6 studenti su 80 superano la prova di esonero di Analisi Matematica I

L’Università come luogo di crescita e non solo come esamificio. Questo è il concetto che la prof.ssa Lyoubomira Softova cerca di inculcare agli studenti, o almeno a quelli che seguono il corso di Analisi Matematica I, presso la Facoltà di Ingegneria. 
Analisi Matematica è un esame corposo che crea sicuramente qualche difficoltà alle matricole, ma soprattutto a coloro che non si dedicano allo studio in maniera costante. E i risultati si vedono: alla prova di esonero del mese di febbraio, si sono presentati 80 studenti su 170 che hanno seguito il corso, e a passarla sono stati solo 6. “Non si tratta di un risultato definitivo – spiega la prof.ssa Softova – ma di una prova su una prima parte del programma, in particolare sui limiti e sullo studio delle funzioni. Se i ragazzi riescono a superarla, arrivando al 18 e quindi alla sufficienza, possono poi svolgere solo una prova orale”. Gli studenti hanno tre ore a disposizione per risolvere quattro esercizi. “Per superare la prova, devono avere una buona conoscenza delle derivate e dello studio delle funzioni”. Ma come mai solo sei persone l’hanno superato? “Si vede che gli altri devono ancora studiare. Alcuni, nei compiti, hanno scritto cose allucinanti. E ciò è dovuto al fatto che non si sono impegnati: non hanno seguito il corso con costanza e, durante l’esame, hanno cercato di fare i furbi credendo di risolvere i loro problemi copiando”, risponde la docente. La frequenza non è obbligatoria, “ma seguire il corso tutti i giorni è molto importante. Infatti, coloro che hanno passato la prova sono persone che non solo hanno seguito il corso, ma sono state sempre costanti nello studio e ciò, in pratica, significa studiare tutti i giorni”. Dunque, seguire il corso fa la differenza. “In aula si impara tanto. Uso un linguaggio più semplice di quello del libro di testo proprio per agevolare i ragazzi nella comprensione. Inoltre, si apprende la metodologia di studio da applicare e si comprende quali sono gli argomenti a cui il docente dà più importanza. Purtroppo, gli studenti del primo anno non si rendono conto dell’importanza di essere presenti in Facoltà, lo capiranno dopo…”. Resta, comunque, il fatto che si sono presentati alla prova la metà dei frequentanti il corso. “I ragazzi – conclude la Softova – aspettano sempre l’ultima data (c’è stata una seconda possibilità di partecipare alla prova il 18 febbraio), e poi devo pur dire che sono una docente esigente perché, al primo anno, gli studenti devono crescere, devono maturare e diventare più responsabili”.   
Maddalena Esposito
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