Ad Economia Aziendale la palma di esame impossibile

Sessione di esami a Scienze Politiche. Stavolta lo sbarramento è la prova di Economia Aziendale. È l’esame del prof. Roberto Tizzano a terrorizzare gli studenti che hanno per la Triennale il percorso in Scienze politiche dell’amministrazione e dell’organizzazione. La prova vale 9 crediti ed è sia scritta che orale. È talmente nota per la sua difficoltà che, nel Dipartimento, la sua fama la precede. “Per fortuna io non devo sostenere questo esame, ma so che non è facile da superare”, dice Roberta. Le correzioni avvengono in giornata e, una volta terminate, i candidati affrontano l’orale. “Stavolta abbiamo avuto anche un problema con l’orario – afferma Stefano, che per la terza volta non ha superato l’esame – perché lo scritto è iniziato alle 14.30, quindi abbiamo finito tardi e la stanchezza si è fatta sentire”. “È la terza volta che provo questo esame – racconta Arianna Darienzo, prossima alla laurea – il programma non è molto vasto, tratta di contabilità e bilancio di un’azienda e approfondisce soprattutto le scritture di partita doppia. Abbiamo sostenuto esami più articolati ma forse è anche il docente ad essere troppo severo”. Fortuna, collega di Arianna, azzarda un’ipotesi: “Forse il problema sta nella provenienza accademica del docente. Il prof. Tizzano insegna anche ad Economia e probabilmente non si rende conto che per noi di Scienze Politiche l’impostazione dell’esame dovrebbe essere diversa”. Le due studentesse sono preoccupate per la loro media. “Questo è uno di quegli esami per cui devi impegnarti molto anche solo per avere 18 – affermano – per noi che siamo sempre state attente ai voti è difficile accettarlo”. Molto spesso sono anche le “voci di corridoio” a spaventare chi deve sostenere la prova. “Agli appelli ci sono sempre molti prenotati, ma pochi presenti – dichiara Alfredo – La volta scorsa eravamo al massimo 15”. Alfredo ha sostenuto l’esame già cinque volte. “Io credo che sia anche un problema relativo al testo. Gli esercizi non preparano a quello che poi è lo scritto”. Durante il corso, l’associazione Viviunina ha organizzato dei gruppi di studio seguiti da un laureato in Economia per far fronte al problema.
Non tutte le prove, però, sono così complicate da superare. Tra i docenti più quotati di questa sessione c’è la prof.ssa Simonetta Izzo. “È davvero molto gentile, e seguire il suo corso è stato molto utile”, afferma Valeria Stavola, iscritta alla Triennale in Scienze Politiche. Valeria, con la docente, ha sostenuto l’esame da 9 crediti di Organizzazione internazionale ed è riuscita a portare a casa un bel 28. La stessa prova l’ha sostenuta brillantemente anche Francesca da non corsista. “Sicuramente si può studiare a casa – dice – ma mi hanno riferito che le lezioni sono state molto interessanti. Lei non fa differenze ma i corsisti sono, ovviamente, agevolati perché acquisiscono prima i concetti. Eppure la materia non è tra le più semplici, è un esame di diritto e si devono memorizzare diverse nozioni. Inoltre, il programma è lungo: sono due libri, più di 400 pagine, però in 15 giorni si riesce a studiare perché è molto interessante. Io studio Relazioni internazionali, non lo avevo come obbligatorio ma l’ho inserito tra gli esami a scelta”. La prof.ssa Izzo insegna anche Organizzazione delle Nazioni Unite al Corso di Laurea Magistrale in Relazioni internazionali e Analisi dello sviluppo e anche i suoi studenti più grandi si dicono soddisfatti. “Ci ha proposto un buon programma e lei è molto brava, non può non andare bene”, afferma Francesca. “Io sono stata bocciata – racconta invece Angela – ma la maggior parte della colpa è stata mia che non ho nemmeno seguito. Il programma è complesso ed essere presenti alle lezioni aiuta molto”. Nella stessa aula, si tengono, intanto, anche gli esami della prof.ssa Maria Elisabetta de Franciscis in Diritto pubblico e comparato americano, per gli iscritti al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche dell’Europa e strategie di Sviluppo. “Il programma è lungo – dichiara Francesca Spizzuoco – ma i corsisti sono agevolati. Durante le lezioni la prof.ssa de Franciscis ha organizzato un seminario sulla Lettonia, invitando anche una docente lettone, quindi noi portiamo una parte di approfondimento sul Paese baltico. In tutto abbiamo dovuto studiare tre libri mentre i non corsisti sette”. Secondo Francesca, la difficoltà di questo esame sta proprio nello studio dei testi. “Abbiamo dovuto studiare l’America, il Canada e il Regno Unito. Proprio su quest’ultimo, la parte dedicata al contesto storico era troppo ampia e non l’ho apprezzata”. Diverso è stato per Mattia: “Io ho dovuto studiare tutti e sette i libri e, nonostante non li abbia trovati particolarmente complessi, ci ho impiegato molto tempo. Seguire, insomma, fa la differenza”. 
Marilena Passaretti
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