Andrea, Martina e Flavia raccontano il loro percorso universitario e umano

Formare la futura classe dirigente sotto un profilo etico e morale, oltre che professionale, è l’obiettivo che si propone la Pastorale Universitaria della Diocesi di Napoli. E lo fa elargendo, ormai da due anni, dieci borse di studio, che prevedono un sostegno economico di circa 5mila euro annui, per tutti i cinque anni del Corso di Laurea Magistrale, alle matricole degli Atenei napoletani, oltre ad un percorso parallelo che si sviluppa in incontri a cadenza mensile presso la Diocesi. “L’iniziativa è nata dal Giubileo indetto dal Cardinale Crescenzio Sepe, l’anno scorso, al fine di venire incontro alle esigenze delle famiglie e garantire una formazione integrale ai giovani del territorio, – spiega don Antonio Colamarino, coordinatore della Pastorale Universitaria di Napoli – un percorso completo anche sotto il profilo umano e valoriale, affinché i professionisti del domani possano evitare gli scandali, riportati quotidianamente sui giornali”. Le borse, “finanziate da vari imprenditori e ordini professionali, tra cui il Presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, la Camera di Commercio e L’Ordine dei Notai, danno ai ragazzi la possibilità, oltre che di conseguire la laurea, di essere rimborsati per eventuali Master all’estero”. Durante l’intero percorso, una volta al mese, i ragazzi si incontrano e discutono di importanti temi, “quest’anno, la cittadinanza attiva quale strumento per diffondere il bene comune”, e prendono parte a diverse visite guidate come “a Napoli sotterranea, al museo di S. Gennaro, per spronarli anche nell’interesse verso la cultura”. 
“Ho appreso delle borse di studio grazie ad una circolare nel liceo che ho frequentato, il ‘Galileo Galilei’ di Napoli, – afferma Andrea De Falco, 18enne, al primo anno di Scienze Politiche della Federico II, diplomato con 98 – e ho deciso subito di partecipare alle selezioni, basate su reddito e merito oltre che su un tema. Penso sia un’iniziativa davvero lodevole, utilizzerò la borsa per le mie esigenze di studio e il pagamento delle tasse universitarie”. Al momento, sta seguendo tutti i corsi del primo semestre. “Cambiano tante cose rispetto alle scuole superiori, compreso il rapporto con i docenti che diventa sempre più formale – continua Andrea, che ha scelto Scienze Politiche per il suo forte interesse verso la politica e le materie d’insegnamento previste dal piano di studi – vorrei riuscire a sostenere gli esami al termine dei corsi, in modo da non rimanere indietro. Tra gli insegnamenti che preferisco, ci sono, senza dubbio, quello di Storia moderna, con la prof.ssa Elvira Chiosi, e Statistica, con il prof. Domenico Piccolo, il quale ci rende molto partecipi durante le lezioni”. Il suo sogno: “intraprendere la carriera diplomatica”. Anche Martina Russo, 20enne di Volla, al secondo anno di Architettura presso l’Ateneo federiciano, fotografa per passione, ha saputo delle borse di studio a scuola – il liceo scientifico ‘Calamandrei’ di Ponticelli. Proviene da una famiglia molto semplice – “papà rappresentante e mamma promoter” – e ha già le idee chiare: “Ho due grandi passioni: una è la Fisica, infatti da piccola volevo fare l’astrofisica, e l’altra è la Storia dell’arte. Le ho unite, nel momento in cui dovevo scegliere la Facoltà a cui iscrivermi, e non poteva che uscirne la quinquennale in Architettura”. E’ entusiasta del percorso intrapreso, seppur sia molto impegnativo: “La frequenza è obbligatoria oltre che molto utile. Al primo anno, ho seguito quattro giorni a settimana dalle 9 alle 18”. Ma lo studio dell’Architettura non è fatto solo di prove scritte e orali: “ci sono i laboratori ed i relativi progetti che prendono tempo e fatica”. “Lo scorso anno, – continua Martina – ho cominciato il Laboratorio di Disegno; attualmente, invece, sono impegnata in un progetto di gruppo molto bello e stimolante per la realizzazione di una stazione di arrivo della funivia tra Minori e Ravello. Nel caso in cui il progetto passasse uno studio di fattibilità, potrebbe essere realizzato, e ciò ci mette una grande carica!”. Ma non è stato sempre rose e fiori: “Al termine del primo anno, ho avuto forti momenti di cedimento dovuti soprattutto ai tempi stretti che abbiamo. Le date d’esame erano concentrate tutte a luglio in determinati giorni e, oltre alle prove, c’era la presentazione dei progetti”. Martina ha già partecipato agli incontri mensili, presso la Diocesi: “Ho conosciuto tanti ragazzi e don Antonio, per me, è diventato un punto di riferimento”. Trapela molta voglia di fare anche dalle parole di Flavia Capasso, 19enne di Ponticelli, iscritta a Farmacia, dopo un diploma classico con votazione 100. “Ho trascorso tutta l’estate sui libri, senza concedermi un solo giorno di vacanza – spiega – e, a settembre, ho partecipato alle selezioni per l’accesso ai Corsi di Medicina, Farmacia, Biologia e Biotecnologie. Li ho passati tutti tranne quello a cui tenevo veramente: Medicina”. Per un solo momento, Flavia si è lasciata prendere dallo sconforto: “Avevo deciso di cambiare tutto, di optare per Giurisprudenza, ma è stato solo per poco. Il mio obiettivo è quello di diventare pediatra, è un’idea fissa che ho fin da piccola, da quando una mia compagna mi ha confessato di avere una malattia genetica. Sfrutterò quest’anno a Farmacia per sostenere quanti più esami è possibile e prepararmi al meglio ad affrontare i test di Medicina, l’anno prossimo. Studierò come se dovessi rimanere a Farmacia. Al momento sto seguendo tutti i corsi. Provenendo dal liceo classico, trovo una grande difficoltà ad affrontare gli argomenti di Fisica”. Anche per Flavia quella borsa di studio della Pastorale universitaria rappresenta una grande opportunità: “Mio padre è odontotecnico e mia madre avvocato, ma, per dedicarsi alla famiglia, non ha esercitato la professione, e, la borsa, oltre che un valido supporto economico, ci offre la possibilità di formarci a tutto tondo”.
Quest’anno, sono arrivate circa quaranta domande, “perché in tanti non sono a conoscenza di questa opportunità”, conclude don Antonio. Solitamente il bando esce a luglio. Basta tenere d’occhio il sito www.chiesadinapoli.it.
Maddalena Esposito
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