Analisi Matematica: “molti partono sconfitti”

Architettura, tempo di esami. Pochi giorni ancora di lezione, infatti, e termineranno i corsi del I semestre. Per gli iscritti al primo anno l’appuntamento con la camicia d’esame è, da sempre, carico di ansie, aspettative, preoccupazioni. Tre docenti del primo anno, titolari di corsi diversi, tracciano un bilancio provvisorio delle lezioni che si sono svolte in autunno e in questo scorcio d’inverno.
Benedetto Gravagnuolo, ex Preside della Facoltà, ha tenuto nel primo semestre il corso di Storia dell’architettura contemporanea per alcuni degli iscritti al primo anno della Laurea Magistrale. “Contrariamente ai luoghi comuni”, racconta, “ho avuto studenti attenti, impegnati, partecipativi. Hanno seguito il corso con interesse”. Gli esami si svolgeranno nella seconda metà di febbraio, subito dopo Carnevale, e a marzo. “Solitamente”, dice l’ex Preside, “rivolgo tre domande ad ogni candidato. A differenza di altri colleghi, arrivo fino in fondo. Voglio dire che se anche la ragazza o il ragazzo non rispondono alle prime due, non li mando via. Cerco di essere come il buon medico, che non deve essere frettoloso o impaziente nella diagnosi”. Le domande, prosegue, “sono predefinite sul programma, anche con le pagine da studiare. Il docente non deve pretendere l’onniscienza e l’allievo deve garantire almeno il minimo dai libri di testo. Certo, se poi arriva lo studente che ha letto anche altre fonti, che ha approfondito, che spazia, diventa un piacere esaminarlo”.
La prof.ssa Giuseppina Anatriello, nel I semestre, ha tenuto le lezioni di Analisi Matematica per gli iscritti al Corso di Laurea in Scienze dell’architettura e per coloro i quali frequentano il Corso di Laurea in Architettura magistrale. Analisi matematica è uno scoglio tradizionalmente ostico da superare per chi inizia il percorso di studi ad Architettura. Ecco le sue impressioni e qualche suggerimento in vista degli esami di fine semestre. “Ho ricavato una sensazione positiva, mi pare che si sia creato un buon rapporto con i ragazzi e che abbiano seguito, mediamente, con partecipazione. Naturalmente la verifica autentica sarà quella degli esami”. In previsione dei quali, dice: “Raccomando agli studenti di non sottovalutare lo studio formale. Intendo dire che Matematica, come ogni altra materia, richiede anche un’esposizione teorica, non è solo una prova in cui bisogna risolvere determinati esercizi. Per esperienza del passato, so invece che ragazze e ragazzi trascurano, a volte, l’esposizione orale”. I preconcetti, riferisce la docente, rappresentano uno degli handicap per chi si avvicina alla sua disciplina. “Molti partono sconfitti. E’ come se dicessero a se stessi che non sono capaci di capire la Matematica e per questo, anche all’esame, si accontentano troppo spesso di voti bassi. Invece, per chi segue con costanza e partecipa, è possibile superare la prova anche in maniera brillante. Il più bel ricordo che conservo è quello di una studentessa che proveniva dal liceo artistico. Seguì con passione, con impegno, con tenacia. Alla fine superò l’esame con un bel trenta e lode”. Agli studenti suggerisce vivamente di non posticipare l’appuntamento con l’esame. “Chi ha seguito conviene che venga. I libri di testo di Matematica sono generalmente piuttosto scarni. Il valore aggiunto sono le parole del docente. Più tempo trascorre dalle lezioni, meno le si ricorda e più difficile diventa interpretare gli appunti”. 
Il prof. Felice Baione ha insegnato, nel I semestre, Teoria e tecnica della progettazione architettonica. I suoi allievi sono stati alcuni tra gli immatricolati al Corso di Laurea in Scienze dell’architettura. “E’ la prima volta che ho tenuto il corso”, dice. “Solitamente”, aggiunge, “curo il laboratorio al secondo semestre”. Le sue impressioni non sono positive: “Mediamente, con le dovute eccezioni, ho visto che gli allievi hanno grosse difficoltà. Se non capiscono subito, non rileggono, non insistono. E’ un atteggiamento sbagliato, temo frutto di una preparazione scolastica approssimativa. Mi auguro che queste difficoltà siano superate, o almeno in parte attenuate, durante il laboratorio del secondo semestre”.  
Fabrizio Geremicca    
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