“Hanno partecipato all’iniziativa circa 2.300 studenti. Sono soddisfatto. L’unico rammarico è questo: qualche scuola si era prenotata per cento studenti e poi si è presentata con cinque ragazzi. Un peccato, perché in questo modo hanno tolto la possibilità ad altri di intervenire. Ecco perché, in questi giorni, insieme alle tante lettere di ringraziamento alle scuole che sono intervenute, abbiamo mandato anche qualche letteraccia”. Il professor Luigi Smaldone, docente a Fisica, è uno dei due responsabili all’orientamento della facoltà di Scienze. Lo affianca la collega Adriana Furia. Ha lavorato molto, per organizzare il ciclo di seminari con scuole svoltosi dal 6 al 10 novembre a Monte Sant’Angelo. I risultati? “Complessivamente buoni. Ciascuna sessione era organizzata con una breve presentazione dell’offerta didattica della facoltà e poi con due seminari a carattere divulgativo, di mezz’ora ciascuno. Uno di argomento tecnico-matematico-fisico, l’altro chimico–biologico–naturalistico. Complessivamente, abbiamo coinvolto cinquanta scuole”. Dal ciclo di incontri è emerso un problema: “l’università non è ancora in grado di dare risposte precise sul nuovo ordinamento agli studenti. Chi si iscrive il prossimo anno chiede cosa dovrà studiare e noi non siamo ancora in grado di dirglielo con precisione. A Scienze un paio di corsi di laurea (Scienze Naturali e Fisica) hanno già ben definito il percorso triennale; Scienze Geologiche è quasi pronta; gli altri sono un po’ più indietro. A costo di fare un po’ la parte del cattivo, nell’ultima riunione dei Corsi di Laurea, ho sollevato il problema. L’ho fatto perché le richieste degli studenti arrivano a me e ad Adriana Furia. Posso anche anticipare che a marzo la facoltà organizzerà un incontro con i responsabili delle scuole di Napoli e provincia, sempre a Monte Sant’Angelo. Cercheremo di dare quante più informazioni possibili e distribuiremo materiale divulgativo sulla riforma. Lo stanno preparando i neolaureati del Servizio Porta di Scienze ed alcuni degli studenti che lavorano con contratto part time. Forse prepareremo anche un CD da distribuire presso le scuole”.
Ma torniamo all’iniziativa svoltasi a novembre. Prosegue Smaldone: “non tutte le scuole invitate hanno risposto. Però mi ha fatto piacere che siano venuti, autonomamente, anche alcuni studenti da quelle scuole che avevano lasciato cadere il nostro invito. Hanno capito meglio dei loro direttori e presidi l’importanza dell’iniziativa. Ho firmato personalmente e con vero piacere la giustifica da esibire al ritorno in classe”.
Nell’ottica di un rapporto più stretto con la scuola, Scienze partecipa inoltre in maniera massiccia al progetto IUS. Consiste in una serie di seminari scientifici, calibrati in maniera da risultare comprensibili agli studenti delle scuole superiori, tenuti da docenti universitari. “Il 90% di questi seminari sono tenuti da professori di Scienze – spiega il professor Smaldone- Sono quasi 120 i titoli di seminari. Alcuni si stanno già svolgendo. Per la facoltà è un impegno pesante, ma lo affrontiamo forti anche di alcune precedenti esperienze positive, sia pure su scala più limitata. A Fisica, con un gruppo di colleghi di buona volontà, in passato abbiamo tenuto una settantina di seminari all’anno, presso le scuole”. Il senso di tutte queste iniziative? “Avere gente motivata. Lo studente di scuola una idea di chi sia l’ingegnere od il medico o l’avvocato ce l’ha. Gli è più difficile capire chi sia il laureato in Scienze”.
Ma torniamo all’iniziativa svoltasi a novembre. Prosegue Smaldone: “non tutte le scuole invitate hanno risposto. Però mi ha fatto piacere che siano venuti, autonomamente, anche alcuni studenti da quelle scuole che avevano lasciato cadere il nostro invito. Hanno capito meglio dei loro direttori e presidi l’importanza dell’iniziativa. Ho firmato personalmente e con vero piacere la giustifica da esibire al ritorno in classe”.
Nell’ottica di un rapporto più stretto con la scuola, Scienze partecipa inoltre in maniera massiccia al progetto IUS. Consiste in una serie di seminari scientifici, calibrati in maniera da risultare comprensibili agli studenti delle scuole superiori, tenuti da docenti universitari. “Il 90% di questi seminari sono tenuti da professori di Scienze – spiega il professor Smaldone- Sono quasi 120 i titoli di seminari. Alcuni si stanno già svolgendo. Per la facoltà è un impegno pesante, ma lo affrontiamo forti anche di alcune precedenti esperienze positive, sia pure su scala più limitata. A Fisica, con un gruppo di colleghi di buona volontà, in passato abbiamo tenuto una settantina di seminari all’anno, presso le scuole”. Il senso di tutte queste iniziative? “Avere gente motivata. Lo studente di scuola una idea di chi sia l’ingegnere od il medico o l’avvocato ce l’ha. Gli è più difficile capire chi sia il laureato in Scienze”.