Agricoltura sostenibile, un giovane laureato federiciano conquista Bayer con i “frutti brutti”

Un federiciano sul podio dello Youth Ag Summit, la conferenza mondiale che coinvolge giovani studiosi del settore agricolo ed è organizzata dall’azienda chimica Bayer per incrementare le conoscenze su agricoltura e alimentazione. Si chiama Maurizio Chiurazzi. Tra nome e cognome c’è Junior, necessario per distinguerlo dall’omonimo papà, “i miei avevano pensato solo a nomi femminili. Così, quando sono nato, mi hanno chiamato come papà”. Ha 22 anni, una Laurea Triennale in Tecnologie Agrarie  conseguita con lode dopo aver discusso una tesi in genetica agraria con il professor Domenico Carputo. Da lui è stato messo al corrente del progetto: “mi ha subito colpito. Per scrivere il saggio, che ho consegnato quasi al limite della deadline, ho sfruttato il tempo intercorso tra la laurea e il Master in Olanda (equivalente alla Magistrale di due anni italiana)”. Attualmente Maurizio vive nella terra dei tulipani, dove frequenta il Master in Plant sciences presso la Wageningen University & Research: “la migliore in campo agrario. I professori durante la Triennale ne parlavano spesso. Mi ha incuriosito e, già dal secondo anno, è diventata il mio obiettivo”. C’è molto della Triennale pure nell’elaborato presentato a Bayer, incentrato sulla sostenibilità in agricoltura: “mi sono basato molto sugli insegnamenti della Federico II. Gli esempi che ho riportato citavano visite ad aziende”. Ne ricorda una in particolare, presso l’azienda casearia Vannulo, dove a colpirlo è stato il sistema di irrigazione dei campi: “sfruttavano l’acqua derivante dai reflui provenienti dagli animali. Un sistema di pompe consentiva di separare la fase liquida da quella solida, sfruttando quest’ultima come concime e l’altra per i campi”. Il progetto gli ha permesso di staccare il biglietto per Bruxelles, sede della conferenza che quest’anno per la prima volta è arrivata in Europa. Maurizio si è ritrovato lì con circa cento colleghi provenienti da ogni parte del mondo, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ospitati da Bayer per discutere su come alimentare in modo sostenibile una popolazione in crescita: “siamo stati suddivisi in gruppi. Il mio, composto da una decina di persone, si è occupato del food waste”. L’obiettivo era stimolare un cambiamento culturale nella popolazione, affinché accogliesse i “frutti brutti”, ovvero quei prodotti “che restano invenduti perché non rispettano determinati canoni estetici. Pensiamo a carote, melanzane o zucchine che presentano malformazioni o non sono di una determinata taglia. Gli agricoltori le buttano perché i supermercati non le comprano. In molti casi vengono venduti ad aziende che producono derivati come succhi di frutta e marmellate”. A un’assemblea di circa duecento persone, Maurizio, portavoce del suo gruppo, ha presentato Imperfect picks, il progetto che mira alla sensibilizzazione dei più piccoli al tema, perché “i bambini sono la base della società e possono influenzare anche i genitori”. Per farlo, il gruppo multietnico ha pensato a presentazioni nelle scuole, contest fotografici con bambini che devono immortalarsi con i frutti brutti e stand nei supermercati, per coinvolgere anche i più grandi. Tra le idee, anche la creazione di un cartone animato: “una ragazza del gruppo, proveniente dalla Turchia, ha elaborato i disegni che pensiamo di sfruttare per questo”. Imperfect picks ha conquistato il terzo posto, vedendosi riconoscere da Bayer un contributo di tremila euro. Sta al gruppo di lavoro decidere come sfruttare la somma: “ci sentiamo tutti i giorni attraverso WhatsApp e Skype per capire come continuare il progetto. A Bayer bisogna presentare un programma dettagliato con la divisione specifica dei compiti”. Insomma, c’è ancora da lavorare, con rinnovato entusiasmo: “l’esperienza con Bayer è stata breve, ma intensa. È stata per me una fonte di entusiasmo e di ispirazione. Mi sento molto più motivato anche nello studio di tutti i giorni. Invito i miei colleghi a partecipare alle selezioni per il prossimo Summit che si terrà in Brasile nel 2019”. 
Ciro Baldini
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