E’ intitolata a Jean Monnet la Facoltà di Studi Politici della Seconda Università. Politico francese, con Schuman ideò negli anni Cinquanta del secolo scorso la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la Ceca, embrione dei futuri progetti di federazione europea. Fu, inoltre, tra gli artefici dei trattati di Roma che istituirono la Comunità economica europea e l’Euratom.
Nella dedica a Monnet, insomma, c’è il senso della vocazione europeista alla quale ambisce la Facoltà, che è nata cinque anni fa. Per mantenere fede a tale vocazione, nei curricula è dato ampio spazio allo studio delle lingue europee e a quello dei sistemi socio–culturali europei ed extraeuropei. Con le altre Facoltà del territorio campano, condivide l’approccio interdisciplinare. Si affrontano, infatti, sin dal primo anno materie diverse: giuridiche, storiche, economiche. “Garantiscono le basi per comprendere al meglio la realtà – sostiene Gianmaria Piccinelli, il Preside – Permettono inoltre di scegliere al meglio la Magistrale, coerentemente con le proprie attitudini e con i propri interessi”.
Diritto Privato, Diritto Pubblico, Economia politica sono i tre insegnamenti al cospetto dei quali, generalmente, le matricole incontrano maggiore difficoltà. Per affrontare al meglio queste materie e le altre (Storia, Lingua straniera, Sociologia), suggerisce la prof.ssa Rosanna Verde, delegata all’orientamento: “è indispensabile partecipare attivamente alla vita della Facoltà. Significa innanzitutto frequentare con costanza le lezioni, ovviamente. Significa anche interpellare i docenti, approfittare del ricevimento in maniera intelligente, senza timore di chiedere delucidazioni e approfondimenti”.
Gli sbocchi occupazionali sono quelli tipici delle Facoltà di Scienze Politiche: pubblica amministrazione, organizzazioni politiche e sindacali, la carriera diplomatica. Il quesito è se esistano sufficienti opportunità da giustificare la presenza di ben quattro Facoltà di Scienze Politiche sul territorio campano. Il prof. Piccinelli ritiene che, a determinate condizioni, per i laureati della Jean Monnet l’inserimento lavorativo non sia un miraggio. Dice: “La caratteristica indispensabile di chi frequenta la Facoltà deve essere quella di interessarsi a ciò che accade, di essere informato, di partecipare agli eventi che accadono. Questo è il valore aggiunto che non può mancare in un percorso di studi come il nostro. La Facoltà offre opportunità, ma lo studente deve avere l’attitudine e la capacità di coglierle”.
Nella dedica a Monnet, insomma, c’è il senso della vocazione europeista alla quale ambisce la Facoltà, che è nata cinque anni fa. Per mantenere fede a tale vocazione, nei curricula è dato ampio spazio allo studio delle lingue europee e a quello dei sistemi socio–culturali europei ed extraeuropei. Con le altre Facoltà del territorio campano, condivide l’approccio interdisciplinare. Si affrontano, infatti, sin dal primo anno materie diverse: giuridiche, storiche, economiche. “Garantiscono le basi per comprendere al meglio la realtà – sostiene Gianmaria Piccinelli, il Preside – Permettono inoltre di scegliere al meglio la Magistrale, coerentemente con le proprie attitudini e con i propri interessi”.
Diritto Privato, Diritto Pubblico, Economia politica sono i tre insegnamenti al cospetto dei quali, generalmente, le matricole incontrano maggiore difficoltà. Per affrontare al meglio queste materie e le altre (Storia, Lingua straniera, Sociologia), suggerisce la prof.ssa Rosanna Verde, delegata all’orientamento: “è indispensabile partecipare attivamente alla vita della Facoltà. Significa innanzitutto frequentare con costanza le lezioni, ovviamente. Significa anche interpellare i docenti, approfittare del ricevimento in maniera intelligente, senza timore di chiedere delucidazioni e approfondimenti”.
