Grande è stato l’interesse degli studenti accorsi nella Sala rossa di Monte S. Angelo per gli incontri di orientamento sui Corsi offerti dalle Facoltà campane di Ingegneria ed Architettura. I ragazzi hanno ascoltato con attenzione le presentazioni dei docenti e li hanno poi sottoposti ad un fuoco incrociato di domande. Quale è la differenza tra la figura professionale dell’architetto e quella dell’ingegnere edile? Quali aree ingegneristiche tirano di più sul mercato? Meglio il Corso di Architettura quinquennale o il 3 più 2? Sono solo alcune delle domande più gettonate.
“Il percorso a ciclo unico forma un architetto che sa fare tutto, ‘dal cucchiaio alla città’, mentre con le Triennali ci si prepara a lavori più specifici. I più si fidano maggiormente del percorso tradizionale – ha spiegato agli studenti la prof.ssa Daniela Lepore della Federico II – Decidete che tipi umani siete: Volete iniziare a lavorare presto o magari frequentare il biennio lontano da casa? Allora forse è da preferire la Triennale. Il vostro sogno è emulare Renzo Piano? Allora iscrivetevi alla Laurea a ciclo unico”.
Per la scelta universitaria è importante seguire il sacro fuoco della passione ma occorre anche tener conto dei possibili sbocchi lavorativi. “L’80% degli ingegneri trova collocazione ad un anno dalla Laurea Magistrale, secondo quanto emerge da dati del 2005 – afferma il prof. Giuseppe Del Giudice della Federico II – Tra i laureati triennali, i più richiesti sono gli ingegneri elettronici ed informatici. Dopo il + 2, i Corsi trainanti sono quelli di Meccanica, Aeronautica e Civile”.
“Ingegneria è una scelta vincente – sostiene il prof. Luigi Grassia della SUN – Bisogna seguire le proprie aspirazioni ma è importante che queste trovino corrispondenza nel mercato del lavoro”. Concorda il prof. Nicola Caterino della Parthenope: “Il laureato in Ingegneria non rimane disoccupato ma a patto che impari a procacciarsi il lavoro”. “Iscriversi ad Ingegneria significa avere una chance in più di lavorare anche se spesso lontano da casa”, afferma la prof.ssa Adriana Brancaccio della SUN, ricordando agli studenti che “le materie di studio ad Ingegneria sono impegnative ma estremamente interessanti”. Il suo consiglio è: “puntate su una solida preparazione di base che vi consenta in seguito di approfondire uno degli specifici campi di applicazione in continua evoluzione”.
“In tanti si fermano durante i primi due anni. Avviene una sorta di selezione naturale. Se si scopre di avere una passione diversa, meglio tornare indietro e imboccare un’altra strada”, fa notare il prof. Antonio Bracale della Parthenope. Uno strumento utile per rendersi conto del proprio grado di preparazione è il test iniziale di auto-valutazione. “Non prendetelo sottogamba. Serve a capire se avete approcciato l’università con il piede giusto”, mette in guardia il prof. Del Giudice. “Iscrivetevi solo se ne siete veramente convinti – ammonisce il prof. Agostino Iadicicco della Parthenope – Cominciate a studiare da subito e fatelo assieme ai colleghi. Sono discipline che richiedono il confronto. La competizione stimola ad andare avanti”.
“Il percorso a ciclo unico forma un architetto che sa fare tutto, ‘dal cucchiaio alla città’, mentre con le Triennali ci si prepara a lavori più specifici. I più si fidano maggiormente del percorso tradizionale – ha spiegato agli studenti la prof.ssa Daniela Lepore della Federico II – Decidete che tipi umani siete: Volete iniziare a lavorare presto o magari frequentare il biennio lontano da casa? Allora forse è da preferire la Triennale. Il vostro sogno è emulare Renzo Piano? Allora iscrivetevi alla Laurea a ciclo unico”.
Per la scelta universitaria è importante seguire il sacro fuoco della passione ma occorre anche tener conto dei possibili sbocchi lavorativi. “L’80% degli ingegneri trova collocazione ad un anno dalla Laurea Magistrale, secondo quanto emerge da dati del 2005 – afferma il prof. Giuseppe Del Giudice della Federico II – Tra i laureati triennali, i più richiesti sono gli ingegneri elettronici ed informatici. Dopo il + 2, i Corsi trainanti sono quelli di Meccanica, Aeronautica e Civile”.
“Ingegneria è una scelta vincente – sostiene il prof. Luigi Grassia della SUN – Bisogna seguire le proprie aspirazioni ma è importante che queste trovino corrispondenza nel mercato del lavoro”. Concorda il prof. Nicola Caterino della Parthenope: “Il laureato in Ingegneria non rimane disoccupato ma a patto che impari a procacciarsi il lavoro”. “Iscriversi ad Ingegneria significa avere una chance in più di lavorare anche se spesso lontano da casa”, afferma la prof.ssa Adriana Brancaccio della SUN, ricordando agli studenti che “le materie di studio ad Ingegneria sono impegnative ma estremamente interessanti”. Il suo consiglio è: “puntate su una solida preparazione di base che vi consenta in seguito di approfondire uno degli specifici campi di applicazione in continua evoluzione”.
