Alla Seconda Università il 15 giugno si eleggono i Direttori dei 19 Dipartimenti

Alla Seconda Università, dopo il rinvio delle consultazioni per la nomina dei direttori dei nuovi Dipartimenti (erano state programmate per il 15 maggio) a due giorni dall’inizio delle operazioni di voto, viene riattivata la procedura elettorale. Si voterà il 15 giugno, a partire dalle ore 9, per la designazione di 19 direttori (9 solo quelli dell’area medica). Risultano diversi i Dipartimenti nati dalla fusione di strutture numericamente inferiori e, fatta eccezione per Ingegneria, ovunque si presenta un unico candidato (il riferimento è alle candidature presentate ufficialmente). Tutti i docenti sono accomunati dalla medesima positiva opinione su quella che sarà la nuova organizzazione universitaria. Alla direzione del Dipartimento di Psicologia, da sempre l’unico della Facoltà visto il numero esiguo di docenti (quaranta in tutto), si candida il prof. Dario Grossi, napoletano, 62 anni, laureato in Medicina e Chirurgia, specialista in Neurologia e Psichiatria e docente di Neuropsicologia alla Sun dal 2001. “Il nuovo Dipartimento cambierà connotazione: si occuperà sia della ricerca che degli aspetti relativi alla didattica, – afferma Grossi – quindi è fondamentale una buona collaborazione tra colleghi, evitando anche spostamenti eccessivi sui corsi. I docenti sono giovani e attivi, anzi temo di essere il più anziano, e hanno tutto l’interesse a produrre bene oltre che la necessità, tenuto conto che saremo valutati in base alla produttività scientifica”. Tra gli obiettivi di Grossi: “mantenere lo status quo per quanto riguarda la didattica – un Corso di Laurea Triennale e tre Magistrali, ponendo la massima attenzione al rispetto dei requisiti per l’accreditamento per la qualità”. Relativamente ai Corsi di Laurea, il cui numero programmato non subirà cambiamenti il prossimo anno, se non “forse un leggero aumento esclusivamente per la Magistrale in Psicologia dei processi cognitivi”, “sarà necessario attivare un coordinamento delle attività svolte”, ma “siamo pronti. Dobbiamo solo partire, al più presto, con l’applicazione dei criteri imposti dalla legge. Sono convinto che riusciremo ad organizzarci bene, bisogna liberare energie e trasformarle in forza propulsiva”. Il lavoro sarà basato sui criteri di valutazione, ritenuti, per certi versi, opprimenti. “E’ una questione di cultura, certe qualità si assorbono col tempo. Bisognerà giungere all’Università pensando di fare lezione, stimolare gli studenti e produrre. Non dimentichiamoci che siamo una rete, in cui una singola smagliatura blocca tutto”. E’ vero anche che alcuni indici sono molti discutibili, come quelli bibliometrici. “Non è affatto detto che una persona poco citata non abbia fatto un buon lavoro – conclude Grossi – Dunque, valutiamo i lavori, non solo gli indici!”. 
