A Biologia lo studente animato da “curiosità verso le scienze della vita”

In un mix di informazioni tecniche, novità in merito all’accesso programmato alla Triennale e testimonianze di professionisti, i diplomandi e gli studenti Triennali e Magistrali dei Corsi del Dipartimento di Biologia hanno avuto l’opportunità di chiarire i propri dubbi e fare un passo avanti nella scelta del futuro grazie a BIORienta 2020 Open Day. L’evento di orientamento ai Corsi di Laurea in Biologia e alle professioni si è tenuto in remoto il 12 maggio. Ad aprire l’incontro è la prof.ssa Barbara Majello, Coordinatrice del Corso di Laurea Triennale in Biologia, che rivolge un saluto ai numerosi partecipanti che seguono l’evento attraverso la piattaforma Teams e la diretta Youtube. “Chi è il biologo e di cosa si occupa? È un professionista che studia i processi, i meccanismi fondamentali che sono alla base della vita di tutti gli organismi”, spiega la docente. Perché iscriversi: “Credo che, dopo il liceo, si decida di intraprendere un percorso universitario se si è animati da curiosità, passione, entusiasmo. Senza queste molle, nessun percorso è facile. Speriamo che i nostri studenti siano animati da una curiosità verso le scienze della vita, vita di qualunque organismo. Noi studiamo gli organismi, da quelli più piccoli fi no all’uomo, passando per le piante e per gli animali, ed anche la loro interazione con l’ambiente”. I diplomandi in ascolto, naturalmente, si chiedono cosa impareranno durante il percorso di studi. “Innanzitutto, tutti i mattoni della conoscenza – precisa la prof.ssa Majello – La prima cosa che i ragazzi devono imparare è pensare con una metodologia scientifica, avere un pensiero critico, una metodologia di indagine. Il bagaglio che uno studente acquisisce durante tutto il suo percorso deve servire a sviluppare la metodologia scientifica che gli permetterà di applicare le conoscenze che ha acquisito”. Il mestiere del biologo si evolve: “Oggi presenteremo alcune, ma solo alcune, delle possibilità che si offrono ad un biologo e che sono davvero tante. Quando io mi sono iscritta all’università, il mestiere del biologo era diverso da quello che è oggi, e cambierà ulteriormente. Il bagaglio culturale e la metodologia che acquisirete saranno sempre validi e fondamentali perché sappiate affrontare questi cambiamenti”. L’accesso al Corso di Laurea in Biologia: “Questo Corso è a numero programmato e questo numero è di 900 studenti. È erogato in due sedi: una è in via Mezzocannone, centro storico, e l’altra è a Monte Sant’Angelo. Il percorso formativo è lo stesso e anche il corpo docente”. L’accesso avviene tramite un test che “quest’anno sarà il Tolc-B, erogato dal Cisia, in una modalità che il Cisia ha chiamato TOLC a CASA. Il passaggio da un test erogato in presenza al TOLC è stato repentino. Vi invito a consultare i nostri siti dove riceverete, in tempo reale, ogni informazione e dove vi sarà comunicato anche quando potrete cominciare a prendere parte alle sessioni di TOLC. Però potete cominciare già ad esercitarvi”. Punto di forza di Biologia, infine, “è la sua multidisciplinarietà che si basa anche sulla ricerca che i docenti svolgono in laboratorio. In queste materie, gli studenti svolgono anche delle ore nei nostri laboratori didattici”. Un veloce saluto delle prof.sse Simonetta Giordano e Viola Calabrò, Coordinatrici delle Magistrali in Biologia e in Scienze Biologiche, chiude il momento più istituzionale dell’incontro dando il via alle presentazioni e ai racconti di biologi inseriti in ambiti professionali differenti e dirigenti di aziende del settore Biotech.
