“Non sono un professore buono, ma bravo ed onesto intellettualmente”, così si definisce Marco Esposito, Presidente del Corso di Laurea in Giurisprudenza, che dal 2005 insegna Diritto del Lavoro alla Parthenope. “Sono molto esigente con i miei studenti, i quali o mi amano o mi odiano. Non pretendo fatica frustrante fine a se stessa, ma impegno volto a mantenere una giusta tensione per superarsi di volta in volta”. La materia spinge ad una ricerca continua: “infatti tratta argomenti concreti, come la disoccupazione giovanile, che tocca i ragazzi direttamente. Vorrei che fossero cittadini consapevoli, prima che giuristi, e comprendessero il funzionamento delle regole del vivere civile”. Il docente tiene il corso al terzo anno: “è il periodo più difficile per lo studente. Di solito quello del passaggio di maturità, che coincide con la maggiore difficoltà delle materie: infatti è l’anno in cui si comprende quanto il diritto piaccia o meno, perché vengono studiati tutti gli ordinamenti specifici”. Grande attenzione va posta al linguaggio nello studio della materia. Non può e non deve essere approssimativo: “il diritto è terminologia. Molti sono convinti che l’essenza del linguaggio del giurista sia il barocchismo, non è così, un bravo avvocato deve saper usare i termini adatti. Pretendo, infatti, un utilizzo puntuale delle parole, su questo sono intransigente, perché altrimenti si finirebbe con l’acuire il grande problema dei nostri tempi”. Fa un esempio: “se nell’anatomia la terminologia è fondamentale per distinguere un arto da un organo, perché non nella giurisprudenza? L’errore può risultare fatale anche nella nostra materia”.
Il docente, dopo aver illustrato i tratti distintivi della sua materia, si sofferma sulle novità in programma per il Corso di Laurea: “abbiamo proposto qualche piccola modifica nell’Ordinamento didattico, come il nuovo insegnamento di Storia Costituzionale, che partirà l’anno prossimo. Si basa sulle Costituzioni economiche, e prende il posto del Diritto Ecclesiastico, poiché il giurista d’impresa che miriamo a formare dev’essere un operatore consapevole della trama giuridica che regge i mercati”. Attivate anche convenzioni con gli Ordini degli avvocati di Torre Annunziata e Napoli: “queste consentiranno tirocini formativi durante e al termine del percorso di studi, con il riconoscimento di crediti validi per la pratica forense”. La vicinanza dei docenti alle problematiche studentesche (come appunto la mancanza di tirocini) ha dato i suoi frutti: “quest’anno è aumentato il flusso di frequenza rispetto agli anni scorsi, tant’è vero che ci sono stati problemi logistici per l’inaspettato numero di corsisti. È uno scenario su cui il Dipartimento vuole puntare, poiché il contatto tra docente e studente è fondamentale. I ragazzi iniziano a comprendere la possibilità di affrontare in maniera più spedita il programma, se vengono a seguire”. Conseguenza inevitabile è che il docente viene stimolato a dare di più. “Mi induce a metterci il massimo dell’impegno, grazie anche all’ottima partnership con le rappresentanze studentesche, ragazzi consapevoli che ci supportano e seguono, come Nicola D’Ambrosio, Teresa Zincarelli e Fabrizio Cristiano”. In merito al problema dei fuori corso: “stiamo facendo un lavoro scientifico di analisi, che riguarda i voti e la provenienza, finalizzato al loro recupero. Mi sta togliendo molto tempo, ma non mi dispiace, se serve a migliorare l’offerta formativa. Per lavorare sulla qualità, infatti, abbiamo chiesto un numero ottimale di 350 matricole l’anno prossimo”.
Allegra Taglialatela
Il docente, dopo aver illustrato i tratti distintivi della sua materia, si sofferma sulle novità in programma per il Corso di Laurea: “abbiamo proposto qualche piccola modifica nell’Ordinamento didattico, come il nuovo insegnamento di Storia Costituzionale, che partirà l’anno prossimo. Si basa sulle Costituzioni economiche, e prende il posto del Diritto Ecclesiastico, poiché il giurista d’impresa che miriamo a formare dev’essere un operatore consapevole della trama giuridica che regge i mercati”. Attivate anche convenzioni con gli Ordini degli avvocati di Torre Annunziata e Napoli: “queste consentiranno tirocini formativi durante e al termine del percorso di studi, con il riconoscimento di crediti validi per la pratica forense”. La vicinanza dei docenti alle problematiche studentesche (come appunto la mancanza di tirocini) ha dato i suoi frutti: “quest’anno è aumentato il flusso di frequenza rispetto agli anni scorsi, tant’è vero che ci sono stati problemi logistici per l’inaspettato numero di corsisti. È uno scenario su cui il Dipartimento vuole puntare, poiché il contatto tra docente e studente è fondamentale. I ragazzi iniziano a comprendere la possibilità di affrontare in maniera più spedita il programma, se vengono a seguire”. Conseguenza inevitabile è che il docente viene stimolato a dare di più. “Mi induce a metterci il massimo dell’impegno, grazie anche all’ottima partnership con le rappresentanze studentesche, ragazzi consapevoli che ci supportano e seguono, come Nicola D’Ambrosio, Teresa Zincarelli e Fabrizio Cristiano”. In merito al problema dei fuori corso: “stiamo facendo un lavoro scientifico di analisi, che riguarda i voti e la provenienza, finalizzato al loro recupero. Mi sta togliendo molto tempo, ma non mi dispiace, se serve a migliorare l’offerta formativa. Per lavorare sulla qualità, infatti, abbiamo chiesto un numero ottimale di 350 matricole l’anno prossimo”.
Allegra Taglialatela