Agraria studia la composizione della platea studentesca e prevede l’attivazione di due nuovi Corsi di Laurea

La maggior parte degli studenti che si immatricolano al Dipartimento di Agraria proviene da licei scientifici, ad eccezione degli iscritti al Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dove un buon 30% ha studiato all’Istituto Agrario. È quanto emerge da un questionario conoscitivo, strumento utilizzato per favorire l’adattamento all’ambiente universitario, ad un campione di 367 nuovi iscritti. “Rimaniamo sullo stesso target e sugli stessi risultati dello scorso anno”, commenta il prof. Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento. I tempi e i mezzi usati per recarsi a lezione, le motivazioni che hanno spinto verso il Corso di Laurea: le altre domande poste ai ragazzi. “I dati – spiega Lorito – vengono trasferiti ai Coordinatori dei Corsi di Laurea, in modo che questi abbiano delle indicazioni sulla platea dei nuovi iscritti e possano regolare il loro approccio e le strategie di inserimento. Il questionario, infatti,
è pensato soprattutto per favorire gli immatricolandi. Conoscere la loro provenienza scolastica ci permette di modulare la didattica: ad esempio, se ci sono molti ragazzi del liceo scientifico, sappiamo che possiamo partire già da certe basi di matematica o fisica. Così come la provenienza geografica ci aiuta ad organizzare il calendario delle lezioni: prima la didattica era concentrata su 3 giorni, mattina e pomeriggio; adesso si svolge su 5 giorni solo
la mattina, questa ci è sembrata la soluzione migliore, considerato che non ci sono molti pendolari. Ogni anno apportiamo delle modifiche all’orario delle lezioni, anche in collaborazione con i rappresentanti degli studenti, per venire incontro alle esigenze dei ragazzi”. Un dato che emerge relativamente all’orientamento in entrata: solo una piccola percentuale, inferiore al 10%, ha scelto il Corso di Studi grazie a visite o giornate di orientamento. “Abbiamo ridotto di molto gli incontri nelle scuole superiori, concentrando tutta la nostra attività di orientamento durante la Settimana dell’Accoglienza, ma evidentemente questo non è sufficiente. Abbiamo considerato di dover stringere contatti ed intervenire in maniera più mirata almeno nei licei maggiori”, ammette il prof. Lorito, il quale,
però, sottolinea che i numeri del Dipartimento sono già così alti da vivere il problema di un “eccesso di attrattività. Quest’anno abbiamo avuto 930 ragazzi ai test di ingresso, per un totale di circa 6000 iscritti nei vari Corsi Triennali e Specialistici. Da qui la necessità dei test che fungono da filtro, dei questionari per migliorare l’efficienza e del nuovo Piano Triennale per la didattica che prevede l’attivazione di due nuovi Corsi di Laurea”.
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