“In tanti si fermano durante i primi due anni. Avviene una sorta di selezione naturale. Se si scopre di avere una passione diversa, meglio tornare indietro e imboccare un’altra strada”, fa notare il prof. Antonio Bracale della Parthenope. Uno strumento utile per rendersi conto del proprio grado di preparazione è il test iniziale di auto-valutazione. “Non prendetelo sottogamba. Serve a capire se avete approcciato l’università con il piede giusto”, mette in guardia il prof. Del Giudice. “Iscrivetevi solo se ne siete veramente convinti – ammonisce il prof. Agostino Iadicicco della Parthenope – Cominciate a studiare da subito e fatelo assieme ai colleghi. Sono discipline che richiedono il confronto. La competizione stimola ad andare avanti”.
“Ormai si lavora
in team”
in team”
In platea tanti sono gli indecisi tra i Corsi di Ingegneria e quelli di Architettura. “Ad Ingegneria si studia di più!”, si rivolge a loro scherzando il prof. Del Giudice. “Ma ad Architettura ci si diverte di più!”, ribatte la prof.ssa Lepore.
L’architetto creativo e l’ingegnere immerso nei suoi calcoli sono due luoghi comuni. “L’architetto, come l’ingegnere, progetta e segue la realizzazione di opere. Tuttavia gli ingegneri ritengono che gli architetti siano dei sognatori”, chiarisce il prof. Sergio Rinaldi della SUN. Ed il prof. Del Giudice aggiunge: “Oggi non esiste più l’ingegnere o l’architetto che progetta l’opera nel suo studio. Ormai si lavora in team. Ingegneri e architetti partecipano fianco a fianco al progetto finale”.
Preziosi sono i consigli dei professori sui criteri con cui effettuare la scelta universitaria: a guidarla deve essere un mix di istinto e razionalità, di passione e ambizione. “E’ la prima vera scelta di vita – sostiene il prof. Salvatore Losco della SUN – Il percorso può apparire facile o difficile a seconda della propria determinazione”. “Decidere dove iscriversi diventa più complesso perché c’è una riforma in corso – asserisce la prof.ssa Lepore – L’anno prossimo alcune cose potrebbero cambiare. Tenetevi aggiornati. Inoltre, occhio alle classi di Laurea: spulciate i siti internet per capire a quali albi professionali aprono l’accesso i diversi percorsi universitari”. Il prof. Del Giudice incoraggia gli studenti: “Nonostante il quadro nero sull’occupazione delineato dai media, siate ottimisti! Investite in voi stessi e credeteci”. “I sogni si possono realizzare ma solo se si è in grado di riconoscerli – mette in guardia la prof.ssa Sabina Martusciello della SUN – A volte si finisce per fare scelte affrettate che magari non si sentono come proprie. Per evitarlo, cercate di scoprire le vostre passioni. Laddove c’è passione, ci si diverte. E viene voglia di sacrificarsi”.
Manuela Pitterà
L’architetto creativo e l’ingegnere immerso nei suoi calcoli sono due luoghi comuni. “L’architetto, come l’ingegnere, progetta e segue la realizzazione di opere. Tuttavia gli ingegneri ritengono che gli architetti siano dei sognatori”, chiarisce il prof. Sergio Rinaldi della SUN. Ed il prof. Del Giudice aggiunge: “Oggi non esiste più l’ingegnere o l’architetto che progetta l’opera nel suo studio. Ormai si lavora in team. Ingegneri e architetti partecipano fianco a fianco al progetto finale”.
Preziosi sono i consigli dei professori sui criteri con cui effettuare la scelta universitaria: a guidarla deve essere un mix di istinto e razionalità, di passione e ambizione. “E’ la prima vera scelta di vita – sostiene il prof. Salvatore Losco della SUN – Il percorso può apparire facile o difficile a seconda della propria determinazione”. “Decidere dove iscriversi diventa più complesso perché c’è una riforma in corso – asserisce la prof.ssa Lepore – L’anno prossimo alcune cose potrebbero cambiare. Tenetevi aggiornati. Inoltre, occhio alle classi di Laurea: spulciate i siti internet per capire a quali albi professionali aprono l’accesso i diversi percorsi universitari”. Il prof. Del Giudice incoraggia gli studenti: “Nonostante il quadro nero sull’occupazione delineato dai media, siate ottimisti! Investite in voi stessi e credeteci”. “I sogni si possono realizzare ma solo se si è in grado di riconoscerli – mette in guardia la prof.ssa Sabina Martusciello della SUN – A volte si finisce per fare scelte affrettate che magari non si sentono come proprie. Per evitarlo, cercate di scoprire le vostre passioni. Laddove c’è passione, ci si diverte. E viene voglia di sacrificarsi”.
Manuela Pitterà