Notizia a sorpresa: il dott. Sergio Bagnulo, direttore di una delle maggiori biblioteche del Federico II, quella di Scienze, membro di numerose commissioni d’ateneo, un’autorità nel suo settore, dal primo luglio va in pensione. Perché? “Ho 60 anni, lavorerò fino al 30 giugno poi la meritata, ritengo, pensione”. “Ho maturato questa decisione da tempo. Voglio organizzarmi la vita per conto mio, giorno per giorno, in modo diverso e senza costrizioni. È una scelta di vita, null’altro. Avevo già preso questa decisione all’età di 57 anni, serenamente”. “Sono anche un po’ fatalista e dunque, voglio godermi gli anni che mi restano”. Non ci sono per caso altri incarichi all’orizzonte? Sono in pochi a credere che lei resterà fermo. “Assolutamente no. Vado a godermi la vita e seguire i miei interessi”. Appassionato di viaggi e di calcio, dicono? “È vero. Sono dirigente di una squadra di serie D, il Sibilla el Brazil Cuma, che milita nel girone H. E poi vorrei fare qualche viaggio”.
Qualifica attuale: coordinatore di biblioteca, “elevata professionalità”, afferma. Tutti i 35 anni di lavoro al Federico II: “dal marzo 1972, dopo il servizio militare fui assegnato, come vincitore di concorso, alla Biblioteca di Lettere; dall’84 al Dipartimento di Matematica e dal 1998 alla direzione della Biblioteca di Scienze”. Partecipazione in varie commissioni d’ateneo. “Attualmente alla Commissione permanente d’Ateneo per le biblioteche e le risorse digitali”; prima alla Biblioteca centralizzata d’Ateneo, quindi membro del Sirelab, “come segretario di Commissione, con delega ai rapporti con gli editori”.
Come farà per vivere, prenderà subito la pensione? “Sì, perché usufruirò della pensione di anzianità, non quella di vecchiaia. I requisiti: 35 anni di servizio e il limite minimo dei 57 anni previsti dalla legge. Norma valida fino al 31 dicembre 2007. Dopo, invece, occorreranno i famosi 65 anni per andare in pensione”. Ed a lui non sembrava il caso di prolungare così tanto, visti gli imprevisti della vita.
Qualifica attuale: coordinatore di biblioteca, “elevata professionalità”, afferma. Tutti i 35 anni di lavoro al Federico II: “dal marzo 1972, dopo il servizio militare fui assegnato, come vincitore di concorso, alla Biblioteca di Lettere; dall’84 al Dipartimento di Matematica e dal 1998 alla direzione della Biblioteca di Scienze”. Partecipazione in varie commissioni d’ateneo. “Attualmente alla Commissione permanente d’Ateneo per le biblioteche e le risorse digitali”; prima alla Biblioteca centralizzata d’Ateneo, quindi membro del Sirelab, “come segretario di Commissione, con delega ai rapporti con gli editori”.
Come farà per vivere, prenderà subito la pensione? “Sì, perché usufruirò della pensione di anzianità, non quella di vecchiaia. I requisiti: 35 anni di servizio e il limite minimo dei 57 anni previsti dalla legge. Norma valida fino al 31 dicembre 2007. Dopo, invece, occorreranno i famosi 65 anni per andare in pensione”. Ed a lui non sembrava il caso di prolungare così tanto, visti gli imprevisti della vita.