Le testimonianze dei biologi
La dott.ssa Rita Nunziante, biologa nutrizionista e laureata federiciana, è la più giovane tra i relatori ma ha già un bel curriculum. Triennale in Biologia Generale e Applicata e Magistrale in Biologia, entrambe indirizzo Nutrizione, “sono iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi e all’Enpab. Dopo la laurea ho seguito un corso di Nutrizione e Alimentazione Umana, ho fatto un tirocinio volontario presso il Policlinico dove ho scelto il reparto di Pediatria. Ora lavoro part-time presso un’azienda che si occupa della gestione del servizio mensa per l’Istituto Tumori Pascale, ma anche per alcune scuole primarie. Poi collaboro con un’associazione non profit e con un laboratorio di analisi”. Qual è il ruolo del biologo nutrizionista nella mensa? È un ruolo fondamentale: “Si occupa del menù, giornaliero o del singolo pasto, gestisce diete speciali in caso di soggetti con allergie o patologie in atto, supervisiona i vari passaggi della catena, dalla preparazione alla somministrazione dei cibi. Nello svolgere questo ruolo è fondamentale la comunicazione con le altre figure professionali con cui ci si interfaccia”. Una slide dell’intervento è dedicata al suo ingresso nel mondo del lavoro: “Dopo la laurea e l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi e all’Enpab, ho cominciato ad inviare una serie di curricula e sostenere colloqui. È quello che dovrete fare anche voi”. Un consiglio: “L’università vi offre tutte le basi teoriche e pratiche che vi consentono di affacciarvi al mondo del lavoro. Ma quello che studiamo all’università non basta, per cui è necessario un aggiornamento continuo. Settorializzatevi: la nutrizione, ad esempio, presenta una serie di ambiti, quello sportivo, la donna, il bambino, e sono uno più affascinante dell’altro. Inoltre, nel lavoro è necessaria la collaborazione con figure professionali diverse dalle vostre, ma anche con chi ricopre il vostro stesso profilo”. La parola passa al dott. Domenico Maione, scientific leader GSK Vaccines S.r.l. Siena, che illustra il suo percorso e il suo interesse verso la ricerca, in università e in azienda: “Lavoro a Siena, nella GSK. Lavoriamo su vaccini contro vari patogeni, sia virali che batterici, incluso il Coronavirus. Ho studiato Biologia a Roma perché la mia aspirazione è stata sempre quella di fare ricerca. Ho cercato di entrare in laboratorio già prima di ultimare gli esami e infatti ho incominciato presto il tirocinio”. Il suo percorso prosegue con una borsa di studio offerta da un istituto di Pomezia molto all’avanguardia nella ricerca, poi un dottorato sempre lavorando in azienda e poi il lavoro a Siena. “Oggi sono scientific leader e mi occupo della strategia dei progetti e della gestione dei rapporti con i vari siti all’interno dell’azienda e con le istituzioni all’esterno. Mi sono sempre mosso in ambito aziendale dove ho avuto l’opportunità di fare ricerca ad altissimi livelli”. Il suo consiglio è “arrivare ai colloqui con le idee chiare. In azienda non si fa solo ricerca, ci sono tante opportunità. Noi diamo anche la possibilità agli studenti, pre e post laurea, di trascorrere alcuni mesi nei nostri laboratori per conoscere l’azienda e farsi conoscere”. La Biologia ha portato davvero lontano un altro laureato federiciano, il dott. Antonio Federico, Biologo Computazionale, Tampere University Finlandia. Laurea Magistrale in Biologia, indirizzo biomolecolare, “mi sono innamorato della Biologia Computazionale grazie ad un esame a scelta. Dopo la laurea ho vinto una Reasearch Fellowship presso il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali e, intanto, conducevo ricerca anche presso l’Istituto di Genetica e Biofi sica del Cnr di Napoli”. Poi un dottorato internazionale presso l’Università Parthenope, mentre continuava la sua attività al CNR: “Nell’ambito del percorso di dottorato sono stato in Finlandia come visiting PhD student e mi sono innamorato di come si vive e si fa ricerca in questo paese. Così, dopo la fine del dottorato, mi sono trasferito a Tampere dove sono ricercatore post doc”. Quella del biologo computazionale è una fi gura nuova, che si inserisce nel mondo della ricerca, biomedica e non, e si occupa dello sviluppo di tool e algoritmi per l’analisi e la gestione di dati biologici. Un aspetto molto importante del lavoro del biologo computazionale è “la collaborazione e la comunicazione con i colleghi biologi da banco. Questo mestiere, fino a pochi anni fa, era svolto da matematici, statistici, informatici. Ma la difficoltà consisteva proprio nella comunicazione tra questi professionisti e il biologo classico, avendo background diversi e parlando lingue diverse. Il biologo computazionale, invece, si inserisce alla perfezione perché, di base, è un biologo, ma approfondisce temi all’interfaccia con la matematica, statistica, chimica, informatica, ingegneria, non necessariamente inclusi nel percorso di studi in Biologia”. Una delle sue slide spiega perché ha scelto di andare all’estero: “La mia esperienza da biologo mi ha dato