“Una vivace curiosità verso il mondo”, il requisito per iscriversi a questa Facoltà

Rispetto alla sorella della Federico II, la Facoltà di Scienze Politiche de “L’Orientale” ha sempre rivendicato una maggiore propensione internazionalista, particolarmente verso popoli, civiltà e tradizioni extraeuropei. Merito, indubbiamente, dell’appartenenza ad un Ateneo, l’ex Collegio dei Cinesi, che fa dello studio delle lingue, delle letterature, delle storie, del diritto e delle economie di paesi anche molto lontani dal nostro la sua stessa vocazione. 
In concreto, questo significa che le matricole di Scienze Politiche dell’Orientale, oltre alle classiche discipline che caratterizzano gli studi politologici – Diritto privato, Diritto pubblico, Geografia, Scienza politica, Economia politica, solo per citarne alcune – intraprendono un percorso che consentirà loro di studiare, per esempio, Lingue e Letterature del Giappone e della Corea; Lingua e Cultura della Cina, Lingua russa, Slavistica, Lingua e Letteratura araba. Senza dimenticare, naturalmente, una vasta scelta nell’ambito delle più diffuse lingue dell’Europa occidentale. 
Attualmente e dopo il ‘dimagrimento’ imposto lo scorso anno dal decreto ministeriale sui requisiti minimi, la Facoltà propone un unico Corso di Laurea triennale: Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nell’ambito del Corso di Laurea, vari percorsi consentono, tuttavia, di approfondire gli studi su Asia e Africa, sullo sviluppo e sulla cooperazione internazionale, sull’Europa, sulle politiche economiche e sulle relazioni internazionali. Presupposto essenziale per immatricolarsi alla Facoltà, dice il prof. Amedeo Di Maio, Preside da sei anni, “è una vivace curiosità verso il mondo e verso quel che in esso accade. Non è un percorso di studi adatto a chi non sia interessato all’attualità, a chi non legga un giornale, a chi non s’informi”. Altra avvertenza del prof. Di Maio: “E’ una Facoltà che può dare molto, purché si seguano i corsi con costanza. Chi vive la Facoltà interagisce con i docenti, frequenta le biblioteche e i laboratori, cerca di approfondire al di là del mero superamento dell’esame, acquisisce una laurea che vale e getta ottime basi per il suo futuro”. Il futuro, appunto. Sostanzialmente quasi tutti coloro i quali conseguono la Laurea Triennale proseguono con il biennio di specializzazione. Gli sbocchi occupazionali: pubblica amministrazione (molto meno che in passato, per la verità); organizzazioni internazionali; cooperazione internazionale; diplomazia.
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