Gli sbocchi occupazionali sono quelli tipici delle Facoltà di Scienze Politiche: pubblica amministrazione, organizzazioni politiche e sindacali, la carriera diplomatica. Il quesito è se esistano sufficienti opportunità da giustificare la presenza di ben quattro Facoltà di Scienze Politiche sul territorio campano. Il prof. Piccinelli ritiene che, a determinate condizioni, per i laureati della Jean Monnet l’inserimento lavorativo non sia un miraggio. Dice: “La caratteristica indispensabile di chi frequenta la Facoltà deve essere quella di interessarsi a ciò che accade, di essere informato, di partecipare agli eventi che accadono. Questo è il valore aggiunto che non può mancare in un percorso di studi come il nostro. La Facoltà offre opportunità, ma lo studente deve avere l’attitudine e la capacità di coglierle”.
Il primo anno è comune, poi si sceglie tra tre curricula
Il Corso di Laurea triennale in Scienze Politiche prevede un primo anno comune per tutti. A partire dal secondo, gli iscritti potranno optare per uno dei tre curricula formativi: Istituzionale; Internazionale; Politiche per il territorio, l’ambiente e l’energia. Il percorso Istituzionale permette di conseguire la laurea in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione. Quello Internazionale e quello in Politiche per il territorio consentono di conseguire la laurea in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali. Tre, invece, i Corsi di Laurea Magistrale, ai quali si accede dopo il triennio di primo livello: Istituzioni e Mercati Internazionali; Scienze della Politica; Scienze e Tecniche delle Amministrazioni Pubbliche.
Non vige il numero programmato, tuttavia sono previsti test di valutazione per gli immatricolandi. Coloro i quali evidenzieranno lacune dovranno partecipare alle attività di recupero.
Le lezioni si seguono a Caserta, nel Polo scientifico di via Vivaldi. La Segreteria amministrativa è a San Leucio, nel Real Sito del Belvedere. “Questo crea a volte un po’ di disagio”, dice Daniele Cantile, uno dei rappresentanti degli studenti, “in considerazione del fatto che non è facile spostarsi in tempi brevi da una parte all’altra. Pare, tuttavia, che tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 anche la Segreteria si trasferirà a Caserta”.
E’ lo stesso Cantile a sottolineare l’errore da evitare: quello di non iniziare da subito a studiare. “Parlo perché so quanto sia facile trascurare, all’inizio, gli impegni. Gli esami sono lontani, la vita universitaria rappresenta un cambiamento, non ci si concentra. Però già iniziare a studiare da febbraio è un errore. Non ce la si fa a preparare gli esami necessari per la sessione estiva”. L’impegno minimo richiesto? “Almeno cinque ore di studio al giorno, cinque giorni su sette. In prossimità degli esami bisogna naturalmente intensificare”.
Non vige il numero programmato, tuttavia sono previsti test di valutazione per gli immatricolandi. Coloro i quali evidenzieranno lacune dovranno partecipare alle attività di recupero.
Le lezioni si seguono a Caserta, nel Polo scientifico di via Vivaldi. La Segreteria amministrativa è a San Leucio, nel Real Sito del Belvedere. “Questo crea a volte un po’ di disagio”, dice Daniele Cantile, uno dei rappresentanti degli studenti, “in considerazione del fatto che non è facile spostarsi in tempi brevi da una parte all’altra. Pare, tuttavia, che tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 anche la Segreteria si trasferirà a Caserta”.
E’ lo stesso Cantile a sottolineare l’errore da evitare: quello di non iniziare da subito a studiare. “Parlo perché so quanto sia facile trascurare, all’inizio, gli impegni. Gli esami sono lontani, la vita universitaria rappresenta un cambiamento, non ci si concentra. Però già iniziare a studiare da febbraio è un errore. Non ce la si fa a preparare gli esami necessari per la sessione estiva”. L’impegno minimo richiesto? “Almeno cinque ore di studio al giorno, cinque giorni su sette. In prossimità degli esami bisogna naturalmente intensificare”.