A Biotecnologie in programma un nuovo seminario sul rapporto università-impresa

Il progetto della nuova sede della Facoltà di Scienze Biotecnologiche è stato parzialmente rivisitato con alcune modifiche nella distribuzione degli spazi del III e IV piano. “Siamo intervenuti ma in maniera leggera per non ritardare la consegna della struttura”, afferma il Preside Gennaro Piccialli. I piani superiori dell’edificio ospiteranno i laboratori di ricerca e gli studi dei docenti. “Il livello -1 e 1 sono già funzionanti. Le aule vengono tutte utilizzate e dobbiamo definire soltanto l’impianto audio-visivo dell’Aula Magna”, rileva il Preside. Gli arredi attuali sono quelli definitivi, dopo un periodo iniziale in cui si è ricorso alla soluzione provvisoria di affittare delle sedie per garantire lo svolgimento delle lezioni. “Abbiamo accelerato l’apertura del bar, stiamo ultimando le attrezzature dei laboratori didattici e ci stiamo preparando per il trasferimento degli uffici di Segreteria. Dovrebbero essere pronti per settembre”.
Tra le iniziative che il Preside vorrebbe realizzare nel nuovo complesso, la seconda edizione del seminario sul rapporto tra università e impresa che l’anno scorso ebbe un ottimo riscontro da parte degli studenti: “La maggior parte delle energie del mondo universitario al momento sono impegnate nella trasformazione dalle Facoltà a Dipartimenti ma è nei nostri programmi organizzare in primavera degli incontri di interesse scientifico-didattico nell’Aula Magna”.
La compattazione dell’orario di lezione: uno dei vantaggi del trasferimento nella nuova sede per gli studenti di Biotecnologie per la Salute. “Le matricole seguono per quattro mattine a settimana. Non c’è più bisogno di trattenerle in aula fino alle 6 di sera come avveniva nella Tensostruttura”, fa notare il Presidente del Corso di Laurea Giovanni Paolella. Che aggiunge: “gli studenti ora hanno tanto spazio a disposizione, possono trattenersi il pomeriggio, vivere in un campus finalmente degno di questo nome”. Gli orari del II semestre verranno organizzati allo stesso modo, con le lezioni accorpate in 4 giorni della settimana. Un primo bilancio per capire se gli studenti abbiano tratto effettivamente vantaggio dal trasferimento potrà essere fatto soltanto alla fine del primo triennio anche se, sostiene il professore, “i miglioramenti nella carriera di un ragazzo che studia in strutture migliori e si avvale di una più razionale distribuzione di crediti tra i vari esami si possono vedere già alla fine del I anno”. Anche una volta che tutti i locali del complesso verranno utilizzati a regime “tutte le attività dell’attuale Facoltà non potranno rientrare all’interno della struttura. Si tratterà di un polo essenzialmente didattico con alcune attività di ricerca e alcuni studi dei docenti”. Però non si tratterà soltanto di un aulario perché “un’importante parte scientifica verrà svolta a ridosso degli spazi destinati alla didattica. Tuttavia, gli studenti potranno contare su un numero dei laboratori superiore a quelli presenti nel complesso. In nessuna Facoltà è pensabile che l’estensione della superficie laboratoriale sia comparabile a quella delle aule”. Nel caso di Biotecnologie, inoltre, le ricerche condotte dai vari Dipartimenti sono particolarmente differenziate: “Gli studenti continueranno ad avere a breve distanza i laboratori delle Facoltà di Farmacia e Medicina. E’ normale che se ne avvalgano per ricerche iper-specialistiche. Ritengo che sia un vantaggio che alcune componenti specialistiche rimangano delocalizzate in altre parti dell’Ateneo”. Paolella anticipa qualche novità relativa alla didattica: a partire dal 20 marzo si potrà esprimere la propria preferenza per gli esami facoltativi. L’idea è che su questi corsi converga un numero minore di studenti in modo da favorire sia il rapporto docente/studente, sia lo svolgimento delle attività sperimentali. “Il nostro Corso di Laurea prevede l’acquisizione di ‘conoscenze core’ attraverso le discipline fondamentali, e di aspetti specialistici attraverso quelle opzionali. Minore è il numero di studenti, maggiore è la profondità dell’insegnamento – spiega Paolella – Quest’anno cercheremo di rendere più consapevole la scelta tra i vari corsi, fornendo maggiori informazioni sugli obiettivi e gli scopi di ciascuno. Vorremmo evitare che gli studenti si iscrivessero in corso d’opera. In questo modo, i docenti potranno sapere sin dall’inizio quanti allievi frequenteranno le loro lezioni e gli studenti potranno avere le idee chiare su cosa li aspetta”. Un altro fine è evitare l’eccessivo affollamento di alcuni corsi. Il limite massimo per ciascuno sarà di 70-80 iscritti per incoraggiare l’interazione con il docente. “Ma non c’è da preoccuparsi – rassicura il professore – Ci sarà posto per tutti perché la disponibilità complessiva supererà largamente il numero degli studenti”.
Manuela Pitterà
- Advertisement -




Articoli Correlati