Sono in distribuzione, tra gli studenti frequentanti della Federico II, i questionari di valutazione della didattica per l’anno accademico 2000/2001. Saranno poco meno di 50.000 gli studenti coinvolti; i corsi monitorati quest’anno, su segnalazione delle facoltà, saranno un terzo di quelli attivati dalla Federico II. “La dimensione dell’ateneo non ci consente di sottoporre a valutazione tutti i corsi contemporaneamente”, spiega il prof. Claudio Baccarani, docente di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Verona e presidente del Nucleo di Valutazione dell’ateneo fredericiano. Nell’arco di un triennio, il Nucleo di Valutazione conta comunque di passare al setaccio tutti i corsi attivati presso le facoltà dell’ateneo.
Quest’anno l’iniziativa parte con una novità: “i singoli docenti potranno essere informati in tempo breve dell’esito del questionario”, spiega il prof. Lorenzo Mangoni, docente a Scienze. “In questo modo potranno tenere conto delle indicazioni che emergeranno dalle risposte sin dal corso dell’anno seguente, ammesso che lo ritengano utile”. Un aspetto sul quale si sofferma anche il prof. Lucio Nitsch. “La valutazione è prevista per legge e va avanti già da qualche anno, ma la possibilità di comunicarne i risultati al docente in tempi brevi costituisce una svolta -sottolinea il docente-. Per realizzarla, abbiamo anche ampliato ed irrobustito la piattaforma organizzativa che rende possibile la valutazione”. Insieme a Baccarani, Mangoni e Nitsch, fanno parte del Nucleo la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento di Sociologia, l’ing. Tito Conti, esperto di valutazione di qualità, la dott.ssa Ines Fabbro, direttrice amministrativa dell’Università di Bologna, il dott. Giancarlo Vecchi, ricercatore presso l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano.
Ogni questionario consta di cinque sezioni. Nella prima si chiede di indicare la facoltà, il corso di laurea o di diploma, l’insegnamento, se è un corso monodisciplinare od integrato. La sezione B rileva i dati dello studente: sesso, età, residenza, posizione lavorativa (non lavoratore, saltuario, part time, a tempo pieno), anno di corso, numero di esami superati, numero di corsi frequentati.
La terza sezione sonda il livello di soddisfazione rispetto alle attrezzature ed alla logistica che l’ateneo offre allo studente. Quattro le domande. Nelle aule dove si segue si sente e si trova posto? La localizzazione delle aule è soddisfacente? I locali per le esperienze pratiche (esercitazioni, progetti, laboratori etc.) sono adeguati? Le eventuali attrezzature necessarie per le esperienze pratiche (documentazione, mezzi informatici, tavoli da disegno, strumenti, attrezzature di laboratorio etc sono adeguati?
La sezione più estesa è quella dedicata all’organizzazione didattica. Ventuno le domande che ne fanno parte. La prima è questa: il carico di lavoro richiesto da questo insegnamento è accettabile? Agli studenti si chiede anche di segnalare la puntualità a lezione, il rispetto del calendario di esami, l’utilità dei seminari e delle esercitazioni.
Tredici le domande della sezione dei questionari dedicata alla valutazione del docente. Eccone alcune: Espone gli argomenti in modo chiaro? Stimola l’interesse? E’ regolarmente presente a lezione? Rispetta la durata programmata delle lezioni? E’ reperibile durante l’orario di ricevimento?
Infine, in uno spazio bianco, si chiede allo studente di esprimere eventuali suggerimenti, proposte e valutazioni qualitative sull’attività didattica, che saranno inviate al docente del corso.
La ridefinizione dei questionari e la tempestiva comunicazione dei risultati ai docenti si spera possano ovviare a due gravi inconvenienti lamentati negli anni passati: la scarsa circolazione dell’esito della valutazione ed il loro mancato utilizzo ai fini del miglioramento della didattica. (F.G.)
Quest’anno l’iniziativa parte con una novità: “i singoli docenti potranno essere informati in tempo breve dell’esito del questionario”, spiega il prof. Lorenzo Mangoni, docente a Scienze. “In questo modo potranno tenere conto delle indicazioni che emergeranno dalle risposte sin dal corso dell’anno seguente, ammesso che lo ritengano utile”. Un aspetto sul quale si sofferma anche il prof. Lucio Nitsch. “La valutazione è prevista per legge e va avanti già da qualche anno, ma la possibilità di comunicarne i risultati al docente in tempi brevi costituisce una svolta -sottolinea il docente-. Per realizzarla, abbiamo anche ampliato ed irrobustito la piattaforma organizzativa che rende possibile la valutazione”. Insieme a Baccarani, Mangoni e Nitsch, fanno parte del Nucleo la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento di Sociologia, l’ing. Tito Conti, esperto di valutazione di qualità, la dott.ssa Ines Fabbro, direttrice amministrativa dell’Università di Bologna, il dott. Giancarlo Vecchi, ricercatore presso l’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano.
Ogni questionario consta di cinque sezioni. Nella prima si chiede di indicare la facoltà, il corso di laurea o di diploma, l’insegnamento, se è un corso monodisciplinare od integrato. La sezione B rileva i dati dello studente: sesso, età, residenza, posizione lavorativa (non lavoratore, saltuario, part time, a tempo pieno), anno di corso, numero di esami superati, numero di corsi frequentati.
La terza sezione sonda il livello di soddisfazione rispetto alle attrezzature ed alla logistica che l’ateneo offre allo studente. Quattro le domande. Nelle aule dove si segue si sente e si trova posto? La localizzazione delle aule è soddisfacente? I locali per le esperienze pratiche (esercitazioni, progetti, laboratori etc.) sono adeguati? Le eventuali attrezzature necessarie per le esperienze pratiche (documentazione, mezzi informatici, tavoli da disegno, strumenti, attrezzature di laboratorio etc sono adeguati?
La sezione più estesa è quella dedicata all’organizzazione didattica. Ventuno le domande che ne fanno parte. La prima è questa: il carico di lavoro richiesto da questo insegnamento è accettabile? Agli studenti si chiede anche di segnalare la puntualità a lezione, il rispetto del calendario di esami, l’utilità dei seminari e delle esercitazioni.
Tredici le domande della sezione dei questionari dedicata alla valutazione del docente. Eccone alcune: Espone gli argomenti in modo chiaro? Stimola l’interesse? E’ regolarmente presente a lezione? Rispetta la durata programmata delle lezioni? E’ reperibile durante l’orario di ricevimento?
Infine, in uno spazio bianco, si chiede allo studente di esprimere eventuali suggerimenti, proposte e valutazioni qualitative sull’attività didattica, che saranno inviate al docente del corso.
La ridefinizione dei questionari e la tempestiva comunicazione dei risultati ai docenti si spera possano ovviare a due gravi inconvenienti lamentati negli anni passati: la scarsa circolazione dell’esito della valutazione ed il loro mancato utilizzo ai fini del miglioramento della didattica. (F.G.)