a studiare tanti esami importanti tutti nello stesso periodo. È quasi impossibile”. Ora cercherà di mettersi in carreggiata, magari grazie a Storia dell’Architettura, “che era quello che volevo fare”. Il suo collega Ettore Montino ha scelto l’indirizzo edile per proseguire l’attività di famiglia: “fino ad ora ho ottenuto scarsi risultati. Non ho ancora capito la mentalità universitaria. Si deve studiare molto e continuamente ed il primo semestre è passato così, senza un esame”. Ettore ha comunque tentato di dare due esami, Analisi e Geometria, il primo mancato per poco, il secondo non superato perché: “pensavo che fosse prevalentemente teorico, invece ci siamo trovati davanti esercizi molto più pratici e complessi di quelli del libro. Però ora va meglio, ho superato la prima prova di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata”. “La vita universitaria è radicalmente diversa da quella vissuta fino ad ora. Vivi in funzione dell’università, se dai gli esami o meno non interessa a nessuno, e nessuno ti dà una mano”, commenta Roberto Pianese, matricola ad Ingegneria Meccanica, che dopo aver dato solo Algebra Lineare e Geometria ha cambiato approccio: “Ora studio tutti i giorni in maniera costante, esco meno. Non è più la vita di prima”. “È tutto un altro mondo qui, sei padrone di te stesso e ti devi regolare da solo”, dice Marcello Gison, anche lui primo anno di Meccanica, perché: “mi piace molto studiare la Matematica. Anche Economia era tra le mie scelte, ma ho preferito Ingegneria perché se ne faceva di più”. Verrebbe quindi da pensare che Analisi, per una persona appassionata, possa essere una passeggiata. Invece, dice Marcello: “Ho sbagliato fin dall’inizio. Pensavo di poter studiare dopo qualche settimana dall’inizio del corso ed invece no, si deve studiare dal primo giorno. Per questo non ho dato Fisica e Analisi. Seguire ora è molto difficile e alla sessione estiva mi trovo a fare il doppio degli esami”.
Simona Pasquale
Simona Pasquale