la possibilità di visitare tanti paesi europei per conferenze, corsi di aggiornamento, summer school. È stata una grande opportunità poter visitare tanti paesi. Uscire dalla propria zona di comfort e confrontarsi con i colleghi stranieri è fondamentale per crescere ed essere un ricercatore completo”. Necessità di avere una corretta informazione è quanto sottolinea il dott. Salvatore Talamo, R & D Scientist, GMP Product. Staff-Reithera. “Spesso c’è l’idea che il biologo debba uscire fuori dai confini nazionali per trovare lavoro, ma non è sempre così – dice – Subito dopo la laurea c’è una fase di vuoto e quella fase deve essere colmata nel modo giusto”. Con il suo intervento va dritto al punto suggerendo ai ragazzi come approcciarsi correttamente al mondo del lavoro: “Il primo passo è la compilazione del curriculum che deve essere semplice, immediato. Dovete far capire cosa sapete fare, cosa vi piace e come lo fate. Poi dovete volgere l’attenzione al vostro ambito di interesse. Il mio consiglio è informarsi sulle aziende del settore di interesse, inviare candidature spontanee o iscriversi a siti di recruiting o agenzie interterinali”. Il suo intento, nella seconda metà dell’intervento, è mostrare come il biologo, in azienda, possa collocarsi in molteplici settori. “Reithera è un’azienda biotecnologica che si occupa dello studio, sviluppo e produzione di vaccini genetici basati su piattaforme virali. Abbiamo diversi Dipartimenti: Ricerca e Sviluppo, Immunologia, Process and Developement, Produzione, Controllo Qualità, Quality Assurance, dove un biologo si può collocare a seconda delle sue attitudini”. Prosegue il discorso la sua collega, la dott.ssa Antonella Folgori, CEO Reithera. Durante il suo intervento sottolinea “la possibilità per le persone che vengono qui di conoscere, di porre domande, di partecipare anche alle strategie e magari anche di passare da un dipartimento all’altro visto che si fanno cose diverse”. La dott.ssa Annalisa Capuano interviene in veste di Responsabile Centro Regionale di Farmacovigilanza, strutture a carattere regolatorio, ubicate in tutte le regioni italiane, che valutano le sospette segnalazioni di reazioni avverse che possono verificarsi in seguito all’assunzione di uno o più farmaci in un paziente. E illustra alcune opportunità che un biologo ha in questa struttura: “All’interno del mio gruppo c’erano e ci sono biologi, farmacisti, medici. Proprio perché la Farmacovigilanza è multidisciplinare. Il biologo ha un ruolo importante nella possibilità di definire una correlazione tra un evento che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco e il farmaco stesso. La biologia ci viene in aiuto nella valutazione dei meccanismi che sottendono l’insorgenza di una malattia e quando osserviamo una reazione avversa da farmaco”. Molte volte, all’interno del team, “il biologo è colui che va ad identificare quei possibili meccanismi alla base dell’insorgenza delle reazioni avverse da farmaci. Nell’ambito del mio gruppo di ricerca, il biologo interviene nello sviluppo di una nuova molecola, nell’identificazione di potenziali molecole che possono avere un ruolo nella terapia di differenti malattie, lungo tutto il percorso della sperimentazione”. Ampi, dunque, gli sbocchi occupazionali: “presso queste strutture regionali, le agenzie del farmaco, aziende del farmaco e nella carriera universitaria”. Chiude la carrellata di presentazioni la dott.ssa Marianna Capo, Centro Sinapsi Promozione Occupabilità SPO, con un intervento a più ampio raggio: “Sono referente del laboratorio interattivo per la promozione dell’occupabilità. Avviamo percorsi in stretta sinergia con i Coordinatori dei Corsi di Laurea perché ci preme garantire i bisogni degli studenti”. Vari i tipi di orientamento offerti: “Orientiamo i ragazzi che, al termine della Magistrale, devono immettersi nel mercato del lavoro, ma anche coloro che devono scegliere la Magistrale”. Questi i servizi, dunque, a disposizione dello studente: “Aiutiamo i ragazzi a conoscere il loro profilo di occupabilità, a capire quali siano le competenze trasversali, organizziamo seminari sulla compilazione del curriculum cartaceo e digitale. Aiutiamo lo studente a rendersi conto del proprio capitale umano e sociale e del proprio talento affinché lo metta in mostra in sede di candidatura”. Due le domande in chiusura. Una è per la dott.ssa Capo, alla quale viene chiesto come partecipare ai laboratori sull’occupabilità. Lei risponde: “Si possono attivare su richiesta dei singoli docenti, Coordinatori dei Corsi di studio o di singoli studenti”. Alla dott.ssa Folgori si chiede, invece, se nell’azienda presso cui lavora ci sia possibilità di tirocini anche per le Triennali. “In genere gli stage sono post-Magistrale. Per gli stage durante il percorso di studi, al momento siamo impegnati con due poli a Roma”. Alla stessa domanda risponde anche il dott. Maione: “Noi attiviamo stage frequentemente. Il mio suggerimento è guardare le posizioni aperte”.
Carol Simeoli
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