“Medicina Veterinaria offre una scelta piuttosto variegata da un punto di vista lavorativo”. Ne è convinto il prof. Francesco Lamagna, Presidente del Corso di Laurea della Federico II, che dice di essere l’esempio vivente di come da una passione iniziale per una disciplina ci si possa specializzare in un’altra. “Quando mi sono iscritto volevo fare lo scienziato, poi mi sono accorto di avere del talento in Clinica. Perciò ritengo che da noi si debba dare più spazio alle attività pratiche, in modo da avere una visione di insieme, e da quest’anno abbiamo iniziato a farlo. Spesso si sceglie questa Facoltà perché interessati ai piccoli animali, ma si tratta di un settore ormai saturo, mentre quello zootecnico offre maggiori possibilità. Anche rimanendo in Campania, soprattutto grazie alle aziende bufaline presenti sul territorio”. Agli studenti che non hanno superato il test di ingresso (solo 64 i posti disponibili), il consiglio di non demordere: “Non sempre chi non entra ha scarso merito e credo che questo tipo di prova non sia la migliore per giudicare la propensione verso la materia”. Gli esami del primo anno sono suddivisi in 2 semestri, in cui si affrontano materie di base come: Chimica, Matematica, Biologia e Anatomia. Riguardo alle difficoltà che si possono incontrare, non bisogna scoraggiarsi. “All’inizio ci si può sentire un po’ spaesati e si ha l’impressione di non avere molto tempo, in quanto ci sono giorni in cui si sta in Facoltà dalla mattina alla sera e lo studio a casa è scarso. E’ un altro motivo per cui cerchiamo di concentrare la preparazione durante le lezioni: così diminuiamo il rischio che i ragazzi restino indietro con gli esami, dando loro la possibilità di completare gli studi nel minor tempo possibile”. L’inizio dei corsi è previsto per i primi di ottobre, anche per la Triennale in Tecnologie delle Produzioni Animali. Quest’ultima è ad accesso libero e prepara alle professioni che riguardano il settore zootecnico. “Seguire la filiera produttiva delle varie specie animali, anche quelle selvatiche, utilizzare le tecnologie per la sicurezza alimentare: sono possibilità reali – conferma il Presidente del Corso di Laurea, prof. Luigi Avallone – Ogni anno abbiamo circa un centinaio di studenti e la maggior parte di loro si laurea nei 3 anni, trovando subito occupazione in aziende campane. I nostri studenti non incontrano difficoltà particolari, se non in alcune delle materie di base del I anno”. Il Corso si articola in due curricula: quello in Allevamento animale e sicurezza alimentare e quello in Allevamento e trasformazione dei prodotti di origine animale. Anche qui gli esami sono semestrali e per quanto riguarda il I anno le materie di base che si studiano (Biochimica, Fisica, Matematica, Anatomia e Fisiologia) sono comuni ad entrambi i percorsi.
Il tirocinio. L’approccio con le attività pratiche spesso ripaga di tanti sacrifici. A crederlo, gli studenti dell’ultimo anno che hanno appena concluso il tirocinio. “Finalmente abbiamo potuto capire in prima persona quali sono i compiti del veterinario – ha detto Sara Pisapia, originaria della provincia di Salerno e prossima alla laurea – Nel secondo semestre abbiamo imparato più che in 5 anni e abbiamo anche stretto nuove amicizie”. Dalle aziende in cui si allevano grossi animali alle cliniche per quelli piccoli, passando per l’Istituto Zooprofilattico di Portici: i laureandi si sono per la prima volta ‘sporcati le mani’ al fianco di esperti. Alcuni di loro, come Angela Santalucia, hanno scoperto passioni che non credevano di avere: “Vorrei occuparmi dei piccoli animali (faccio già pratica da 2 anni in un ambulatorio), ma dopo l’esperienza del tirocinio credo di poter lavorare bene anche con le bufale o i cavalli. In passato credevo di non essere in grado di effettuare operazioni, come ad esempio un’esplorazione rettale. Durante le tre settimane trascorse in due aziende di Eboli (pernottando anche lì) abbiamo seguito il veterinario nella sua giornata tipo, aiutandolo nel pratico”.
Il tirocinio. L’approccio con le attività pratiche spesso ripaga di tanti sacrifici. A crederlo, gli studenti dell’ultimo anno che hanno appena concluso il tirocinio. “Finalmente abbiamo potuto capire in prima persona quali sono i compiti del veterinario – ha detto Sara Pisapia, originaria della provincia di Salerno e prossima alla laurea – Nel secondo semestre abbiamo imparato più che in 5 anni e abbiamo anche stretto nuove amicizie”. Dalle aziende in cui si allevano grossi animali alle cliniche per quelli piccoli, passando per l’Istituto Zooprofilattico di Portici: i laureandi si sono per la prima volta ‘sporcati le mani’ al fianco di esperti. Alcuni di loro, come Angela Santalucia, hanno scoperto passioni che non credevano di avere: “Vorrei occuparmi dei piccoli animali (faccio già pratica da 2 anni in un ambulatorio), ma dopo l’esperienza del tirocinio credo di poter lavorare bene anche con le bufale o i cavalli. In passato credevo di non essere in grado di effettuare operazioni, come ad esempio un’esplorazione rettale. Durante le tre settimane trascorse in due aziende di Eboli (pernottando anche lì) abbiamo seguito il veterinario nella sua giornata tipo, aiutandolo nel pratico”.