5 appelli d’esame in 48 ore per gli afferenti alla IV cattedra, protestano le rappresentanze studentesche

Appelli d’esame e approvazione dei moduli di insegnamento per i ricercatori universitari: questi gli argomenti discussi nel Consiglio di Facoltà di fine aprile. Archiviata la questione dei moduli integrativi (che partiranno ad ottobre con l’inizio del nuovo anno accademico), i rappresentanti degli studenti hanno battuto il chiodo su una questione ‘calda’ e di grande attualità: le date d’esame che tra giugno e luglio sono compresse quasi tutte nella prima decade. Qualche lamentela era stata già sollevata alcune settimane fa, quando il calendario d’esami, a meno di due mesi dalle prime prove, non era ancora stato reso pubblico. Dopo la pubblicazione, avvenuta con evidente ritardo, i rappresentanti hanno comparato le date ed evidenziato come queste siano ravvicinate e cadano tutte nei primi 15 giorni del mese. In queste condizioni, sottolinea il neo Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà Roberto Iacono, è difficile programmare di sostenere più esami nella sessione. “Abbiamo fatto presente durante il Consiglio che questa situazione va a discapito non solo di noi studenti, ma anche della Facoltà che ogni anno diventa sempre più un contenitore di fuoricorso”, dice Iacono.
Il caso eclatante riguarda il primo anno della IV cattedra (S/A). Nel mese di luglio, tutti gli esami – sia del primo che del secondo semestre – sono stati fissati tra il 13 ed il 14. Precisamente: il 13 luglio (tutti alla stessa ora) si terranno gli esami di Istituzioni di Diritto Privato con il prof. Fernando Bocchini, di Diritto Costituzionale con il prof. Massimo Villone, di Storia del Diritto Romano con il prof. Francesco Amarelli; il giorno successivo si svolgeranno gli esami di Istituzioni di Diritto Romano con il prof. Antonio Palma e di Filosofia del diritto con il prof. Angelo Abignente. La concentrazione di ben 5 appelli nell’arco di 48 ore lascia del tutto disarmati.  “Il caso della IV cattedra – continua Iacono – è stato ampiamente dibattuto in seno al Consiglio. E’ impensabile che le matricole debbano pagare i frutti di una disorganizzazione di base. Conciliare due esami come Costituzionale e Privato nello stesso giorno è impossibile”. Ma sarà dura anche per chi ha già sostenuto gli esami considerati più ostici e si appresta ad affrontare in contemporanea Filosofia e Storia (“i programmi sono più brevi e gestibili”) nell’arco di due giorni. “Così abbiamo chiesto ai professori una flessibilità del calendario con una dilatazione dell’appello principale per poter svolgere un maggior numero di esami”, conclude Iacono che anticipa la presentazione di una mozione ai docenti con la richiesta di un maggiore coordinamento affinché non accadano più episodi del genere.
“La sovrapposizione delle date d’esame – conviene il prof. Giovanni Leone, Presidente della Commissione Didattica – dovrebbe essere evitata. Purtroppo, in talune circostanze, quando le cattedre sono molto affollate, diventa quasi impossibile evitarla. Le cattedre con molti studenti generalmente fissano le date d’esame ad inizio mese per poi perpetuare l’appello, nel caso di molti prenotati alle prove, per uno o due settimane”. In un documento presentato alla Presidenza si individuano i provvedimenti da adottare. “La questione dei fuoricorso è spinosa e quindi la problematica degli esami va trattata con il dovuto rispetto e con il tempo necessario per sviscerarla”, afferma il prof. Leone. Soddisfazione per l’approvazione, in seno al Consiglio, dei moduli integrativi: “le matricole avranno un’arma in più per non smarrire la via dello studio. Attraverso il lavoro dei nostri ricercatori, le cattedre che istituiranno i corsi integrativi daranno una preparazione specifica che introdurrà fin da subito nel mondo e nel linguaggio giuridico”.
Susy Lubrano
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