Veterinaria intitola un’aula ad un suo giovane e brillante laureato prematuramente scomparso

Una personalità di spicco in campo scientifico, ma anche un esempio di umanità e dedizione al lavoro. In un clima di grande commozione, a distanza di cinque anni dalla scomparsa, si è svolta una cerimonia di commemorazione, alla fine della quale è stata scoperta la targa che intitola l’aula ristoro situata nel cortile della Facoltà di Medicina Veterinaria ad Antonio Scibelli. Non è stata casuale la data scelta: il 21 gennaio, ossia il giorno in cui Antonio avrebbe compiuto trentadue anni. “Mi auguro che questo spazio riservato agli studenti rappresenti un ottimo auspicio per coloro che lo utilizzeranno – sono state le parole del Preside Luigi Zicarelli – Uno studente con una carriera così dovrebbe essere da esempio per tutti”.
Antonio Scibelli, primo nella graduatoria di ammissione al Corso di Laurea, laurea in quattro anni e una sessione, con una media superiore al 29, Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche e Farmaco-tossicologiche Veterinarie, con un anno di esperienza all’estero presso l’Università di Utrecht, in Olanda, nel 2005, dopo aver discusso brillantemente la tesi di Dottorato, è stato stroncato da una improvvisa malattia. A descrivere la preparazione e l’impegno costante di Scibelli, la prof.ssa Norma Staiano, Ordinario di Biochimica: “Durante la tesi ha trascorso molto tempo nel mio laboratorio e di questo sono fiera – ha detto la docente, visibilmente emozionata – Nonostante abbia avuto problemi di adattamento in Olanda, dovendo affrontare un tipo di ricerca per lui nuovo, è riuscito a completare un lavoro di due anni nel giro di sei mesi. Guadagnandosi la stima dei suoi colleghi e del professore che dirigeva il laboratorio, il quale immediatamente gli ha offerto un posto a tempo indeterminato”. 
All’intitolazione dell’aula erano presenti: il Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita Luciano Mayol; la prof.ssa Antonia Lucisano, nonché l’ex Preside di Veterinaria Franco Roperto, il quale ha descritto Scibelli come “uno degli allievi più validi e meritevoli della nostra Facoltà, con una carriera scientifica degna di lode. Basta scorrere il suo curriculum per capire quanto abbia prodotto in pochi anni, in termini di congressi, relazioni a congressi internazionali e pubblicazioni”.
Grande stima nei confronti del ricercatore scomparso è stata dimostrata da parte dei suoi ex colleghi: Giuseppe Vassalotti e Marzia Fontanella che, alla fine della cerimonia, hanno appreso la notizia della loro ammissione al Dottorato di Ricerca. “La nostra è una Facoltà impegnativa – ha detto Giuseppe – laurearsi in così poco tempo non è da tutti. C’è da dire anche che Antonio non aveva appoggi: tutto quello che ha fatto è stato frutto delle sue capacità e del suo lavoro. Purtroppo, con il nuovo ordinamento le cose all’Università stanno peggiorando sempre di più: il livello selettivo di prima si è molto abbassato e questo va a scapito della qualità della preparazione. Posso dirmi fortunato di aver frequentato l’Università con il vecchio ordinamento. I docenti sono molto validi e credo di aver acquisito delle solide basi teoriche”. Marzia era un’amica, oltre che una collega, di Antonio Scibelli: “Un Corso di Laurea a numero chiuso ti dà la possibilità di seguire meglio, ma anche di stringere buoni rapporti con gli altri. Anche se il primo anno si parte da oltre cento persone, si arriva all’ultimo in pochi. Antonio non era il classico ‘secchione’, anzi! Oltre ad essere brillante negli studi, aveva un grande senso dell’umorismo. Sono queste le cose che lo hanno fatto amare tanto da tutti noi”.
In occasione della cerimonia, il sindaco di Quindici Liberato Santaniello ha presentato il primo volume dedicato ai ‘figli eccellenti’ di un paese ricordato solitamente per vicende spiacevoli: “Una collana che si apre con la figura di un nostro concittadino, che il destino ha voluto prematuramente sottrarre ai suoi affetti e alla brillante carriera intrapresa nel mondo della scienza veterinaria – ha detto – In ogni nuovo laureato, in ogni risultato che uscirà da quest’aula appena inaugurata, ci sarà anche un po’ di quell’eccezionale contributo dato da Antonio alla ricerca”.
Anna Maria Possidente
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