Un documento lungo e dettagliato, promosso dagli studenti del Collettivo di Fisica e presentato al Consiglio di Corso di Laurea, per promuovere dal basso, a partire dagli studenti, la riorganizzazione del ciclo triennale “per chiarire soprattutto che quello di cui soffriamo maggiormente, è la mancanza di una struttura chiara dell’intero corso di laurea”. Il periodo di tempo dedicato alle verifiche è molto limitato, le prove di esonero sono numerose, il numero dei corsi tenuti in parallelo è eccessivo e le sovrapposizioni sono inevitabili. D’altro canto, molti corsi conservano ancora i precedenti programmi. “Queste sollecitazioni contraddittorie inducono gli studenti più immaturi e insicuri, a subire un’enorme pressione psicologica, che alla lunga si trasforma in sfiducia e rancore nei confronti dell’università” sostengono ancora gli studenti che insistono sulla necessità di operare una scelta tra corsi compatti e corsi ‘meditativi’. “Per questo motivo crediamo sia più opportuno propendere verso un approccio critico”. Per attuare una buona riorganizzazione è necessario ridurre il numero dei corsi, eliminando quelli a scelta e ridistribuendo i relativi crediti tra le discipline che richiedono un profondo cambio di prospettiva (come Fisica Generale, Metodi Matematici della Fisica e Meccanica Quantistica), bilanciare i contenuti in base al tempo a disposizione e uniformare i programmi dei corsi della stessa disciplina svolti da docenti diversi. L’ultima revisione, riguarda il meccanismo dei crediti. Introdotto per rendere i corsi universitari modulari e flessibili, non permette di acquisire una visione globale della disciplina. Una strada possibile può essere quella di suddividere i crediti assegnati ad ogni corso in più voci, ad esempio lezioni frontali, esercitazioni, studio autonomo e laboratorio. In tal modo si differenzia il rapporto ore/crediti per ogni corso con un miglior bilanciamento del carico di lavoro. Gli studenti avrebbero così una chiara indicazione su come affrontare ogni insegnamento. “Abbiamo formulato una proposta nata dal dialogo che c’è stato tra gli studenti e la Giunta” afferma il Presidente del Corso di Laurea Antonino Sciarrino. Un punto ampiamente condiviso da entrambe le parti, riguarda la necessità di avere corsi più corposi, con un numero maggiore di crediti. Nella proposta finale, redatta dal Consiglio di Corso di Laurea, a nessun esame viene attribuito un valore inferiore agli 8 crediti, i più formativi ne prevedono addirittura 16. Le opzioni sono state fortemente ridotte, limitandole ai 12 crediti di attività libere previsti dalla legge e ad un unico corso a scelta al secondo anno, che non prevede un esame finale con voto, ma un giudizio generale. Ogni semestre sono previsti, in media, tre corsi. Resta ancora da definire il contenuto di alcuni esami, ma l’impianto generale della proposta è stato ormai delineato ed è ampiamente condiviso. “Il compito più delicato, sarà capire quanto il carico di lavoro è sostenibile e come realizzare un buon rapporto tra lezioni ed esercitazioni” commenta il docente. L’obiettivo finale è quello di avere un’unica laurea triennale in Fisica, molto formativa dal punto di vista metodologico. “Non sappiamo se riusciremo a partire già l’anno prossimo, siamo ancora in attesa dei decreti attuativi. In ogni caso, ci siamo chiariti le idee sugli obiettivi che vogliamo perseguire” conclude il professore.
Simona Pasquale
Simona Pasquale