Scienze Motorie è una Facoltà che non delude, purché non ci si aspetti da lei quello che non può dare: una collocazione nell’ambito del settore sanitario. Gli studenti lo dicono a gran voce, non ci si lasci indurre in errore da certe denominazioni e dalla presenza di certi esami, perché la laurea in Scienze Motorie non consente di diventare terapisti della riabilitazione. Salvatore Compagnone, laureando, ex rappresentante degli studenti e responsabile per il Centro-Sud Italia della P.A.S.S.I. (Professionisti Associati Scienze motorie Sportive Italiane), è tra quegli studenti del vecchio ordinamento che avevano creduto all’indirizzo riabilitativo del Corso di Laurea e alle guide del Miur, che negli anni 1999 e 2000 inserivano la laurea in Scienze Motorie nel settore delle lauree sanitarie. “Successivamente il ministero cambiò orientamento e quello che oggi è certo è che non si può operare sul patologico con la nostra laurea, sebbene studiamo materie come anatomia, neurologia, biologia…”. Compagnone, che insieme ad altri colleghi sta combattendo affinché a livello politico si mantenga viva la discussione sul problema, vorrebbe che non cadesse più nessuno nella trappola di una sponsorizzazione fuorviante: “la questione ha portata nazionale. A Genova, ad esempio, l’istituto presso il quale sono attivi questi corsi è denominato ‘delle Scienze motorie e riabilitative’. Dappertutto si continua a prospettare il collegamento con la riabilitazione, anche se poi a livello professionale la possibilità di fare terapia riabilitativa ci è preclusa”.
Sebbene l’indirizzo riabilitativo sia stato soppresso, esiste un indirizzo biomedico che contempla le medesime discipline e che ad oggi non rappresenta altro che un buon percorso per arricchire il proprio bagaglio culturale, poiché non offre delle concrete possibilità applicative. Oltre all’indirizzo biomedico, sono presenti quello psicopedagogico e quello economico manageriale. L’ambito delle discipline trattate è molto vasto, si va dall’economia, alle discipline biologiche, a quelle mediche, al diritto. Un eclettismo che piace ai ragazzi. “Per i problemi riguardanti la nostra collocazione professionale, difficile anche su fronti diversi da quello sanitario, non mi sento di consigliare Scienze Motorie – dice Compagnone-Tuttavia non me la sento neppure di scoraggiare chi ha un forte interesse per questo tipo di formazione, dato che secondo me all’università si deve scegliere ciò per cui ci si sente portati”. Esattamente come ha fatto Pasquale Fiorino, iscritto al secondo anno, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà, che lavora nel campo dello sport fin da quando frequentava le scuole superiori. L’amore per lo sport è condicio sine qua non per iscriversi a Scienze Motorie? “E’ molto importante -risponde Fiorino- Noi qui studiamo tutti gli sport, praticandoli anche. Due ore di lezione alla settimana per ogni materia: cento metri, nuoto, pallacanestro, pallavolo, scherma…E’ davvero appassionante, e consente di venire in contatto con gli sport minori, che spesso non ci si aspetta siano così coinvolgenti”. Sia Compagnone che Fiorino elogiano il corpo docente della Facoltà del Parthenope, “professori preparati e in genere molto umani”.
Quanto alle strutture, se la precarietà di alcune strutture è un indiscusso punto di debolezza (recentemente è diventata inagibile l’aula Quadrifoglio ad Agnano a causa di infiltrazioni e così le lezioni dei primi due anni si svolgono al cinema Duel), il fatto di dover seguire le lezioni in sedi separate da quella centrale fa sì che l’ambiente sia più raccolto, che gli studenti si conoscano tutti e che si creino forti momenti di socialità in Facoltà.
Seguire i corsi regolarmente aiuta a superare gli esami senza grossi problemi, come affermano i due studenti: “il trucco per avere buoni risultati è solo quello di frequentare i corsi, anche perché ci sono alcuni insegnamenti piuttosto duri, come quelli biologici e anatomici, per i quali seguire le lezioni è fondamentale”.
Sebbene l’indirizzo riabilitativo sia stato soppresso, esiste un indirizzo biomedico che contempla le medesime discipline e che ad oggi non rappresenta altro che un buon percorso per arricchire il proprio bagaglio culturale, poiché non offre delle concrete possibilità applicative. Oltre all’indirizzo biomedico, sono presenti quello psicopedagogico e quello economico manageriale. L’ambito delle discipline trattate è molto vasto, si va dall’economia, alle discipline biologiche, a quelle mediche, al diritto. Un eclettismo che piace ai ragazzi. “Per i problemi riguardanti la nostra collocazione professionale, difficile anche su fronti diversi da quello sanitario, non mi sento di consigliare Scienze Motorie – dice Compagnone-Tuttavia non me la sento neppure di scoraggiare chi ha un forte interesse per questo tipo di formazione, dato che secondo me all’università si deve scegliere ciò per cui ci si sente portati”. Esattamente come ha fatto Pasquale Fiorino, iscritto al secondo anno, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà, che lavora nel campo dello sport fin da quando frequentava le scuole superiori. L’amore per lo sport è condicio sine qua non per iscriversi a Scienze Motorie? “E’ molto importante -risponde Fiorino- Noi qui studiamo tutti gli sport, praticandoli anche. Due ore di lezione alla settimana per ogni materia: cento metri, nuoto, pallacanestro, pallavolo, scherma…E’ davvero appassionante, e consente di venire in contatto con gli sport minori, che spesso non ci si aspetta siano così coinvolgenti”. Sia Compagnone che Fiorino elogiano il corpo docente della Facoltà del Parthenope, “professori preparati e in genere molto umani”.
Quanto alle strutture, se la precarietà di alcune strutture è un indiscusso punto di debolezza (recentemente è diventata inagibile l’aula Quadrifoglio ad Agnano a causa di infiltrazioni e così le lezioni dei primi due anni si svolgono al cinema Duel), il fatto di dover seguire le lezioni in sedi separate da quella centrale fa sì che l’ambiente sia più raccolto, che gli studenti si conoscano tutti e che si creino forti momenti di socialità in Facoltà.
Seguire i corsi regolarmente aiuta a superare gli esami senza grossi problemi, come affermano i due studenti: “il trucco per avere buoni risultati è solo quello di frequentare i corsi, anche perché ci sono alcuni insegnamenti piuttosto duri, come quelli biologici e anatomici, per i quali seguire le lezioni è fondamentale”.