Scienze dovrebbe andare alle urne prima dell’estate, per la scelta del Preside. Giugno o più probabilmente inizio luglio. “Ho programmato di incontrare entro questa settimana il Preside uscente Roberto Pettorino”, dice ad Ateneapoli il 19 maggio il prof. Paolo Gasparini, Decano della Facoltà che dovrà indire le elezioni. “Mi muoverò rapidamente”, aggiunge, “e se non emergeranno controindicazioni propenderei per fare presto”. Prima dell’estate, dunque. Tanto più, aggiunge il Decano, “che settembre non è un buon mese per convocare i comizi elettorali. Molti colleghi sono fuori Napoli per convegni. Se non si voterà entro luglio, slitterebbe tutto ad ottobre”.
La data, al momento, sembra l’unico elemento di incertezza sulle elezioni che dovrebbero riconfermare per il secondo mandato triennale Roberto Pettorino, sessantaquattrenne docente di Fisica. Il Preside uscente, sia pure in via informale, ha già manifestato la disponibilità a ricandidarsi. Non ci sono, al momento, altri nomi e in Facoltà vige ormai da anni una sorta di regola non scritta per cui si rinnova il primo mandato.
“Se venisse fuori qualche nome altenativo”, si spinge a dire un docente di lungo corso, che chiede di non essere citato, “sarebbe un atto di pazzia inconsulta, in questo particolare frangente”. Propende per una soluzione all’insegna della continuità Luciano Gaudio, che insegna Genetica: ”Pettorino sta gestendo uno dei momenti più difficili che la Facoltà abbia mai vissuto in tutta la sua storia. Ha condotto in porto operazioni importanti e destinate a creare lacerazioni. Mi riferisco alla chiusura di alcuni corsi di studio e all’applicazione, in altri, del numero programmato degli accessi per le matricole”.
Alberto Di Donato, che è stato Preside della Facoltà alcuni anni fa, esprime considerazioni analoghe: ”Penso che sia naturale offrire ad una persona il tempo necessario a portare avanti il programma e ritengo che questo tempo non possa coincidere certo con un solo mandato”. Aggiunge: “Se Pettorino si ricandida, di questi tempi, lo si può solo ringraziare”.
La prof.ssa Adriana Furia, a sua volta: ”Serve una soluzione di continuità e l’esperienza di chi ha alle spalle già un mandato, per gestire il passaggio epocale che sta per vivere l’Università. Mi riferisco, in particolare, alla trasformazione delle facoltà in Scuole”.
Riguardo ai tempi , la docente concorda con il Decano Gasparini: ”Meglio andare presto alle urne, direi prima dell’estate. Soprattutto se, come pare, non ci saranno candidature diverse da quella del Preside uscente”.
L’appuntamento elettorale appassiona però ben poco Franco Ortolani, il Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio. La sua è una voce in controtendenza: “I Presidi sono ridotti ormai da tempo a burocrati che trascorrono la metà del proprio tempo tra carte e pratiche varie. Le questioni centrali, la riduzione drastica dei finanziamenti da parte dello Stato, la sempre minore capacità delle Università di interagire col territorio per migliorarlo, passano del tutto al di sopra delle presidenze. Insomma, che io sappia, il collega Pettorino si ricandiderà e non ci sono altri nomi, tuttavia temo che né lui né altri potranno imprimere a Scienze il colpo d’ala che sarebbe indispensabile”.
La data, al momento, sembra l’unico elemento di incertezza sulle elezioni che dovrebbero riconfermare per il secondo mandato triennale Roberto Pettorino, sessantaquattrenne docente di Fisica. Il Preside uscente, sia pure in via informale, ha già manifestato la disponibilità a ricandidarsi. Non ci sono, al momento, altri nomi e in Facoltà vige ormai da anni una sorta di regola non scritta per cui si rinnova il primo mandato.
“Se venisse fuori qualche nome altenativo”, si spinge a dire un docente di lungo corso, che chiede di non essere citato, “sarebbe un atto di pazzia inconsulta, in questo particolare frangente”. Propende per una soluzione all’insegna della continuità Luciano Gaudio, che insegna Genetica: ”Pettorino sta gestendo uno dei momenti più difficili che la Facoltà abbia mai vissuto in tutta la sua storia. Ha condotto in porto operazioni importanti e destinate a creare lacerazioni. Mi riferisco alla chiusura di alcuni corsi di studio e all’applicazione, in altri, del numero programmato degli accessi per le matricole”.
Alberto Di Donato, che è stato Preside della Facoltà alcuni anni fa, esprime considerazioni analoghe: ”Penso che sia naturale offrire ad una persona il tempo necessario a portare avanti il programma e ritengo che questo tempo non possa coincidere certo con un solo mandato”. Aggiunge: “Se Pettorino si ricandida, di questi tempi, lo si può solo ringraziare”.
La prof.ssa Adriana Furia, a sua volta: ”Serve una soluzione di continuità e l’esperienza di chi ha alle spalle già un mandato, per gestire il passaggio epocale che sta per vivere l’Università. Mi riferisco, in particolare, alla trasformazione delle facoltà in Scuole”.
Riguardo ai tempi , la docente concorda con il Decano Gasparini: ”Meglio andare presto alle urne, direi prima dell’estate. Soprattutto se, come pare, non ci saranno candidature diverse da quella del Preside uscente”.
L’appuntamento elettorale appassiona però ben poco Franco Ortolani, il Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio. La sua è una voce in controtendenza: “I Presidi sono ridotti ormai da tempo a burocrati che trascorrono la metà del proprio tempo tra carte e pratiche varie. Le questioni centrali, la riduzione drastica dei finanziamenti da parte dello Stato, la sempre minore capacità delle Università di interagire col territorio per migliorarlo, passano del tutto al di sopra delle presidenze. Insomma, che io sappia, il collega Pettorino si ricandiderà e non ci sono altri nomi, tuttavia temo che né lui né altri potranno imprimere a Scienze il colpo d’ala che sarebbe indispensabile”.