Biochimica, Anatomia e Istologia: le tre discipline che attendono le matricole al secondo semestre

Biochimica, Anatomia umana e Istologia ed Embriologia. Parte con questi corsi il secondo semestre per gli studenti di Medicina del primo anno. Tre esami fondamentali, di cui, però, a fine semestre, ne dovranno sostenere solo uno – Istologia ed Embriologia – visto che, da quest’anno, le prove di verifica sono state eliminate. “Abbiamo abolito le verifiche per alleggerire un po’ gli studenti, in quanto erano dei veri e propri pre-esami – afferma la prof.ssa Adriana Oliva, docente di Biochimica – anche se, forse, queste prove avevano la loro utilità: riuscivamo a mettere un punto fermo sulle nozioni acquisite dagli studenti. Il corso terminerà a maggio ma si potrà sostenere l’esame a partire dal gennaio 2011, dunque sarà necessario preparare delle prove in itinere per fare in modo che gli studenti non dimentichino le tematiche trattate”. La prof.ssa Oliva cerca di rendere più interessante possibile lo studio della Biochimica. “Il corso – ci dice – è articolato in 29 lezioni, e tratta tutti gli aspetti strutturali e metabolici degli organismi viventi con riferimento alle patologie e alla nutrizione. E’ uno studio interessante e articolato. Personalmente, cerco di dare molto spazio ai ragazzi in modo da stimolarli e renderli partecipi”.
Altro esame del primo anno che, spesso, i ragazzi tralasciano a causa di un programma vasto e non sempre di facile comprensione è quello di Anatomia Umana. “Escluse le immagini, sono circa 600 pagine da studiare – spiega il prof. Michele Papa – e non dovrebbero essere fonte di problemi. Mi preme sottolineare che l’aspetto fondamentale è la qualità dei contenuti e non la quantità perché, sia chiaro, l’Anatomia non deve essere una serie di nozioni da apprendere come un lungo elenco di nomi. All’esame, chiediamo solo la terminologia giusta per saper leggere un referto”. Il professore divide la platea studentesca in tre categorie: “c’è un 20% che studia da autodidatta e al quale, durante le lezioni, fornisco solo i collegamenti universali con riferimento alle malattie. Poi abbiamo un 60% di studenti che hanno bisogno di essere guidati, hanno poca abitudine a mantenere l’attenzione, ma potrebbero raggiungere ottimi risultati se solo si potesse organizzare un’attività tutoriale. Infine, il restante 20% rappresenta lo zoccolo duro del Corso di Laurea…”. La maggioranza, dunque, ha bisogno di essere seguita. “Lo studio dell’Anatomia è un problema mondiale – continua il prof. Papa – ma ovunque viene risolto con l’aiuto di esercitazionisti, e cioè tutori: laureandi che seguono gli studenti di primo anno nella preparazione dell’esame. Quest’attività tutoriale è stata istituita da poco anche alla Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno, presso la quale insegno, dove gruppi di cinque o sei studenti sono seguiti da un tutore (ad oggi, ce ne sono sei). Il tutto con un minimo stanziamento (ogni tutore percepisce tra i 500 e i 600 euro a semestre). E volendo, alla Sun, non graverebbe nemmeno sui bilanci universitari, visto che possiamo usufruire dei fondi Adisu e di quelli destinati alle attività studentesche che, la maggior parte delle volte, i rappresentanti degli studenti decidono di investire in altro tipo di attività (cito solo ad esempio un torneo di videogiochi)”. Ad ogni modo, l’errore che commettono più spesso gli studenti è quello non studiare in contemporanea con il corso. “Visto che gli esami ci saranno a febbraio/marzo del 2011, lo studente segue il corso ma non sfoglia neanche il volume. Pensa di cominciare a settembre, se non dopo, ma, a quel punto, di tempo a disposizione ne resta poco”. Professore, se facciamo un passo indietro, cosa ricorda del suo esame di Anatomia da studente? “Mi sono laureato nell’82 all’Università degli Studi di Napoli e allora l’esame era inutilmente pieno di informazioni: si studiava dai visceri al torace. Argomenti di cui mi domandavo l’utilità. Però, devo dire che l’ho passato la prima volta”. Oggi il programma è cambiato: “direi che è grossolano addirittura rispetto alle informazioni che arrivano sulla scrivania di un medico generico. Ai miei tempi, per esempio, ho studiato persino i diametri delle valvole cardiache, ma non avrei mai immaginato che con una semplice ecografia, un esame non invasivo, si sarebbero potute vedere le variazioni”. 
Passiamo all’unico esame del semestre: Istologia ed Embriologia, da otto crediti formativi, che racchiude lo studio di tutti i tessuti dell’organismo. “Per Istologia, non ho mai programmato prove di verifica – afferma il prof. Gianpaolo Papaccio – in quanto le svolgo continuamente: interrogo gli studenti, li stimolo, chiedo il perché delle cose”. Il professore si mostra molto disponibile e guida i ragazzi insegnando loro, oltre che le nozioni mediche, anche un metodo di studio. Sarà anche per questo che la percentuale di gradimento da parte dei ragazzi è del 98,6%. “Il primo giorno di lezione – dice Papaccio – fornisco tutte le informazioni utili, compreso il calendario delle lezioni di tutto il corso dove spiego il programma di ogni singola giornata. Pubblico, poi, su un sito – l’indirizzo lo do solo a loro -, le slides degli argomenti che tratterò due o tre giorni prima della lezione in modo che vengano in aula con una minima infarinatura. Li seguo continuamente, partecipo anche alle esercitazioni al microscopio”. Si instaura, così, un bel rapporto: “fatto di reciproca comprensione e stima. L’Istologia è una materia di base che serve per lo studio delle altre, perciò va appresa con amore, chiedendosi sempre il perché di tutto”. 
Maddalena Esposito
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