40 studenti su 200 sono evasori

Sono una quarantina le posizioni irregolari verificate dalla Guardia di Finanza – su un campione di appena duecento studenti della Federico II -, per un totale di quasi 11mila euro di somme non versate. Questi sono i primi effetti della collaborazione siglata tra il Comando regionale delle Fiamme Gialle e l’Ateneo federiciano, agli inizi di febbraio, al fine di scoprire eventuali scorrettezze nelle autocertificazioni – per la determinazione delle fasce di tassazione – presentate dagli studenti. Sembra che la platea di falsi poveri sia alquanto varia: si va dalla studentessa cilentana, figlia di un amministratore locale, che, “non ricordando” di abitare con i genitori e di essere inserita nel medesimo stato di famiglia, aveva attestato redditi bassissimi, ottenendo di essere inserita nella prima fascia di contribuzione (la più bassa) anziché nella sedicesima, alla figlia del cardiologo partenopeo che, non dichiarando i redditi dei genitori e gli immobili posseduti, beneficiava indebitamente di un forte sconto. In generale, le modalità più diffuse per ottenere, indebitamente, l’attribuzione di una fascia di reddito più favorevole sono varie: dal semplice occultamento, totale o parziale, dei redditi posseduti, alla ‘scomposizione’ fittizia del nucleo familiare, mentre i finti poveri hanno una connotazione trasversale, trattandosi tanto di figli di professionisti e lavoratori autonomi, quanto di lavoratori dipendenti pubblici e privati. La campagna di controlli, appena avviata, continuerà con gli approfondimenti di natura tributaria delle posizioni reddituali correlate alle autocertificazioni e delle dichiarazioni dei redditi risultate incongrue rispetto al tenore di vita della famiglia dello studente.
I dati delle posizioni irregolari su base provinciale: 21,95% a Napoli; 25,00% ad Avellino; 9,09% a Benevento; 26,31% a Caserta; 16,6% a Salerno.
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