È cominciata da un paio di settimane presso l’aula K, al piano terra dell’edificio di Piazzale Tecchio, la distribuzione alle matricole dei libretti e dei tesserini universitari. Una buona occasione per ascoltare le problematiche degli studenti, in vista delle fatiche delle sessioni d’esame, programmate fra giugno e ottobre. Marco e Davide, al primo anno di Ingegneria Informatica, sono impantanati con l’esame di Analisi I: “solo il 5 per cento del successo dipende dalla preparazione, il resto è fortuna. L’esito dell’esame è legato all’esercizio che ti capita, alla disponibilità dell’insegnante a lasciar consultare gli appunti e dal suo umore della giornata. Crediamo che adesso lo supereremo, perché siamo proprio arrabbiati”. “La difficoltà maggiore del primo anno è stata imparare a studiare più discipline contemporaneamente – racconta Matteo Barretta, studente di Ingegneria Meccanica – Ho tentato l’esame di Analisi I tre volte, alla fine ci sono riuscito. E’ stata una faticaccia, soprattutto perché scritto e orale sembrano appartenere a due mondi separati. Ho superato il primo semestre, portandomi solo il peso di Algebra Lineare e Geometria, ma se resta qualche esame in sospeso non ci si può fermare perché si rischia di buttare un anno ed il fuori corso, per gli studenti di Ingegneria, è sempre dietro l’angolo”. Il suo collega, Mariano Coppola, ha in sospeso dal semestre precedente solo il famigerato esame di Analisi. Ha, però, superato gli OFA e quindi è riuscito a stare al passo con le altre discipline. Ma è preoccupato per il prosieguo dell’anno: “Analisi è una disciplina talmente vasta che può capitare qualsiasi argomento e non è detto che si sia sempre in grado di affrontare i problemi di fronte ai quali si viene messi, anche se si è studiato tanto”. In maggiori difficoltà, invece, Salvatore De Gregorio, anche lui iscritto ad Ingegneria Meccanica, senza OFA e senza Analisi. Negli anni precedenti, avrebbe potuto ancora evitare di andare fuori corso. Ha superato Fisica che, però, da quest’anno, non potrà essergli ufficialmente registrato, senza le basi matematiche: “è una situazione davvero difficile”, commenta lo studente.
Mille pagine per
Chimica, esame
da pochi crediti
Chimica, esame
da pochi crediti
I tre ragazzi si comporteranno allo stesso modo con Chimica: “dal momento che si può sostenere anche solo lo scritto, accontentandosi di un voto massimo di 22, pensiamo di avvalerci di questa possibilità. Non ci piace la prospettiva di un voto basso ma, per come è impostato il corso, con diapositive prese da vari testi che trasformano una materia da pochi crediti in un esame da mille pagine, va bene così”.
“L’approccio con l’università è stato molto duro, soprattutto è stato molto difficile imparare a gestirsi autonomamente. Per fortuna, con il tempo, sono riuscito a tenere un buon passo e a sostenere tutti gli esami propedeutici”, racconta Andrea Sorbino, iscritto ad Ingegneria Navale. Nonostante i risultati soddisfacenti, la strada che porta verso le sessioni a cavallo dell’estate presentano ancora delle insidie, una su tutte in particolare: “Analisi Matematica II – dice d’un fiato e senza esitazione Benedetta D’Amato di Ingegneria Navale – rappresenta uno scoglio anche peggiore di Analisi I. In primo luogo, perché alcuni argomenti affrontati nel primo esame li avevamo già studiati a scuola. In secondo luogo, perché adesso i professori si aspettano molto di più da noi e ritengono che, a questo punto dell’anno, abbiamo ormai acquisito un metodo diverso. Almeno in parte questo è vero”.
Non manca qualche lamentela complessiva sulla Facoltà. “Ci saremmo aspettati di trovare una migliore organizzazione. Invece, le strutture sono sporche e cadenti e la sicurezza carente, se non assente, visti i furti che si registrano a Monte Sant’Angelo. Inoltre, la tempistica delle attività non tiene conto degli studenti fuori sede e pendolari in quanto i corsi, tanto la mattina quanto il pomeriggio, terminano sempre in corrispondenza di una partenza d’autobus. Per cui, sistematicamente, si lascia l’aula prima del termine delle lezioni, per non restare a piedi”, sottolinea Giacomo Galiano, anche lui futuro ingegnere navale.
“L’approccio con l’università è stato molto duro, soprattutto è stato molto difficile imparare a gestirsi autonomamente. Per fortuna, con il tempo, sono riuscito a tenere un buon passo e a sostenere tutti gli esami propedeutici”, racconta Andrea Sorbino, iscritto ad Ingegneria Navale. Nonostante i risultati soddisfacenti, la strada che porta verso le sessioni a cavallo dell’estate presentano ancora delle insidie, una su tutte in particolare: “Analisi Matematica II – dice d’un fiato e senza esitazione Benedetta D’Amato di Ingegneria Navale – rappresenta uno scoglio anche peggiore di Analisi I. In primo luogo, perché alcuni argomenti affrontati nel primo esame li avevamo già studiati a scuola. In secondo luogo, perché adesso i professori si aspettano molto di più da noi e ritengono che, a questo punto dell’anno, abbiamo ormai acquisito un metodo diverso. Almeno in parte questo è vero”.
Non manca qualche lamentela complessiva sulla Facoltà. “Ci saremmo aspettati di trovare una migliore organizzazione. Invece, le strutture sono sporche e cadenti e la sicurezza carente, se non assente, visti i furti che si registrano a Monte Sant’Angelo. Inoltre, la tempistica delle attività non tiene conto degli studenti fuori sede e pendolari in quanto i corsi, tanto la mattina quanto il pomeriggio, terminano sempre in corrispondenza di una partenza d’autobus. Per cui, sistematicamente, si lascia l’aula prima del termine delle lezioni, per non restare a piedi”, sottolinea Giacomo Galiano, anche lui futuro ingegnere navale.
Non caricate
le foto inviate
via mail
le foto inviate
via mail
Qualcosa da dire anche nella gestione della distribuzione dei libretti. A diversi ragazzi non è piaciuto andare a ritirare il libretto e scoprire di dover ritornare o correre a fare delle foto tessera perché quelle inviate attraverso la posta elettronica non erano state caricate dal sistema. “Invece di comunicarlo, ci hanno fatto venire in Facoltà senza avvisarci. Abbiamo la posta studenti certificata apposta – insistono Andrea, Benedetta e Giacomo – Non era un problema comunicare il disservizio in anticipo. Non sono all’altezza dei servizi che propongono”. “Dovrebbero aspettarselo che i sistemi elettronici possono non funzionare, ci hanno fatto tornare due volte per una cosa stupida”, sottolineano Fabio Carotenuto e Davide Ioffredo, primo anno di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio, per il resto molto contenti della loro esperienza universitaria appena iniziata. “L’ambiente è bello e stimolante. Ogni giorno si imparano cose nuove e si conoscono nuove persone. Inoltre, il corpo docente è molto sensibile e attento alle nostre esigenze. Cosa che ci ha permesso di entrare subito nella ruota del sistema università e di raccogliere buoni frutti. Siamo fiduciosi. E’ bella anche la competizione che si instaura a volte con i colleghi, è uno sprone a migliorarsi”, concludono.
Simona Pasquale
Simona Pasquale