Una Scuola e 9 
Dipartimenti 
per l’area medica
I numerosi settori scientifico-disciplinari dell’area medica afferiranno a nove Dipartimenti, due dei quali sono il risultato dell’aggregazione di più settori (Dipartimento di Pediatria e Scienze ginecologiche, Ostetriche e della riproduzione e il Dipartimento di Discipline odontostomatologiche, ortodontiche e chirurgiche, di Oftalmologia, Patologia della testa e del collo, del cavo orale e della comunicazione audio verbale e Scienze ortopediche, traumatologiche, riabilitative e plastico-ricostruttive) e, probabilmente, cambieranno denominazione; i rimanenti sono quelli storici. Il prof. Silvestro Canonico ha presentato la propria candidatura per la direzione del Dipartimento di Gerontologia, Geriatria e Malattie del Metabolismo. “Il primo passo sarà quello di pensare ad una nuova denominazione che comprenda tutte le anime del Dipartimento”, afferma il docente, chirurgo, Direttore uscente al suo secondo mandato, fiducioso nella nuova struttura che, dice, “rappresenterà un modo più moderno di funzionamento della Facoltà di Medicina, più vicina alle organizzazioni di tipo internazionale dei Paesi occidentali”. Rispetto alla gestione della didattica, ricordiamo che Medicina, insieme ad Ingegneria, sta pensando ad una struttura di coordinamento (l’ex Facoltà che, probabilmente, diventerà una Scuola) con il compito di organizzare l’attività dei Dipartimenti. “Bisognerà formare quanto prima una parte del personale amministrativo sugli incarichi relativi alla didattica – afferma Canonico – A tal proposito, l’Ateneo sta già pensando a corsi specifici e, nell’ambito della giunta del Dipartimento, identificherò uno o due docenti che seguano più direttamente questi aspetti in collegamento con la Scuola di Medicina”. L’attuale Preside prof. Giuseppe Paolisso afferisce proprio a questo Dipartimento, “quindi il rapporto sarà costante”. La Commissione paritetica docenti-studenti, a cui la legge Gelmini conferisce il giusto peso, “dovrà affrontare le problematiche di ordine pratico, attivando una buona collaborazione”. Tenuto conto, poi, delle difficoltà economiche in cui grava l’Università, “dovremo sviluppare forme di attrazione delle risorse (fondi europei, nazionali, regionali), rendere pubblica la nostra produttività scientifica e farci conoscere. Un’idea potrebbe essere quella di creare un sito web specifico del Dipartimento continuamente aggiornato, con l’inserimento anche di corsi post-lauream per via telematica”. Il rapporto con la parte assistenziale non sarà semplice, laddove manca una sede unitaria e stabile per l’azienda ospedaliera. “Sono ripresi i lavori al Policlinico di Caserta, dopo due anni di fermo. Ora possiamo riprendere a sperare, certo è che l’assenza di una sede unitaria condiziona la parte scientifica”. Tutti i candidati dell’area medica sono concordi sullo sviluppo dell’attività assistenziale. “I nuovi Dipartimenti prescindono dallo sviluppo di un’assistenza fatta nei luoghi e nei modi giusti, – dice chiaramente il prof. Alfonso Barbarisi, candidato al Dipartimento di Scienze anestesiologiche, chirurgiche e dell’emergenza, docente di Chirurgia generale, delegato del Rettore all’Internazionalizzazione, nonché Presidente della Società Italiana Tumori – non possiamo perdere un’occasione di sviluppo a causa della carenza di strutture e di una Ztl che paralizza il centro storico”. Secondo Barbarisi, “con i nuovi Dipartimenti, la Gelmini ha centrato un giusto goal, perché in una Facoltà quale quella di Medicina, con più di trecento elementi, la comunicazione con le strutture periferiche risulta difficile. Avevamo sempre discusso sul potenziamento del ruolo dei Dipartimenti, ora è arrivato il momento di mettere in pratica le nostre idee”. Due i punti fondamentali su cui si baserà il nuovo Dipartimento, secondo Barbarisi: l’internazionalizzazione e la funzione assistenziale. “La nuova organizzazione sarà un forte stimolo alla ricerca e all’internazionalizzazione. La ricerca diventerà transnazionale, tenuto conto anche della spinta verso questa direzione da parte del Rettore prof. Francesco Rossi”. Allo stesso modo, la funzione assistenziale, “che oggi è in parte inesplicabile e poco espressa a causa delle problematiche strutturali, va sempre più valorizzata, trovando anche la maniera di porre le questioni diagnostiche e terapeutiche, che sono in clinica, a studiosi e ricercatori”. Al Dipartimento di Scienze cardio-toraciche e respiratorie, si candida il prof. Paolo Golino, attuale Presidente del Corso di Laurea in Medicina di Caserta e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardio-vascolare. “Il nostro Dipartimento – afferma Golino – ha un ruolo cruciale, in quanto si occupa di un aspetto della Medicina molto importante e ha la