Alle urne gli studenti del Parthenope

L’Università Parthenope rinnova le rappresentanze studentesche in tutti i suoi organi. La chiamata alle urne è fissata per i giorni 23 e 24 marzo, rispettivamente dalle 9:00 alle 16:00 e dalle 9:00 alle 14:00. Il 23 si vota anche per eleggere, nell’ambito del Consiglio degli Studenti di Ateneo, 2 rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione dell’Adisu, Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. Quanto agli organi e agli organismi universitari, verranno eletti 4 rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, 2 in Senato Accademico, 9 nel Consiglio degli studenti, 2 nel Comitato per il potenziamento dell’attività sportiva universitaria. Ancora, sono da eleggere le rappresentanze studentesche nei Consigli di Facoltà, Consigli di Coordinamento Didattico, Consigli di Dipartimento, secondo lo schema indicato nel decreto rettorale del 20 febbraio scorso, visionabile sul sito di Ateneo. Il termine entro il quale presentare le liste di candidati è il 9 marzo. 
Dall’UDU spazio
alle nuove leve
Tra le associazioni impegnate nella campagna elettorale, la parte da leone la fa sicuramente l’Udu (Unione degli Universitari), presente alla Parthenope ormai da diversi anni. Il presidente del Consiglio degli Studenti uscente, Alberto Corona, tra i fondatori dell’Udu Parthenope, ha sempre sostenuto che l’Unione degli Universitari non fa campagna elettorale, ma semplicemente lavora quotidianamente per gli studenti, e che in ciò sta la sua forza. Corona non si ricandida, così come altri esponenti dell’Udu eletti due anni fa in diversi organi. Si è deciso di lasciare spazio alle nuove leve, composte anche da ragazzi che militano da tempo e che si sono fatti le ossa lavorando fianco a fianco dei rappresentanti uscenti. Dunque, conosciamo più da vicino i candidati di punta delle elezioni 2009. 
Peppe Sbrescia. 23 anni, da poco iscritto alla Magistrale in Management e controllo, dall’anno scorso è coordinatore dell’Udu Parthenope. Candidato al Senato Accademico con Maria Antonietta Aquino e Antonio Angelino, ha come punto di riferimento il programma stilato dall’Udu confrontandosi con gli studenti. Un programma che è anche un bilancio dell’attività di rappresentanza portata avanti fino ad oggi, e che passa per le tappe obbligate della vigilanza sull’aumento delle tasse universitarie; dell’approvazione dello Statuto dei Diritti degli Studenti, al quale si lavora da tre anni; della tutela delle esigenze dei fuori sede, attraverso la realizzazione di adeguati piani di edilizia residenziale; della piena realizzazione del diritto allo studio in generale. Sbrescia punta inoltre l’accento sulla qualità che deve sempre più contraddistinguere la formazione targata Parthenope. “Ci impegneremo molto sulla didattica. Non vogliamo esami che si superano velocemente senza che si sia appreso nulla, vogliamo esami che ci facciano imparare qualcosa. Ad Economia, con il passaggio dall’ordinamento Mussi a quello Zecchino, si è già molto avanti. Ora si deve procedere anche nelle altre Facoltà”. Il passaggio Mussi-Zecchino, però, qualche difficoltà agli studenti di Economia l’ha creata. “Ci stiamo lavorando. Si tratta di questioni da risolvere volta per volta. Ad esempio, adesso stiamo facendo una petizione per introdurre una nuova finestra d’esame per quei ragazzi, 3-400 persone in tutto, che hanno optato per Mussi e che a gennaio non hanno potuto sostenere esami perché non avevano ancora il nuovo numero di matricola”. Con lo sguardo proiettato al futuro, Peppe Sbrescia aggiunge che l’Udu si impegnerà anche per parare il colpo del prossimo trasferimento della Facoltà di Economia da via Acton a Monte di Dio. “Una novità bella e importante, ma come tutte le novità spaventa un po’. Se saremo rieletti negli organi accademici, dovremo lavorare al massimo per ridurre tutti gli eventuali disagi. L’obiettivo è di migliorare sempre”. 
Manlio Lomazzo. 24 anni, iscritto al secondo fuori corso del Corso in Management delle imprese turistiche, è candidato al CdA. Due anni fa è stato eletto al Consiglio di  coordinamento didattico aziendale ed è risultato primo dei non eletti al Consiglio degli Studenti. “L’Udu si definisce sindacato degli studenti perché è vicina ai loro problemi”, dice, “stiamo girando tutte le Facoltà per sondare il terreno, capire quali questioni vanno risolte. Lo facciamo da sempre. A via Acton ci sono due palazzi, uno dove si tengono le lezioni, l’altro dove si trovano gli uffici del rettore e dei presidi. Noi frequentiamo assiduamente il primo, le altre associazioni il secondo. Stare sempre in mezzo agli studenti è il punto a nostro favore, anche se chi non frequenta non riesce a rendersi conto di quanta fatica c’è anche dietro la più piccola conquista, come ad esempio l’appello straordinario ad aprile per gli studenti di Economia. Speriamo di riuscire a coinvolgere sempre più ragazzi…”. Lomazzo è originario di Avellino e ha particolarmente a cuore i problemi dei fuori sede. E’ l’ideatore di PUNTO F, un’associazione a loro dedicata che l’Udu sta per far partire. Si occuperà di supportare i fuori sede in ogni aspetto della loro quotidianità: affitti, sanità, mobilità, rapporti con gli esercizi commerciali. 
