“Un curriculum completo e accattivante dev’essere come un racconto”

Un incontro interessante e stimolante che ha visto gli studenti protagonisti, con i loro dubbi e le loro perplessità sul complesso ambito dei colloqui di lavoro e sulla stesura di un curriculum personale. L’appuntamento è stato promosso dalla Commissione Orientamento del Dipartimento di Giurisprudenza, coordinata dalla prof.ssa Valeria Marzocco, il 3 giugno, all’interno della più ampia organizzazione del Career Day che si terrà il 27 di questo mese presso l’aula Coviello nella sede di via Porta di Massa.
Compilare un CV completo ed efficace rappresenta spesso il primo ostacolo per i neolaureati. La dott.ssa Anna Trasacco, responsabile del settore Risorse Umane presso Praxi s.p.a. che si occupa di organizzazione e consulenza per le aziende, ha spiegato, in aula Pessina, tutti i punti che devono comporre un buon CV e fornito efficaci consigli dal punto di vista del selezionatore stesso: “iniziate con una completa e chiara compilazione dei dati anagrafici, compreso di contatto Linkedin, spesso sottovalutato dai ragazzi, ma molto utile a noi recruiter”. Poi, ha continuato, è importante dettagliare tutti i campi, da quello sulle competenze personali a quelle informatiche, da che lingue si parlano ed a quale livello, agli interessi extra professionali: “Un curriculum completo e accattivante, per me, deve essere come un racconto. Attraverso le vostre parole, il recruiter deve iniziare a farsi un’idea della persona di cui sta leggendo, deve poterlo immaginare. Per questo motivo è importante dettagliare al meglio le vostre risposte, che non significa essere ripetitivi, ma approfondire, e per questo io  consiglio sempre di evitare il punto elenco”. Come approcciarsi al primo colloquio: “Il consiglio è di essere sinceri sempre, non inventate nulla, perché lo capiamo. Non c’è mai una seconda prima impressione. Informatevi al meglio sul posto cui concorrete o sull’azienda a cui aspirate, dovete sapere tutto. Non interrompete mai il vostro interlocutore, non anticipate le risposte di quello che vorrà sapere, anche se lo immaginate già. Fate finire di parlare e, mi raccomando, mostratevi sempre curiosi. Quando dite che non avete domande, vuol dire che c’è qualcosa che non avete capito”. 
Diverse le domande poste dagli studenti. Tra le altre, l’influenza di una esperienza Erasmus o quelle di volontariato o di partecipazione ad associazioni studentesche all’interno del CV. E ancora: come comportarsi nel caso di un colloquio di gruppo, i cosiddetti assessment: questi sono contesti in cui l’ansia può portare facilmente il candidato a sbagliare, sotto il peso della competizione. In queste occasioni bisogna rimanere molto lucidi e, ribadisce la dott.ssa Trasacco, essere se stessi, non mentire mai, venire fuori per quello che si è. Spesso, in queste selezioni di gruppo, i candidati non sanno per quale posizione di lavoro concorrono e l’incertezza risiede nel non sapere se mostrandosi portati per la leadership o, al contrario,  accondiscendenti a seguire senza indugi le indicazioni di altri, li porterà ad avere il posto o a perderlo. Questo genere di modalità di colloquio è spesso finalizzata a testare sul campo le soft skills, cioè quelle abilità non tecniche, come ad esempio la capacità organizzativa, la puntualità e l’apertura al dialogo, tutte qualità che devono essere presenti in un CV come quelle tecniche e lavorative, ma che verranno messe alla prova soprattutto durante il colloquio, anche in quello tradizionale be to be. 
Le caratteristiche della piattaforma e le modalità di iscrizione che i ragazzi dovranno seguire all’apertura delle candidature (fino al 20 giugno), in prospettiva dei colloqui individuali del 27 giugno con le aziende e gli studi legali, sono state invece esposte dalla dott.ssa Paola Molino della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II dove si è tenuto il primo Career Day lo scorso 9 maggio che ha toccato ben 11 dipartimenti. Un’occasione, dice la dott.ssa Molino, importantissima per gli studenti e per l’università, mettendosi in gioco per il primo confronto con il mondo del lavoro.
I commenti degli studenti. Luigi Formisano, al 5°anno di Giurisprudenza, si dice soddisfatto dell’iniziativa: “Hanno dato molti consigli utili, a partire da come comportarsi ad un colloquio e da come vestirsi, aspetti a cui non avevo dato la giusta importanza”. Di opinione un po’ differente è invece Elena Graziuso, laureanda: “Io avevo già avuto modo di informarmi su questo argomento per delle opportunità all’estero, non legate all’università, per cui era previsto un curriculum di selezione. Oggi ci hanno dato molte informazioni, ma troppo basilari, ovviamente anche perché non c’era moltissimo tempo. Invece è stata davvero utile la spiegazione sulla piattaforma on-line, dal momento che anch’io ho intenzione di sfruttare questa possibilità e proporre il mio CV”. Il tempo è stato il principale nemico degli organizzatori: “due ore non sono sicuramente sufficienti per trattare bene e in ogni suo punto un argomento come questo. Se l’università ha reale interesse nel formare i ragazzi alle future occasioni lavorative, potrebbe pensare di organizzare un vero e proprio corso di preparazione, compreso di riconoscimento dei crediti formativi, coinvolgendo anche gli studenti dei primi anni, senza così arrivare a dover imparare tutto troppo velocemente per necessità” è invece il consiglio di Adriano Capone, altro studente del 5°anno di Giurisprudenza, che privatamente ha partecipato a due corsi di preparazione sulle soft skills presso l’Istituto IPE, e anche lui, come Elena, dell’idea che ci sarebbe stato molto più da trattare in preparazione ai colloqui di fine mese. 
Agnese Salemi
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