necessità di formare specialisti in maniera adeguata ai tempi. Con l’applicazione della legge 240, poi, diventerà un vero e proprio centro autonomo per la programmazione dei ruoli e della didattica”. Circa 2500 gli studenti che vi afferiranno. “Il futuro è nelle mani dei docenti che fanno parte del Dipartimento stesso – continua – dove, prima di tutto, va fatta una precisa programmazione dei ruoli, necessaria a stimolare l’attività di ricerca, per poi cominciare a farsi carico dell’organizzazione di tutta la parte assistenziale, avviando un discorso con le varie aziende sanitarie”. Secondo Golino ci sarà molto da lavorare. “Dobbiamo rimboccarci le maniche, non possiamo permetterci il lusso di avere i cosiddetti ‘dormienti’, perché pesano nella valutazione dell’Anvur (Agenzia di Valutazione per il Sistema Universitario). E’ necessario stimolare anche coloro che non sono stati molto attivi finora”. Anche secondo il prof. Gregorio Laino, attuale vice-Preside di Medicina e docente ad Odontoiatria, candidato alla direzione del Dipartimento aggregato di Discipline odontostomatologiche, ortodontiche e chirurgiche, di Oftalmologia, Patologia della testa e del collo, del cavo orale e della comunicazione audio verbale e scienze ortopediche, traumatologiche, riabilitative e plastico-ricostruttive, la trasformazione delle Facoltà in Dipartimenti sarà l’occasione per “far funzionare l’Università nel modo migliore. D’altra parte, abbiamo sempre detto che non funzionava”. Nato dall’aggregazione di più dottrine, il Dipartimento, al quale afferirà una popolazione di circa mille studenti, “è composto da dermatologi, oculisti, ortopedici, otorini che collaboreranno opportunamente in progetti comuni di ricerca sovrapponibile a più discipline”. La produzione scientifica “sarà il parametro di riferimento per l’attribuzione dei fondi”. Visto che la Facoltà sarà dismessa il prossimo settembre, secondo Laino, “il Dipartimento non sarà in funzione prima della fine dell’anno”. “Non sarà facile – conclude – anche perché è tutto da sperimentare”. 
Due candidati ad
Ingegneria
dell’Informazione
Ad Ingegneria si va verso la formazione di tre Dipartimenti: uno nato dall’aggregazione dei Dipartimenti dell’informazione e di Ingegneria aerospaziale e meccanica, per il quale hanno presentato la candidatura i proff. Luigi Zeni e Massimiliano Mattei; un altro di Ingegneria civile al quale si unirà parte del Dipartimento IdeAS (Industrial Design, Ambiente e Storia) della Facoltà di Architettura (una ventina di docenti); un altro ancora incentrato sulle materie fondanti dell’Ingegneria (Matematica e Fisica). “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, – afferma il prof. Mattei, ordinario di Meccanica del volo, alla Sun dal 2008 – abbiamo svolto la nostra attività alla luce del sole, discusso sui programmi e siamo pronti a confrontarci democraticamente nel vicendevole rispetto l’uno dell’altro”. Mattei, forte del buon lavoro svolto negli anni passati, si dice “molto fiducioso”. “Il Dipartimento farà sicuramente bene, è sempre stato tra i primi dell’Ateneo sia come produzione scientifica che come entità dei finanziamenti riconosciuti”. La candidatura del docente, nata dalla “voglia di mettere in campo forze giovani”, vuole essere il primo passo verso la valorizzazione del grande patrimonio culturale dell’area dell’informazione. “Sarà importante – secondo Mattei – sfruttare le mutue interazioni tra la ricerca e la didattica, allo scopo di mettere in piedi un’offerta formativa sempre più specializzata e attrattiva nei confronti degli studenti. Le attività future andranno pianificate in un piano di medio-lungo temine”. C’è, poi, la voglia di muoversi e interagire col territorio. “Il Dipartimento è inserito in un contesto regionale, dove è importante non creare duplicazioni tra i vari Atenei”, conclude. Secondo il prof. Zeni, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, alla Sun da circa quindici anni, “il nuovo Dipartimento, più ampio, potrà competere ancora meglio sia a livello nazionale che internazionale. Restano, per ora, le difficoltà di ordine pratico legate, per esempio, ai tanti progetti in corso, per cui tutti continueranno a far riferimento ai vecchi Dipartimenti”. Dopo l’elezione della Giunta, “la mia idea è quella di coinvolgere i docenti in progetti abbastanza ampi, al fine di stimolare la produttività scientifica (pubblicazioni e brevetti), parametro essenziale per l’attribuzione dei fondi ministeriali, e sfruttarne tutte le potenzialità”. D’altra parte, “il Dipartimento deve funzionare. Siamo in un sistema altamente competitivo”, conclude.
Sono previste eventuali seconde votazioni per il 21 giugno, terze per il 26 e quarte il 29.
Maddalena Esposito 
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