Peppe Barra. 24 anni, iscritto al primo anno del Corso di laurea Magistrale in Management e controllo, è consigliere uscente della Facoltà di Economia e candidato al CdA. Passa in rassegna i successi degli ultimi due anni per affermare che la politica studentesca dell’Udu parla per risultati. “L’eliminazione del salto dell’appello, l’eliminazione del test di ingresso alla specialistica, la vigilanza sull’applicazione della riforma Mussi, l’introduzione dell’appello straordinario di aprile sono tutti importanti risultati che abbiamo ottenuto per la Facoltà di Economia. Intendiamo operare secondo le nostre tradizionali linee guida per migliorare sempre di più la cura degli interessi degli studenti”.
Giuliano De Caprio. 21 anni, iscritto al secondo anno di Scienze Motorie, candidato al Consiglio degli Studenti. “Scienze Motorie aveva un rappresentante di Potenza (la sede distaccata, che dal prossimo anno sarà soppressa, ndr). Oggi c’è bisogno di un rappresentante sul territorio”. “Ci impegneremo su tutti i punti indicati nel nostro programma, cercando di coinvolgere anche gli studenti che non fanno parte di alcuna associazione, per percorrere insieme una strada che renda più vivibile la nostra università”. 
Facce nuove anche a Facciamo Università
L’associazione studentesca Facciamo Università è la più longeva della Parthenope, sulla breccia ormai da molti anni. Come l’Udu, mette in campo facce nuove. I consiglieri CdA uscenti Giuseppe Camerlingo, Michelangelo Messina e Antonio Cuocolo non saranno ricandidati. “In questi due anni non abbiamo mai smesso di ascoltare i problemi degli studenti”, dicono, “e siamo sempre stati in prima linea. Anche per queste elezioni la nostra associazione si farà promotrice di un movimento che vede sempre al centro i problemi degli studenti ma ancor più gli studenti stessi. Saremo presenti in tutte le Facoltà con tanti nuovi candidati, cercando di dare una continuità al lavoro svolto in passato dai fondatori dell’associazione”. Gianluca Bruno, Walter Savarese, Luca di Donna, Giuseppe Terracciano sono candidati di punta.
Gianluca Bruno. 22 anni, napoletano, gli mancano 5 esami alla laurea triennale in Ingegneria delle telecomunicazioni. Ha fatto una lunga gavetta all’interno di Facciamo Università, e alle passate elezioni è stato eletto nel Consiglio di coordinamento didattico in Ingegneria delle telecomunicazioni. Stavolta si propone al CdA. “L’obiettivo che mi si pone è di creare un continuum con i progetti effettuati dall’associazione di cui faccio parte, passati, presenti e futuri”. Le linee guida da seguire, per Gianluca Bruno, sono due. “La prima riguarda la mia Facoltà e in generale la sede del Centro direzionale, che deve essere maggiormente valorizzata nel mare magnum dell’Ateneo. Vorrei infatti sfruttare la mia posizione per continuare iniziative come il “Blogparthenope”, giornale universitario che ha come bacino d’utenza i ragazzi del Centro Direzionale, e per realizzare progetti già studiati nei minimi particolari, come alcuni workshop sull’ambiente e sulle tecnologie. La seconda linea guida si concentra su tutto l’Ateneo. Si devono sensibilizzare gli studenti di tutte le Facoltà perché comprendano che i Corsi di Laurea sono tanti, ma il nostro futuro è unico ed è proprio in questo luogo di formazione che ne dobbiamo gettare le basi tutti insieme”. A questo scopo Bruno vorrebbe organizzare dei grandi momenti di aggregazione, utili anche per guardare oltre il mondo accademico. “Penso ad eventi come l’Opportunity Job, un career day dedicato in maniera particolare agli studenti della Parthenope”. Il candidato al CdA prende molto seriamente l’impegno assunto. “Onorerò l’incarico che, spero, mi sarà affidato dai miei colleghi in maniera eguale e giudiziosa, portando a termine tutto ciò che mi sono prefissato”. 
Anche Luca di Donna è un candidato di Ingegneria particolarmente attento alle esigenze degli studenti del Centro direzionale. “C’è ancora molto da fare per rendere la nuova sede a misura di studente”, dice. Inoltre, precisa che “la nostra associazione è apolitica, non ha alcuna dipendenza da partiti o altre organizzazioni politiche”. 
Walter Savarese. 21 anni, iscritto al terzo di Scienze Motorie, candidato al Senato Accademico. Il suo principale obiettivo è di valorizzare la Facoltà di Scienze Motorie, unica in Campania ma purtroppo sofferente per la mancanza di una sede propria. “E’ di primaria importanza dare una sede stabile alla nostra Facoltà”, afferma, “nell’attesa, potremmo essere trasferiti a via Acton non appena la Facoltà di Economia troverà posto nel nuovo edificio a via Monte di Dio. Si devono risolvere le carenze nei servizi: mense, trasporti. Anche il sistema informatico di Scienze Motorie va migliorato, attualmente non è adeguato alla numerosità degli iscritti. Infine, dedicheremo attenzione ai ragazzi di Potenza. Anche se la sede distaccata sarà chiusa, loro devono poter concludere gli studi senza alcun intoppo”. 
Giuseppe Terracciano. E’ uno dei portavoce dell’associazione Res Nolana-Facciamo Università presente ormai da anni presso la sede di Nola. Studente di Giurisprudenza, dopo un’esperienza nel Consiglio degli Studenti si candida al CdA, mettendo ovviamente in primo piano i problemi degli studenti nolani. “Siamo una Facoltà che è arrivata a contare 5000 studenti, senza alcun tipo di servizio e in particolare senza una mensa. Ci ritroviamo ancora a dover sgomitare per trovare un posto a sedere in aula”. 
Mentre andiamo in stampa, anche il gruppo Tempi Nuovi-Confederazione sta lavorando alla preparazione di una lista, le cui candidature, però, sono ancora incerte.
Sara Pepe
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